Severino legale dell'Ilva al tavolo con il governo, Bonelli: "Una vergogna"
Il piano industriale dell'Ilva al vaglio del governo ma è polemica sulla presenza dell'ex ministro Severino in rappresentanza dell'azienda. A una settimana dalla morte del patron Emilio Riva, è scattato nel primo pomeriggio il vertice a Palazzo Chigi dedicato al colosso dell'acciaio. L'incontro è stato coordinato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, e hanno partecipato il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. Al gran completo, l'attuale gestione dello stabilimento con il commissario Enrico Bondi e il suo vice Edo Ronchi. Al vertice ha preso parte anche l'ex ministro della Giustizia Paola Severino, consulente legale dell'azienda attualmente commissariata. Una presenza che non è passata inosservata, "un fatto gravissimo", secondo il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, che ha aggiunto: "Questa è la prova provata che gli interessi dei Riva sono stati ampiamente rappresentati nel governo Monti e che continuano ad avere sponda anche in questo"."Ricordiamo - ha spiegato Bonelli - che l'ex guardasigilli Severino che oggi partecipa al vertice con il governo come legale della famiglia Riva è stata il guardasigilli che ha firmato il primo decreto salva-Ilva che, insieme al codice di procedura penale ha sospeso anche la legislazione in materia di tutela ambientale e sanitaria. Questa è una vergogna che solo in Italia può verificarsi e contro la quale - ha assicurato il consigliere comunale tarantino - presenteremo un esposto all'Unione europea e informeremo la Procura della Repubblica affinché si chiarisca se il ministro Severino, al momento della firma del decreto salva Ilva, avesse rapporti diretti con la famiglia Riva e con il gruppo siderurgico".
Critiche che il leader ambientalista non ha stemperato neanche dopo la precisazione sul ruolo dell'ex Guardasigilli, presente alla riunione come avvocato dell'Ilva commissariata. "Cambia poco" - ha tagliato corto Bonelli. Già in passato, peraltro, i presunti rapporti tra l'ex ministro e la famiglia Riva avevano sollevato polemiche. Al punto che la stessa Severino aveva precisato di non aver mai assistito l'Ilva o suoi dirigenti, ma di aver difeso in un processo un ex dirigente dell'Italsider, ovvero della fabbrica all'epoca delle partecipazioni statali e prima della privatizzazione. Un processo con al centro la morte di trenta operai dello stabilimento deceduti per malattie gravi, i cui atti sono stati acquisiti nell'inchiesta per disastro ambientale.
Nel summit è stato affrontato lo snodo cruciale della ricapitalizzazione, individuata come la strada da seguire per risanare e rilanciare il siderurgico, all'indomani del via libera della Corte dei Conti al piano ambientale. Il principale problema rimane quello di reperire gli oltre quattro miliardi di euro funzionali alla realizzazione degli interventi di ambientalizzazione degli impianti inquinanti. Sulla strada della ricapitalizzazione incombe in primo luogo la posizione della proprietà dell'azienda commissariata. La norma, infatti, prevede, che il commissario interpelli in prima battuta la famiglia proprietaria del gigante dell'acciaio.
L'incontro - di legge in una nota di Palazzo Chigi - ha permesso una prima analisi della proposta del Piano industriale per il risanamento dell'azienda presentata dal commissario, alla quale seguiranno, a partire dalla prossima settimana, approfondimenti tecnici. (RepBa)
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