Criminalità e reati ambientali, a Taranto la maglia nera
I mali di Taranto? Legalità, reati ambientali e innovazione tecnologica. E’ quanto rileva ICity Rate 2015, l’indagine annuale realizzata da Forum Pa che stila la classifica delle città italiane sul fronte della smartness, analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 150 indicatori statistici.Nella speciale classifica la città dei due mari si piazza all’87o posto. Ad incidere maggiormente gli indicatori riguardanti la “legalità”. Taranto è maglia nera per ciò che attiene gli eco reati. Pesante anche il dato riguardante gli amministratori minacciati (104o posto) ed i giornalisti minacciati (91o posto). Incoraggiante il dato riguardante gli appalti. La percentuale di bandi assegnati con il criterio del massimo ribasso è inferiore rispetto a buona parte degli altri comuni capoluogo italiani: Taranto si piazza al 29esimo posto. Poco confortanti anche i dati relativi all’economia. Il capoluogo ionico si piazza negli ultimi posti della graduatoria per quanto riguarda gli indicatori di produttività, imprenditorialità, concentrazione di soggetti di ricerca e sviluppo. In tema di ambiente non tutti gli indicatori sono negativi, visto che Taranto resta al palo per disponibilità verde (104), raccolta differenziata (94), imprese green (90), fotovoltaico municipale (102), iniziative di conferimento dei rifiuti (87).
Per quanto riguarda la qualità dell’aria la nostra città si piazza al 47esimo posto. E’ importante sottolineare come, in questo caso, il dato sia il frutto del calcolo del numero di giorni di superamento del limite di protezione della salute umana previsto per il Pm10. Taranto ottiene invece un buon piazzamento (27) nel controllo dell’aria (centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria per 100mila abitanti) e nella dispersione della rete idrica (37). (Tasera)
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