lunedì 12 ottobre 2015

Sviluppo per contratto?

Taranto, contratto di sviluppo. Palazzo Chigi serra i tempi

Lo staff di Palazzo Chigi che sta seguendo la predisposizione del Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto si prepara al vertice del 19 ottobre, nella Prefettura di Taranto, quando verrà di nuovo riconvocato il Tavolo istituzionale Taranto, previsto dalla legge 20 dello scorso marzo e coordinato dal sottosegretario alla presidenza, Claudio De Vincenti. Oggi, in vista dell’appuntamento del 19, sono in calendario due riunioni a Taranto: la prima alle 9, a Palazzo di Città, tra sindaco, parlamentari, sindacati e il capo della struttura di missione di Palazzo Chigi, Giampiero Marchesi. Si farà un punto complessivo in ordine ai progetti e al Contratto istituzionale. Alle 12, invece, in Prefettura, lo stesso Marchesi ascolterà le proposte dei sindacati che non fanno parte del Tavolo istituzionale. A questo secondo vertice è annunciata anche la presenza del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, per la parte che concerne l’Arsenale della Marina Militare.
«Attraverso l’incontro di oggi vogliamo far giungere alla presidenza del Consiglio le proposte che Cgil, Cisl e Uil di Taranto reputano essenziali ai fini della messa a punto del Contratto istituzionale di programma per Taranto» dichiara Giancarlo Turi, segretario provinciale della Uil. «A Marchesi diremo anzitutto che l’applicazione della clausola sociale è fondamentale in un’area come Taranto segnata da un’elevata disoccupazione e da tante vertenze con lavoratori che rischiano il posto» evidenzia il segretario della Uil. «Non è possibile - aggiunge l’esponente della Uil - che Taranto sia interessata da lavori e investimenti importanti, finanziati dal pubblico, e non un operaio di Taranto sia impiegato: vedi il caso delle infrastrutture del porto dove tra terminal e piastra logistica ci sono 400 milioni di opere in cantiere. Ma ci si riferisce anche - prosegue Turi - alle bonifiche dell’area esterna al siderurgico: che ricaduta c’è e ci sarà per i lavoratori di Taranto?».
«Secondo aspetto che porremo all’attenzione di Palazzo Chigi - sottolinea ancora Turi - è quello di prestare la massima attenzione all’attuazione delle linee del Jobs Act in materia di ammortizzatori sociali. Il territorio di Taranto - dice l’esponente della Uil -, proprio perchè segnato da problemi rilevanti, non può vedere annullata una gamma di possibilità che si chiamano cassa integrazione in deroga, cassa per cessata attività, tutti strumenti che sinora ci hanno consentito, in qualche modo, di gestire i drammi sociali. Avere, come è previsto, solo due anni di cassa integrazione e poi l’indennità Naspi, può andar bene - osserva Turi - in territori che si stanno avvicinando alla ripresa, ma non a Taranto dove la crisi resta purtroppo evidente e pesante».
Terzo aspetto che i sindacati porranno oggi sia a Marchesi per la struttura di missione di Palazzo Chigi, che al sottosegretario Rossi per il ministero della Difesa, è l’Arsenale della Marina dove si effettuano le manutenzioni delle navi militari. «La legge 20, prevedendo il Contratto istituzionale di programma, dice che il rilancio di Taranto passa dal porto, dalle bonifiche, dal recupero della Città vecchia e dalla valorizzazione, come museo di archeologia industriale, dell’Arsenale. Non ci sta bene - conclude Turi -. Pensiamo che l’Arsenale di Taranto, che tra civili diretti, militari e indotto, occupa dalle 3mila alle 4mila unità, debba essenzialmente avere un ruolo produttivo e quindi occorre finanziare la prosecuzione dell’ammodernamento delle infrastrutture e i lavori di riparazione e manutenzione del naviglio militare».
In quanto al Contratto istituzionale di programma nei due incontri svoltisi rispettivamente a Taranto a luglio e a Roma a settembre, ci si è dati, col sottosegretario De Vincenti, questa tabella di marcia: perfezionamento dei vari progetti candidati a finanziamento entro fine ottobre in modo che il Contratto possa essere portato al vaglio del Cipe a novembre ed essere probabilmente approvato anche nello stesso mese. Il Cipe finanzierà il Contratto con i fondi di sviluppo e coesione. Il Contratto istituzionale avrà un suo responsabile e il Comune di Taranto, per la parte che lo riguarda, ha presentato, seguendo le linee della legge 20 del 2015, una serie di progetti che riguardano la messa in sicurezza, il recupero e la valorizzazione a fini culturali e turistici della Città vecchia. (GdM)

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