Porto Taranto, caccia al nuovo operatore terminal
Liquidata definitivamente la gestione di Tct, nel porto di Taranto si prepara la strada per l’arrivo di un nuovo terminalista. Questa settimana il commissario dell’Autorità portuale, Sergio Prete, sarà al ministero delle Infrastrutture e trasporti per impostare il bando ad evidenza pubblica con cui il terminal container andrà sul mercato. Un passaggio che non poteva essere fatto se prima Tct non raggiungeva con l’Authority l’accordo sulla chiusura del pregresso e riconsegnava la banchina da 1.200 metri e le aree di cui ha usufruito dal 2001. Cosa avvenuta solo qualche giorno fa. Il bando, da lanciare nel giro di un mese, dovrebbe far venire allo scoperto i gruppi potenzialmente interessati a prendere il terminal di Taranto, mentre da metà settembre i 539 addetti della stessa società sono per un altro anno in cassa integrazione (questa volta, però, per cessazione).Tra gli aspetti che il bando dovrà chiarire, c’è quello legato alla conferma del transhipment, e quindi si riprenderà con un nuovo soggetto l’esperienza di Evergreen, oppure si approderà a soluzioni diverse, mettendo insieme più utilizzi dell’infrastruttura. A spingere per un terminal che non si concentri sul transhipment e valorizzi invece tutti gli asset di cui dispone il porto, a partire dalla logistica, è uno dei nuovi operatori: la società Taranto Logistica che da poco ha completato la piattaforma e i capannoni, prima infrastruttura di un pacchetto di cinque inserite in un project financing da 219 milioni di euro. «Taranto - spiega Jacopo Signorile, vice presidente di Taranto Logistica - ha fatto la scelta del transhipment molti anni fa, ma oggi in questo segmento ci sono altri Paesi che competono meglio di noi e quindi dobbiamo necessariamente cambiare rotta».
Nessun commento:
Posta un commento