lunedì 26 maggio 2014

Uno Stato sotto scacco della famiglia Riva (plurinquisita)


Siamo allo scambio di letterine di buoni propositi...
Miseria nazionale.


Ilva, Riva risponde a Bondi: disponibili ad esaminare piano per Taranto



Il gruppo Riva è disponibile ad esaminare e approfondire il piano industriale e ambientale per la riconversione dello stabilimento siderurgico di Taranto predisposto dal commissario straordinario, Enrico Bondi.
"Oggi, come già annunciato da Claudio Riva venerdì scorso, è stata inviata la lettera di risposta del gruppo in cui si sottolinea la disponibilità a proseguire nell'approfondimento e nell'analisi del piano", dice a Reuters una fonte vicina al gruppo.
Venerdì scorso, a Milano, si è svolto un incontro fra Claudio e il cugino Cesare Riva, passati alla guida del gruppo dopo la morte di Emilio Riva, con Bondi proprio per discutere di questo piano particolarmente complesso.
Al termine del faccia a faccia, Claudio Riva disse che: "Il futuro è sicuramente molto complicato. Spero che ci sia un futuro per l'Italia siderurgica. Senza Taranto, senza lo stabilimento, senza un futuro per l'Ilva penso che ci sia poco futuro per l'Italia".
Il piano di Bondi, in scadenza come commissario per l'Ilva di Taranto il prossimo 4 giugno, prevede di riconvertire lo stabilimento tarantino - al centro di un'inchiesta per disastro ambientale che nell'estate 2012 ha portato al sequestro dell'area a caldo dello stabilimento - alla produzione del preridotto, che comporta un maggiore utilizzo del gas naturale rispetto alle cokerie. Per portare avanti questo progetto occorre, però, un impegno finanziario di oltre 4 miliardi di euro.
Il piano - fortemente osteggiato dal presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, perché farebbe aumentare notevolmente i costi per il suo massiccio utilizzo del gas - per essere implementato ha bisogno di un aumento di capitale e questa potrebbe essere l'occasione affinché alcuni imprenditori siderurgici si facciano avanti. E i pretendenti sembrano non mancare: dal gruppo Arvedi, alla disponibilità già espressa da Marcegaglia e da Arcelor-Mittal.

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