Ilva Taranto: domani scatta "contratto di solidarieta'" per 2.500 dipendenti
Da domani 2500 dipendenti dell'Ilva
di Taranto lavoreranno un'ora in meno al giorno. Si tratta del
personale addetto all'amministrazione, ai servizi e alla
manutenzioni centrali dello stabilimento siderurgico. Anziche'
effettuare il consueto turno di lavoro dalle 7 alle 16, con
un'ora di pausa pranzo, lavoreranno dalle 7 alle 15 mantenendo
la pausa. L'ultima ora di lavoro sara' in carico ai contratti
di solidarieta', un ammortizzatore sociale, questo, che a fine
gennaio e' stato prorogato per tutto il 2014 per circa 3500
addetti. Ai 2500 che da domani lavoreranno un'ora in meno, si
aggiungeranno da giugno altri 2500 addetti. Si tratta del
personale delle manutenzioni sugli impianti. Nel giro di due
mesi, quindi, la solidarieta' riguardera' 5mila unita'. Tutte
impegnate solo nel primo turno. Per i sindacati metalmeccanici,
non si tratta di un'estensione dell'accordo di fine gennaio
poiche' quest'intesa prevede 8 ore di solidarieta' al giorno
per un massimo di 3500 lavoratori. In questo caso, invece,
l'azienda ha chiesto un'ora di solidarieta' per un totale di
5mila ore al giorno. Secondo calcoli fatti dai sindacati,
rapportando le 5mila ore sull'intera platea di solidarizzanti,
appunto i 3500, si ha un utilizzo pieno (8 ore)
dell'ammortizzatore sociale per circa 750 dipendenti. Per i
sindacati, quindi, anche con questa diversa modalita'
gestionale dei contratti di solidarieta' si continua comunque a
restare sotto il tetto stabilito nell'accordo. Dal maggior
ricorso alla solidarieta' l'Ilva punta a ridurre le uscite di
cassa, che e' gia' in sofferenza. Si stima che un'ora di lavoro
al giorno costi mediamente sulle 8 ore procapite. Nei prossimi
giorni, infine, si sapra' se l'Ilva, il 12 maggio, paghera' gli
stipendi di aprile. I sindacati hanno posto giorni fa il
quesito all'azienda ma si sono sentiti rispondere dalla
dirigenza che una risposta, positiva o negativa che sia, ci
sara' solo alla vigilia della scadenza. Non e' escluso, quindi,
che l'Ilva sfrutti il margine di tempo disponibile sino
all'ultimo per reperire la liquidita' necessaria alle
retribuzioni. Sinora, nonostante le difficolta', gli stipendi
sono stati sempre corrisposti con puntualita' dalla gestione
commissariale dell'azienda, eccetto le tredicesime del 2013 che
furono versate con alcuni giorni di ritardo. E' invece in
ritardo, da parte dell'Ilva, il pagamento delle imprese
appaltatrici e dell'indotto impegnate nei lavori
dell'Autorizzazione integrata ambientale. Questo sempre a causa
della crisi finanziaria dell'azienda.
(AGI)
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