Conferenza stampa del 31maggio 2014 del Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti:
OPERAZIONE “AMBIENTE SVENDUTO”
Il Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti il prossimo 19 giugno si costituirà parte civile nel processo penale scaturito dall'operazione denominata “ambiente svenduto”. Dopo aver fornito agli Organi inquirenti un preziosissimo apporto nella fase delle indagini preliminari, culminato con l'applicazione di misure cautelari ai componenti del cosiddetto “governo ombra” grazie alle dichiarazioni illuminanti di un suo componente, il Comitato vuole essere presente anche nel processo e continuare a tenere il fiato sul collo degli imputati al fine di ottenerne la condanna alle pene severe che meritano per i misfatti commessi. Il tutto nella consapevolezza di rappresentare l'unica forma di energia sana operante in fabbrica a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, a differenze delle organizzazioni sindacali, menzionate nel capo A) di imputazione, già facenti parte del sistema “Archinà”.
QUESTIONE AMIANTO
Lo scorso 23 maggio è stata deliberata dal Tribunale di Taranto una sentenza storica. Sono stati condannati ex dirigenti dell'Italsider pubblica e dell'Ilva privata a pene severe per le morti e
le malattie professionali contratte da lavoratori dello stabilimento esposti ad una serie di agenti inquinanti, tra cui amianto e polveri di amianto. La sentenza accerta fatti verificatisi fino alla fine degli anni novanta e costituisce per il Comitato solo un punto di partenza perché la presenza di amianto in fabbrica è ancora massiccia. Né dà atto lo stesso commissario Bondi nel piano industriale recentemente presentato ai sindacati, lì dove prevede - tra gli investimenti da realizzarsi entro il 2016 - ben 1300 interventi su amianto del valore di diverse centinaia di milioni di euro. A questo proposito, il Comitato seguirà un percorso civilistico, promuovendo un'azione di risarcimento danni per tutte le persone che, dipendenti o ex dipendenti Italsider o Ilva, hanno vissuto la tragedia di patologie correlate alla esposizione all'amianto o ad altre sostanze cancerogene esistenti nello stabilimento. Il Comitato, inoltre, si rivolgerà alla Magistratura penale affinché per il periodo successivo ai fatti contestati nel processo che si è celebrato verifichi la sussistenza di ipotesi di reato a carico non solo della dirigenza Ilva - sia quella privata che quella commissariale - ma anche degli organismi sindacali (inclusi gli R.L.S.) che, pur avendo la responsabilità di intervenire a tutela della salute dei lavoratori e soprattutto di renderli edotti dei rischi connessi all'esposizione agli agenti inquinanti, si sono colpevolmente astenuti dal farlo.
VICENDA “VACCARELLA”
Qualche giorno fa in un fuorionda captato durante la registrazione di un programma televisivo il deputato di Sel ed ex componente della segreteria nazionale della Fiom Giorgio Airaudo si è lasciato andare a parole pesanti sulle connivenze tra organizzazioni sindacali e Ilva. Con riferimento alla vicenda Vaccarella, che è già stata sottoposta all'attenzione della Magistratura, Airaudo sostiene che “l'alterità sindacale della classe operaia è stata totalmente acquistata, comprata ma a colpi di denaro, di consenso, con infiltrazioni malavitose”. Tali affermazioni confermano quanto da noi in proposito sostenuto nel passato, per cui chiederemo alla Procura jonica di ascoltare l'ex sindacalista affinché fornisca tutte le informazioni di cui è in possesso per chiarire una vicenda dai contorni ancora nebulosi.
QUERELA NEI CONFRONTI DEL SEGRETARIO REGIONALE DELLA UIL
A margine della manifestazione del 26 ottobre 2013, finalizzata a sensibilizzare la classe politica sull'effettivo utilizzo dell'aeroporto di Taranto, uno dei componenti del Comitato è stato aggredito con parole ingiuriose e con sputi dal segretario regionale della Uil, Aldo Pugliese. Delle parole offensive e del deprecabile gesto, provenienti da una persona che per età e funzione svolta dovrebbe essere di esempio a cittadini e lavoratori, sono stati testimoni una moltitudine di persone presenti sul posto. È stata sporta querela contro il Pugliese, il quale, dopo accurate indagini svolte dalla Procura
della Repubblica, è stato rinviato a giudizio per ingiurie aggravate. Nel processo, che avrà inizio il prossimo 25 giugno, la vittima del reato sarà costituita parte civile, ma non per lucrare
un risarcimento al quale pure avrebbe diritto. Per scelta di questo componente del Comitato e del suo difensore le somme che il giudice liquiderà a titolo di ristoro dei danni subiti e di pagamento delle spese legali saranno interamente devolute in beneficenza.
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