venerdì 23 ottobre 2015

Scatole cinesi, pardòn, all'italiana!

Incontro al MiSE, molte le novità sul futuro dell'acciaio tarantino

Un primo incontro per fare il punto della situazione, per poi tirare le somme e stilare una tabella di marcia nel vertice del 29 a Roma. Di questo hanno discusso mercoledì sera nelle stanze del ministero dello Sviluppo Economico il titolare del dicastero, Federica Guidi, i tre commissari straordinari dell'Ilva in amministrazione straordinaria e i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm.
La novità più importante riguarda la vita della fabbrica per i prossimi tre mesi: il ministro Guidi ha assicurato il pagamento degli stipendi e la tenuta economica dell'azienda, grazie a 100-150 milioni di euro che deriverebbero dal residuo del prestito di 400 milioni di euro delle banche, che ad un certo momento è stato sospeso e adesso è stato invece riattivato.
Altra novità importante riguarda la nascita della new.co che, secondo quanto annunciato dal ministro Guidi, vedrà la luce entro il mese di dicembre. La nuova società dovrebbe vedere al suo interno la Cassa Depositi e Prestiti con una quota che oscillerebbe tra il 50 e il 60% (anche se bisognerà stare molto attenti nel rispettare lo statuto dell'istituto a cominciare dal vincolo della partecipazione temporanea e della natura positiva del bilancio dell'azienda in cui si interviene), alcune banche (tra cui è lecito credere ci saranno Unicredit, Banca Intesa e Banco Popolare che sono i tre istituti di credito più esposti nei confronti della vecchia Ilva Spa e che da tempo sostengono l'azienda con una serie di prestiti che per legge rientrano nei crediti prededucibili) ed infine anche alcuni soggetti privati italiani operanti nel campo della siderurgia. Che in sintesi è molto vicina alla linea che da tempo soprattutto Federacciai e Confindustria hanno sposato.
La new.co, una volta creata, prenderà in affitto per 2-3 anni gli impianti produttivi con cessione del ramo specifico, in modo tale da ripartire da “zero” lasciando così i debiti in quella che sarà a tutti gli effetti la vecchia Ilva Spa, sulle cui vicende e sui cui creditori a novembre ci sarà presso il tribunale fallimentare di Milano (nello scorso gennaio ha constatato uno stato di insolvenza per quasi tre miliardi di euro) la prima udienza: sono infatti oltre 20mila le istanze di insinuazione al passivo presentate dai creditori, tra cui sono presenti in gran numero le aziende dell'indotto. Una volta affittati gli impianti, la new.co gestirà l'Ilva per un periodo che, nelle previsioni del governo, oscilla tra i 24 e i 36 mesi, durante i quali dovrà avvenire il tanto agognato e sin qui poco realizzato risanamento ambientale, con l'attuazione di tutte le prescrizioni presenti nel piano ambientale dei commissari che ha recepito le 96 prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA). Proprio nella riunione di giovedì prossimo a Roma potrebbe avvenire la presentazione del piano di ristrutturazione elaborato dai commissari, che dovrà essere approvato dal ministero e dal governo. In quella sede si discuterà anche della costituzione del Fondo turnaround, una società di servizio approvata dal governo con un decreto la scorsa estate, che prevede l'ingresso nel fondo di enti e fondi d'investimento: secondo indiscrezioni si parla di una cifra intorno agli 1,6-1,8 miliardi di euro. Staremo a vedere. (Siderweb)

Nessun commento: