Enrico Bondi è il secondo!
E l'abbiamo sempre detto.
Quanti schiaffi in faccia dobbiamo ancora prendere da questo servo infedele dello stato corrotto?
Lettera aperta al Presidente Matteo Renzi
ENRICO BONDI VA DESTITUITO IMMEDIATAMENTE
Il 5 maggio 2014, al TAR di Lecce
è stata depositata la “Memoria conclusionale nell’interesse di Ilva SpA per
l’udienza pubblica del 5 giugno 2014” di cui allego copia delle pagine 1, 33 e 34. Essa
riguarda il ricorso r.g. n. 45/2009 di Ilva SpA contro alcuni provvedimenti
sulle bonifiche del territorio di Taranto emanati alla fine del 2008 dalla
Direzione Generale Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare; è diretta contro il Ministero dell’ambiente nonché
nei confronti di Comune di Taranto, Comune di Statte, Provincia di Taranto,
Regione e Commissario straordinario Puglia, ARPA Puglia, APAT (ora ISPRA),
ASL/TA e nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di altri 5
Ministeri.
La “memoria” è un’incredibile
mescolanza di citazioni improprie, di accuse infondate e di travisamento di
norme e direttive. In estrema sintesi, essa vorrebbe dimostrare che il mancato
adeguamento degli impianti dello stabilimento di Taranto alle norme AIA non è di
responsabilità dei Riva proprietari di Ilva SpA ma di Ministero dell’ambiente,
Regione Puglia, ARPA Puglia, Comuni di Taranto e Statte e altro.
Sono 34 pagine allucinanti che
mistificano questioni relative all’AIA di Ilva Taranto spaziando dal 2005 ai
nostri giorni. Riporto uno stralcio di pag. 21/22 della “memoria” come esempio
di travisamento: “Essi (NdR: gli interventi di adeguamento ambientale)
sono infatti preordinati o ad imporre oneri o prescrizioni sempre più onerose
ed eccessive, in sostanza ad alimentare ingiustificatamente il business
ambientale a spese dell’operatore economico di turno (si suggerisce infatti
all’Arpa di rifare i campionamenti delle analisi integrative, campionamenti che
Arpa Puglia si fa lautamente pagare quasi 1.500,00 euro ciascuno,- ns. doc 10), ovvero, addirittura impedire la
prosecuzione dell’attività industriale in loco”.
Gli Enti pubblici citati
provvederanno a replicare e demolire la “memoria”. Per parte mia, mentre mi
riservo di pubblicare a breve dettagliate osservazioni tecniche, manifesto
immediatamente l’irrefrenabile indignazione suscitata dalla conclusione della
“memoria”: “La Società
Ilva SpA in persona del Commissario Straordinario dott. Enrico
Bondi, rappresentata in giudizio dagli avv.ti Francesco Perli e Roberto Marra,
insiste per l’accoglimento del presente ricorso. Con osservanza. Milano – Lecce
03.05.2014. Avv. Roberto Marra Avv. Francesco Perli”.
Il dr. Enrico Bondi, Commissario
straordinario di Ilva SpA, nominato dal Governo su mandato del Parlamento per
gestire la terribile situazione dello stabilimento di Taranto, ha autorizzato
uno stupefacente documento che investe l’AIA originaria di Ilva Taranto e
successive integrazioni connesse con leggi dello Stato, elaborato dall’avv.
Francesco Perli, una delle 53 persone destinatarie della richiesta di rinvio a
giudizio nel processo “Ambiente svenduto” per gravi reati commessi proprio
durante il procedimento per il rilascio dell’AIA originaria. In quel
procedimento Perli è stato presente in qualità di legale di Ilva SpA, proprietà
e gestione dei Riva, anche essi destinatari di analoga richiesta di rinvio a
giudizio.
E’ imperdonabile che Bondi non si
sia reso conto né della incompatibilità a sottoscrivere il mandato all’avv.
Perli che ha rappresentato la vecchia gestione Ilva, né della conclamata
inadeguatezza ed inopportunità di un ricorso che contesta il Ministero ed è
contro il Governo che l’ha nominato. In ultimo, ricordiamo che Bondi ha anche
ricevuto il compito e le funzioni dell’indipendente Garante dell’AIA di Ilva nei
confronti dell’opinione pubblica, improvvidamente soppresso. E’ così che Bondi
intende garantire i tarantini? Possibile che abbia avallato quella “memoria”
senza leggerla, né farla leggere al sub - commissario prof. Edo Ronchi che non è
un ambientalista ingenuo? Bondi ormai deve andare via da Taranto. Da tarantino,
chiedo a Matteo Renzi Presidente del Consiglio dei Ministri di destituirlo
immediatamente da Commissario Straordinario di Ilva SpA.
Ing. Biagio De Marzo, già
componente del Comitato per Taranto, già presidente di ALTAMAREA
Ilva: Bonelli vs Bondi, via a raccolta firme per dimissioni
Il commissario ILVA Enrico Bondi ha affidato all’avv. Perli l’incarico di procedere con un ricorso legale al TAR di Lecce per chiedere che la città di Taranto non sia considerata zona SIN (siti da bonificare nazionali), in quanto non è dimostrato l’inquinamento di tali zone né esistono degli indicatori che dimostrino e determinino l’entità di un eventuale inquinamento.Secondo Bondi, che l’anno scorso sostenne in una consulenza ormai celebre che una delle cause dell'elevata insorgenza dei tumori nei tarantini fosse dipesa da un eccessivo consumo di tabacco, l’ILVA non è contaminata da diossina e furani.
Angelo Bonelli dei Verdi esprime ancora una volta sdegno e incredulità
dinanzi a una strategia difensiva tendente a capovolgere la reale
drammatica situazione tarantina. Bonelli ricorda che “la notizia
dell’affidamento del mandato all’avv. Perli è una cosa stupefacente e
scandalosa in quanto l’avv. Perli è sottoposto a una richiesta di rinvio
a giudizio per associazione a delinquere finalizzata al disastro
ambientale”.
Prosegue il leader dei Verdi: “Ho scritto a Renzi affinchè senza indugio provveda a dimettere Bondi perché ciò che ha fatto è di una gravità inaudita e faccia lo stesso anche per il commissario Ronchi che non ha preso le distanze da una memoria legale piena di gravi considerazioni ambientali”.
Conclude Bonelli: “Raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni della struttura commissariale per rispetto per Taranto e dei tarantini”.
Il leader dei Verdi terrà un comizio pubblico di chiusura nazionale per il partito a Taranto domenica 18 Maggio alle ore 18:30 in piazza della Vittoria. (GiornalediPuglia)
Prosegue il leader dei Verdi: “Ho scritto a Renzi affinchè senza indugio provveda a dimettere Bondi perché ciò che ha fatto è di una gravità inaudita e faccia lo stesso anche per il commissario Ronchi che non ha preso le distanze da una memoria legale piena di gravi considerazioni ambientali”.
Conclude Bonelli: “Raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni della struttura commissariale per rispetto per Taranto e dei tarantini”.
Il leader dei Verdi terrà un comizio pubblico di chiusura nazionale per il partito a Taranto domenica 18 Maggio alle ore 18:30 in piazza della Vittoria. (GiornalediPuglia)
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