lunedì 26 ottobre 2009
Crolla la storia ma resta l'industria
riguardo al film The Fall of Redemption, nessuno si è ancora accorto di alcuni dettagli curiosi, e questo non vuol dire che sto svelando lo scoop del secolo ma che bisogna ritornare ad avere amore di verifica, ricerca, approfondimento, perchè se si impara un metodo torna utile sempre. Guardate un po' quanto Agrusti sia legato a questo tipo di storia. Nel 2005, la prima conferenza stampa dello sceneggiatore nostrano, Fernando Agrusti su "My Families" di Zoo Film e Parallel Pictures (alcuni esponenti della seconda si trovarono coinvolti in quel grottesco caso di armi giocattolo in Africa per girare un film, che però erano illegali lo stesso!!!). Doveva avere un cast che attingeva a personaggi dei reality e dei telefilm. Non se ne fece più niente nonostante l'arrivo a Taranto di Danny Quinn. Questo film molto presto nel 2006 prese un altro nome "Two Families", con una trama sostanzialmente uguale (http://www.victoriamedia.net/movie.html). Si scomodò Franco Nero. Ma Agrusti s'arrabbiò per motivi che finirono sotto indagine. Poi non se ne seppe più niente. Nè nessuno ha avuto il piacere o dispiacere di vedere o recensire questo film. In qualche sito internet compare il nome di Agrusti, in altri no. Ed infine, nel 2009, arriva The Fall Redemption, sempre Agrusti in primo piano, in compagnia dell'avvocato che lo segue dal 2005 come consulente. E se andate a guardare la trama, ci sono ancora tante somiglianze.
Solo una delle attrici già annunciate in My Families, Susie Amy (insieme ad Adrian Paul, l’Higlander del telefilm, Frank Finlay, Araba Dell’Utri, Joe Capalbo e Maurizio Mosetti, Danny Quinn che doveva fare il regista), fu contattata anche in Two Families. E, comunque, in ogni occasione, è stato sempre ripetuto l'auspicio di andare al Festival di Berlino.
Insomma, chissà se per Agrusti sarà la volta buona....siamo al terzo tentativo, chissà se questo film riuscirà a vederlo qualcuno!!!!! (F.R.)
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3 commenti:
riguardo al film The Fall of Redemption, nessuno si è ancora accorto di alcuni dettagli curiosi, e questo non vuol dire che sto svelando lo scoop del secolo ma che bisogna ritornare ad avere amore di verifica, ricerca, approfondimento, perchè se si impara un metodo torna utile sempre. Guardate un po' quanto Agrusti sia legato a questo tipo di storia. Nel 2005, la prima conferenza stampa dello sceneggiatore nostrano, Fernando Agrusti su "My Families" di Zoo Film e Parallel Pictures (alcuni esponenti della seconda si trovarono coinvolti in quel grottesco caso di armi giocattolo in Africa per girare un film, che però erano illegali lo stesso!!!). Doveva avere un cast che attingeva a personaggi dei reality e dei telefilm. Non se ne fece più niente nonostante l'arrivo a Taranto di Danny Quinn. Questo film molto presto nel 2006 prese un altro nome "Two Families", con una trama sostanzialmente uguale (http://www.victoriamedia.net/movie.html). Si scomodò Franco Nero. Ma Agrusti s'arrabbiò per motivi che finirono sotto indagine. Poi non se ne seppe più niente. Nè nessuno ha avuto il piacere o dispiacere di vedere o recensire questo film. In qualche sito internet compare il nome di Agrusti, in altri no. Ed infine, nel 2009, arriva The Fall Redemption, sempre Agrusti in primo piano, in compagnia dell'avvocato che lo segue dal 2005 come consulente. E se andate a guardare la trama, ci sono ancora tante somiglianze. Insomma, chissà se per Agrusti sarà la volta buona....siamo al terzo tentativo, chissà se questo film riuscirà a vederlo qualcuno!!!!!
Ah, dimenticato, solo una delle attrici già annunciate in My Families, Susie Amy (insieme ad Adrian Paul, l’Higlander del telefilm, Frank Finlay, Araba Dell’Utri, Joe Capalbo e Maurizio Mosetti, Danny Quinn che doveva fare il regista), fu contattata anche in Two Families. E, comunque, in ogni occasione, è stato sempre ripetuto l'auspicio di andare al Festival di Berlino :-)
Invece, a proposito di Palazzo Carducci, un vero peccato cosa stia accadendo. La denuncia del Fai, del 2007, in occasione delle Giornate di Primavera servì a poco. Ecco il commento che inserii in un articolo: "È stato il soprintendente per i beni monumentali e paesaggistici di Taranto, Brindisi e Lecce, Augusto Ressa, a suggerire questo luogo: «Sarà un’occasione straordinaria – precisa – la città potrà essere consapevole della presenza nell’isola di una dimora nobiliare abitata fino a 10 anni fa. È emozionante trovare un edificio con tutti gli arredi originari. Gli eredi avrebbero potuto portarli via. Invece, hanno scelto di vendere l’immobile con le sue ricchezze (il Comune l’ha acquistato con fondi Urban, poco più di 1 milione di euro, circa tre anni fa, ndr). Purtroppo, dobbiamo denunciare il cattivo stato degli interni. Volte ed intonaci sono staccati. Ci sono infiltrazioni d’acqua. Io cercherò di reperire finanziamenti ministeriali. Eppure, altri enti (ieri, le autorità hanno partecipato ad una visita guidata, ndr) potrebbero offrire il loro contributo. L’anno prossimo consiglierei di dedicare le giornate Fai al Palazzo D’Ayala»."...era il 22 marzo del 2007....
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