giovedì 22 maggio 2014

Secondo round

Ilva, tumori e malattie: la procura di Taranto apre una nuova inchiesta





Alla vigilia della sentenza per i lavoratori dell'Ilva morti per l'esposizione all'amianto - sono 15 i casi al centro del processo e il verdetto è atteso per domani - la Procura della Repubblica di Taranto apre una nuova inchiesta sulle malattie che potrebbero essere state provocate dall'inquinamento del siderurgico.
A finire sotto la lente della Procura, che ha acquisito alcune relazioni dello Spesal, il servizio di prevenzione dell'Asl, è adesso il reparto di carpenteria dello stabilimento. Qui, secondo le segnalazioni fatte da lavoratori e dalla Fiom Cgil, si sarebbero verificati casi di malattie alla tiroide e di tumore con alcuni decessi.
L'ultimo dei quali è avvenuto nei giorni scorsi: si tratta di Nicola Darcante, operaio tarantino, che si era ammalato di tumore a novembre scorso. Per il reparto carpenteria dell'Ilva, al centro della nuova indagine, sono due le relazioni del Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (Spesal) dell'Asl consegnate al procuratore Franco Sebastio. La prima relazione risale a gennaio scorso, la seconda, invece, è di due giorni fa e conterrebbe nuovi elementi che hanno portato all'avvio di indagini della Procura. Si occupa dell'inchiesta sul reparto carpenteria il sostituto procuratore Antonella De Luca della sezione specializzata sugli infortuni sul lavoro. Dovranno essere fatti degli accertamenti medico-scientifici per capire se esista o meno un nesso tra i casi di tumore e di disfunzioni alla tiroide e il lavoro all'interno del reparto carpenteria Ilva.
Una situazione che è anche citata dal commissario dell'Ilva, Enrico Bondi, nella relazione sull'andamento dell'azienda nel primo trimestre 2014 resa nota martedì scorso. Sul punto specifico Bondi afferma che relativamente alla "mansione di carpentiere e vetroresinatore ed il carcinoma tiroideo presso l'area carpenteria, si è immediatamente provveduto ad effettuare - con gli enti sociali competenti, con il Politecnico di Torino e con ditte terze specializzate - i monitoraggi ambientali presso l'area oggetto". Bondi dice che gli "esiti negativi in tal senso sono stati divulgati, da ultimo, anche dagli organismi di controllo (Arpa e Asl) intervenuti sempre su richiesta delle organizzazioni sindacali". Per il commissario dell'Ilva, quindi, "l'esito delle indagini, allo stato attuale, esclude un'esposizione dei lavoratori agli agenti inquinanti". (Rep)

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