Arriva anche in Puglia il monitoraggio ambientale dal basso. Dopo Roma e Milano, Bari diventa la terza città italiana a realizzare il progetto Ispex, con il quale i cittadini possono monitorare l’inquinamento ambientale da soli. E al gruppo si è aggiunta anche Taranto, città dell’Ilva e molto delicata sotto il fronte dell’inquinamento ambientale, specialmente dell’aria. Attraverso un piccolo dispositivo che sarà fornito gratuitamente da montare sulla fotocamera del telefono cellulare ed alla App Ispex scaricabile, sempre gratuitamente, è possibile trasformare uno smartphone in uno strumento scientifico per le misurare minuscole particelle nell’atmosfera, i famigerati PMx che impestano l’aria delle nostre città. Il progetto, promosso da Arpa Puglia, Agenzia protezione ambientale regionale, rientra nel più ampio progetto europeo Light 2015 e viene attuato in collaborazione con Regione Puglia, Comune di Bari, Università degli Studi di Bari, Irsa Cnr, Gap srl. La App del sistema, una volta fotografata una porzione di cielo priva di nuvole, invierà automaticamente il risultato delle misurazioni a una banca dati on-line che, in tutta Europa, valuterà e memorizzerà i risultati di questo monitoraggio che dovrà essere effettuato tra l’1 e il 15 ottobre 2015. Il progetto è stato presentato dal direttore dell’Arpa Giorgio Assennato: e dall’assessore all’Ambiente del Comune di Bari Pietro Petruzzelli e anche PeaceLink, la storica associazione di base attiva sul fronte ambientale, sta organizzando a Taranto un team di “ecosentinelle” per sostenere e diffondere questo progetto collaborativo. Arpa Puglia metterà a disposizione di PeaceLink una piccola attrezzatura che, collegata ad un i-Phone, consente di catturare lo spettro di luce e di ricavare informazioni sulle proprietà di polarizzazione della luce e quindi di determinare le quantità di polveri sottili presenti in atmosfera.
Nel dettaglio il particolato atmosferico influenza tutto ciò e, scattando foto al cielo con questi particolari dispositivi, si può creare una banca dati informativa che consente di comprendere il livello di inquinamento della città, in base ai punti di acquisizione delle informazioni visive. «È una scelta interessante che Arpa Puglia ha fatto e che ci sentiamo di condividere, sostenere e diffondere nella scuole. – spiega Fulvia Gravame di PeaceLink - Facciamo un appello alle scuole perché aderiscano, inserendo nel loro piano didattico la citizen science».
PeaceLink, non è nuova a iniziative del genere e partecipa al progetto assieme alla start-up EuThink, proseguendo così una forma di monitoraggio dal basso già avviato nell’ambito del controllo degli Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici) con alcuni analizzatori portatili. (Tekneco)
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