martedì 6 ottobre 2015

Direttamente da Topolinia


Ecco uno di quei progetti che ricordano tanto la Taranto anni '80-'90 dove era tutto un'arrembaggio di boutades partorite da improbabili progettisti in una notte e tenute in vita il tempo di portarsi a casa qualche carriolata di fondi pubblici e privati. 
Pare di risentire quelle frasi imbottite di progresso, servizi, cultura diffusa e presto si sentiranno ancora le ruspe macinare antichi sassi e muretti, rimestare terra vergine e sbetonierare cemento nelle campagne ancora da conquistare al degrado diffuso. 
Anche se ultima, questa creatura dell'introvabile società romana "Luce Sala", promossa da qualche encomiabile consigliere incespugliato al comune, non è da meno rispetto alle chicche del pop che da 40 anni a questa parte disegnano la città virtuale. 
Abbiamo cercato i riferimenti di questo nascituro capolavoro dell'Architettura. 
Abbiamo scoperto un design da fare invidia ai disegnatori di Topolino! 


Ma quello che più colpisce è l'accorato tifo di questo articolo firmato nientepocodimenoche dal direttore! Come abbiamo fatto a non capire subito che "questa multisala" (con tutte le solite migliorìe e regalìe promesse dai costruttori e solitamente mai realizzate) è proprio quello che manca a questa città per dirsi tale. 
Forza allora, è questione di qualche firma e presto avremo un nuovo capolavoro! 
Per l'occasione ci saranno anche Topolino, Pippo e Pluto?
Auguri!

La multisala a Paolo VI

Tutto pronto, manca solo l’ultimo ok del consiglio comunale

È tutto pronto, manca solo l’ultimo tassello, il più importante: il via libera definitivo del consiglio comunale. Un voto apparentemente scontato che però tarda ad arrivare, complici i consiglieri assenteisti che puntualmente, oltre a far arrabbiare il sindaco, fanno saltare il numero legale. Verrebbe quasi il sospetto che, oltre all’inceneritore dell’Amiu, anche questa agognata multisala cinematografica sia vittima di qualche giochetto dietro le quinte. Perché prima di approdare al quartiere Paolo VI, questo progetto ha danzato un po’ tra Giardini Virgilio, Auchan e Talsano. Ora però, superati anche un paio di ostacoli sorti alla Regione, la strada è imboccata e si attende solo l’ultima alzata di manine nell’aula principe di Palazzo di Città.
Il progetto.
Nove sale, un’area parcheggio con 700 posti auto e un albero per ogni stallo, oltre a due campi di calcetto, un campo da tennis e una palestra coperta. Un’intera area che dal prolungamento di viale del Turismo, in direzione Sud, a ridosso della ferrovia Taranto-Brindisi (in pratica tra il centro direzionale Mar Piccolo e la Vaccarella) darà un altro volto al quartiere e, soprattutto, un servizio del quale a Taranto da anni si avverte la mancanza.
Un investimento da sei milioni di euro voluto dalla società romana Luce Sala, mentre la costruzione materiale della multisala e degli altri impianti previsti dovrebbe essere affidata alla Coret, società che in quella stessa zona ha già realizzato alcuni complessi abitativi. Se tutto filerà liscio, i lavori potrebbero avere inizio già a gennaio ed essere completati nel giro di un paio di anni. E così Taranto si ritroverebbe ad avere addirittura due multisale, dal momento che un’altra, con una diversa proprietà, è prevista a San Giorgio Jonico.
Il nido.
L’arrivo della multisala a Paolo VI favorirà anche il miglioramento della rete di servizi per il quartiere. «Sarà migliorata innanzitutto la viabilità», assicura Emanuele Di Todaro, presidente della Commissione assetto del territorio nonché residente di lungo corso del quartiere. «La Provincia - spiega - ha ceduto al Comune 600 metri di strada su viale Cannata e così potremo realizzare sia una rotatoria per l’accesso alla strada che condurrà alla multisala, sia il completamento del marciapiedi che costeggia la Cittadella e conduce all’Ipercoop. Tutto a spese della società che ha proposto il progetto della multisala».
Ma vi è di più: «Stiamo valutando l’ipotesi di realizzare nella stessa zona un asilo nido, come struttura di supporto per tutte le giovani coppie del quartiere che, lavorando in città, magari non sanno a chi affidare i propri piccoli».
La pista.
Di Todaro ha però un desiderio nel cassetto: «Mi piacerebbe chiudere la mia esperienza in consiglio comunale con un altro mandato e unicamente per dedicarmi alla riqualificazione del Mar Piccolo. Ci sono numerose proposte e progetti per realizzare camminamenti pedonali e pista ciclabile. E chissà che  non si riesca persino a realizzare un sistema di collegamento con Cimino ed altre zone della città». Quest’idea al momento ha però solo le sembianze di un sogno. Prima bisogna passare dalla multisala.
Enzo Ferrari - Direttore responsabile (Tasera)

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