giovedì 15 maggio 2014

Tutti insieme per la questua

Solito balletto di cifre da spendere e spese per la (finta) ambientalizzazione dal fronte Ilva e amici sindacati: 


Bondi: 4 mesi per l'iter, 4mld di investimento

TARANTO – Ci vorranno altri 3-4 mesi per completare l’iter formale e far partire il piano industriale dell’Ilva. E’ quanto ha riferito il commissario straordinario, Enrico Bondi, ai sindacati nazionali e locali dei metalmeccanici in un incontro che si è concluso stasera a Roma. Lo rendono noto il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli e il segretario provinciale di Taranto, Mimmo Panarelli, secondo i quali “si è avviata la fase istruttoria con Mise e inizierà interlocuzione con azionisti che devono rispondere sull'aumento di capitale entro il 23 maggio”. Il commissario, entro 10 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto, deve trasmettere la relazione sul miglioramento della qualità dell’aria in zona esterna e sull'avvio di almeno l’80% delle prescrizioni Aia.

“Per i prossimi due mesi – aggiungono i sindacalisti – i tempi prescritti dovrebbero essere rispettati” anche se l’andamento aziendale del 2013 non è “risultato brillante” e il “recupero di redditività ancora non è soddisfacente. Piano di recupero costi”.
Il piano industriale è suddiviso in due fasi. “Il periodo 2013-2016 – informano Bentivogli e Panarelli – è di competenza della Gestione commissariale e prevede azioni per il miglioramento della sostenibilità e qualità ambientale e degli aspetti di salute e sicurezza”.
Per il 2017-2020 “si attendono nuove opportunità di leadership in Europa e il riequilibrio finanziario dopo gli investimenti Aia. L'obiettivo è quello di avere una 'nuova Ilvà sostenibile ambientalmente con diverse opportunità di crescita su mercati e segmenti a maggiore valore aggiunto e l’utilizzo su larga scala di tecnologie innovative”.

SERVIRANNO OLTRE 4 MILIARDI - Ammonta a 4,185 miliardi di euro fino al 2020 il programma di investimenti del piano industriale illustrato questo pomeriggio dal commissario straordinario dell’Ilva, Enrico Bondi, alle organizzazioni sindacali. La Fim Cisl precisa in una nota che occorrono per il periodo fino al 2016 1,8 miliardi per Aia, Rischi incidenti rilevanti, Efficentamento energetico, 635 milioni per interventi su Amianto, Adeguamento carri ponte, Biomonitoraggio lavoratori, prevenzione infortuni. Entro il 2020 sono previsti, invece, investimenti tecnici industriali (come ad esempio il rifacimento di Afo5, zincatura nello stabilimento di Genova, forno di pre-riduzione) di innovazione e qualità per 1,75 miliardi.

Il reperimento delle risorse, che resta il vero nodo da sciogliere, è rappresentato dall’aumento di capitale necessario, rispettivamente di 1,8 miliardi e 1,5 miliardi di finanziamento per le due fasi più le risorse interne.
Il piano si propone inoltre di ottenere “maggiore competitività e drastica riduzione degli inquinanti – aggiunge la Fim – grazie a una prima fase di acquisto di ferro pre-ridotto che successivamente sarà prodotto in azienda. Serve gas a giusto prezzo di mercato. Al verificarsi di queste previsioni vi sarà la tutela degli attuali assetti occupazionali”.
Per la Fim Cisl “il piano va sostenuto da tutto il sistema paese, perchè rappresenta il piano di industriale e ambientale più importante del nostro continente con investimenti per oltre 4 miliardi di euro”. (GdM)

Ilva: stiamo risanando prime spese per 580mln

Malgrado «le note difficoltà finanziarie e le ben immaginabili difficoltà tecniche» connesse alla realizzazione del piano ambientale, «anche i lavori relativi alle altre prescrizioni stanno procedendo secondo i programmi con l’obiettivo di rispettare le date previste». Lo sottolinea l’Ilva in una nota, precisando che «a oggi sono stati emessi ordini per 580 milioni di euro e numerosi cantieri sono in attività, anche se iniziano a manifestarsi rallentamenti da parte delle imprese, connessi con le difficoltà finanziarie».
L'Ilva è in attesa dell’autorizzazione del Comune di Taranto per l’installazione di cappe mobili, già costruite, da utilizzare «nel periodo transitorio – osserva l’azienda – in attesa della realizzazione dell’impianto definitivo per la granulazione delle scorie». Altri motivi di preoccupazione – conclude la nota della gestione commissariale – «derivano dai tempi per l’ottenimento delle autorizzazioni e dal fatto di non avere ancora disponibili le due discariche interne, pur previste da una norma di legge». (GdM)

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