mercoledì 1 agosto 2012

Siamo già sotto elezioni?

Inceneritore Taranto, Cervellera: “Assessore Nicastro non può fare il pesce in barile”
 
Il consigliere regionale Alfredo Cervellera (SEL) ha rilasciato la seguente dichiarazione.
 “In questi giorni l’attenzione di tutti (soprattutto dei massa media locali) è giustamente calamitata dalla questione nazionale rappresentata dal caso Ilva.
Per questo credo che non si sia dato il giusto risalto al Rapporto discusso in Parlamento sulle problematiche relative ai pericoli derivanti dal trasporto da ogni parte d’Italia e dalla gestione dei rifiuti speciali presso le discariche tarantine.
Dallo stesso si evince chiaramente che gli abitanti di Lizzano (come quelli di Grottaglie e di Statte) non erano dei pazzi visionari, e che le loro denunce sugli odori nauseabondi che pervadevano i loro paesi erano dovuti ai veleni che scaricano in quei siti.
La Giunta regionale ha denunciato da tempo all’Autorità inquirente le modalità con cui avvenivano questi trasporti di rifiuti pericolosi che aggiravano anche il rigoroso Protocollo d’Intesa sottoscritto dal Presidente Vendola con la Regione Campania. Oggi la conferma dall’inchiesta parlamentare.
Mi auguro che la Magistratura faccia fino in fondo il suo dovere, anche alla luce della Relazione Parlamentare, ricercando i colpevoli e chiudendo le discariche che non hanno rispettato le normative vigenti.
Ma a Taranto, con tutta la sua grave crisi ambientale, oltre al carico velenose di queste discariche (uniche in Puglia) di rifiuti speciali,  si vorrebbe costruire un altro inceneritore che con il suo carico di diossina completerebbe l’inquinamento massico prodotto dall’Ilva e da altri inceneritori della zona.
Ma siamo per caso tutti impazziti o vogliamo far di Taranto la cloaca della Puglia e d’Italia?
Chi può faccia sospendere questo processo pericoloso, a partire dal Presidente della Provincia che ha indetto per il 3 Agosto p.v. un’apposita Conferenza dei Servizi.
Sul raddoppio dell’inceneritore di Massafra ci sono due pareri tecnici negativi che provengono dalla Regione Puglia: uno di natura urbanistica, data la particolarità del sito dove viene allocato (zona di rispetto del Parco delle Gravine); l’altro, ancora più grave,  da parte dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale, che fa emergere la pericolosità di un impianto che si inserisce nell’Area ad elevato rischio di crisi ambientale.
Sulla scorta di questi pareri tecnici negativi Florido ne aggiungo uno politico: la Provincia di Taranto non può sopportare ulteriori carichi impattanti con la salute dei cittadini e dia un chiaro e fermo segnale negativo a chi vorrebbe fare solo profitti sulla nostra pelle rigettando la richiesta.
Conoscendo la sensibilità sull’argomento del Presidente della Provincia di Taranto sono certo del suo intervento, perché diversamente lascerebbe una macchia indelebile sulla storia gloriosa della nostra Provincia.
Ma neanche la Regione se ne può uscire a buon mercato solo con i pareri tecnici: il ciclo dei rifiuti con gli inceneritori non si può chiudere esclusivamente a Taranto per tutta la Puglia.
Va bene “salvare” Modugno, ma l’Assessore Nicastro non può fare il pesce in barile: deve indicare politicamente la necessità di individuare altre Province per la costruzione di nuovi inceneritori e la conseguente chiusura del ciclo dei rifiuti pugliesi.
Spero che un segnale chiaro da parte della Giunta e del Consiglio Regionale arrivi con la discussione dell’Ordine del Giorno firmato con i colleghi Mazzarano, De Caro, Laddomada , Mazza ed altri.
La Regione faccia sentire con forza la sua voce ed indichi la sua volontà politica convocando la Provincia di Taranto e il Comune di Massafra sull’argomento.
Siamo contrari al NIMBY, cioè niente nel mio giardino, ma non possiamo essere proni a chi vorrebbe che tutta la monnezza e la schifezza del mondo siano conferite, solo e soltanto, nel cortile di casa nostra. A buon intenditore poche parole…. “

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