Crisi Marcegaglia. A Taranto operai su un carroponte
Tre lavoratori cassintegrati sono saliti stamani sul carroponte del capannone numero 2 dell’ex stabilimento Marcegaglia Builtech, dismesso due anni fa, per richiamare l’attenzione sulla loro vertenza, a poco più di un mese dalla scadenza dell’ammortizzatore sociale (17 novembre) per cessata attività. Gli operai – 84 in tutto – sono da circa tre settimane in assemblea permanente.I tre lavoratori dell’ex stabilimento Marcegaglia Buildetch poi hanno sospeso la protesta dopo aver ricevuto rassicurazioni sulla convocazione di due incontri: il 22 ottobre alla Regione Puglia e il 27 al Mise. Lo si apprende da fonti sindacali. I lavoratori, da tre settimane in assemblea, chiedono la proroga di un anno della Cig e auspicano la reindustrializzazione del sito.
I vigili del fuoco avevano montato a scopo cautelativo un pallone pressostatico sotto l’area del carroponte.
Nel 2013, quando Marcegaglia decise di chiudere lo stabilimento tarantino (che produceva pannelli e coperture per il fotovoltaico) e tutti i lavoratori vennero posti in cassa integrazione a zero ore, iniziò un percorso presso i vari ministeri con l’intento di trovare un nuovo soggetto industriale che potesse reindustrializzare il sito tarantino con il conseguente riassorbimento di tutte le maestranze.
L’unica azienda che aveva mostrato interesse, la Otlec di Torino (specializzata nel settore metalmeccanico nella produzione di cogeneratori e bruciatori) ha poi rinunciato all’investimento. "I lavoratori – è detto in una nota di Fim, Fiom e Uilm – sono fermamente intenzionati a protestare rimanendo sul capannone sino a quando non si avranno notizie sul loro futuro occupazionale".
Le organizzazioni sindacali "ribadiscono ancora una volta la loro forte preoccupazione sullo stato sociale dei lavoratori tutti della Marcegaglia e su quello di salute e sicurezza dei lavoratori oggetto della protesta". (GdM)
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