Premio LivatinoSaetta a giudice e giornalisti
che si sono occupati dell'Ilva
Ci sono esponenti pugliesi del mondo dell’informazione, del lavoro e
della giustizia, e sullo sfondo anche la vicenda ambientale e
giudiziaria dell’Ilva di Taranto, tra coloro ai quali verrà assegnato
quest’anno il premio internazionale Livatino-Saetta "per l’impegno
sociale", conferito dal comitato spontaneo antimafia intitolato ai due
magistrati.La cerimonia (XX edizione) si terrà la mattina del 9 maggio prossimo nella sala conferenze dell’istituto penitenziario Bicocca di Catania. Quest’anno, per la vicenda Ilva di Taranto, verranno premiati Patrizia Todisco, magistrato che ha seguito il caso Ilva nel ruolo di giudice per le indagini preliminari, e Tonio Attino, giornalista del Corriere del Mezzogiorno-Corriere della Sera, autore del libro «Generazione Ilva» (edizioni Besa), nel quale si ricostruisce il mezzo secolo di industrializzazione siderurgica di Taranto fino all’inchiesta giudiziaria.
Altri premiati pugliesi saranno Antonio Loconte, giornalista barese, destinatario di minacce per un’inchiesta sul '118' a Bari; Domenico Lestingi, operaio di Conversano (Bari) che denunciò e fece scoprire una discarica, venendo poi licenziato dall’azienda; Claudia Salvestrini e Matilde D’Amelio, del consorzio Polieco, che opera nel settore dei rifiuti e si occupa di formazione nel campo dei reati ambientali.
Rosario Livatino, il «giudice ragazzino», fu assassinato il 21 settembre 1990, a 38 anni, mentre percorreva senza scorta la statale Agrigento-Caltanissetta, per essersi occupato della tangentopoli siciliana. Antonino Saetta venne ammazzato il 25 settembre 1988 insieme con il figlio Stefano. Si era occupato di diversi processi di mafia (ad esempio del delitto Chinnici, come presidente della Corte di Assise di appello di Caltanisetta) ed era presidente della Corte di Assise di appello di Palermo che si occupò dell’assassinio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, tarantino, delitto avvenuto il 4 maggio 1980 a Monreale (Palermo). (GdM)
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