Inceneritore Taranto, Cervellera: “Assessore Nicastro non può fare il pesce in barile” |
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Il consigliere regionale Alfredo Cervellera (SEL) ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“In questi giorni l’attenzione di tutti (soprattutto
dei massa media locali) è giustamente calamitata dalla questione
nazionale rappresentata dal caso Ilva.
Per questo credo che non si sia dato il giusto risalto
al Rapporto discusso in Parlamento sulle problematiche relative ai
pericoli derivanti dal trasporto da ogni parte d’Italia e dalla gestione
dei rifiuti speciali presso le discariche tarantine.
Dallo stesso si evince chiaramente che gli abitanti di
Lizzano (come quelli di Grottaglie e di Statte) non erano dei pazzi
visionari, e che le loro denunce sugli odori nauseabondi che pervadevano
i loro paesi erano dovuti ai veleni che scaricano in quei siti.
La Giunta regionale ha denunciato da tempo all’Autorità
inquirente le modalità con cui avvenivano questi trasporti di rifiuti
pericolosi che aggiravano anche il rigoroso Protocollo d’Intesa
sottoscritto dal Presidente Vendola con la Regione Campania. Oggi la
conferma dall’inchiesta parlamentare.
Mi auguro che la Magistratura faccia fino in fondo il
suo dovere, anche alla luce della Relazione Parlamentare, ricercando i
colpevoli e chiudendo le discariche che non hanno rispettato le
normative vigenti.
Ma a Taranto, con tutta la sua grave crisi ambientale,
oltre al carico velenose di queste discariche (uniche in Puglia) di
rifiuti speciali, si vorrebbe costruire un altro inceneritore che con
il suo carico di diossina completerebbe l’inquinamento massico prodotto
dall’Ilva e da altri inceneritori della zona.
Ma siamo per caso tutti impazziti o vogliamo far di Taranto la cloaca della Puglia e d’Italia?
Chi può faccia sospendere questo processo pericoloso, a
partire dal Presidente della Provincia che ha indetto per il 3 Agosto
p.v. un’apposita Conferenza dei Servizi.
Sul raddoppio dell’inceneritore di Massafra ci sono due
pareri tecnici negativi che provengono dalla Regione Puglia: uno di
natura urbanistica, data la particolarità del sito dove viene allocato
(zona di rispetto del Parco delle Gravine); l’altro, ancora più grave,
da parte dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale, che fa emergere
la pericolosità di un impianto che si inserisce nell’Area ad elevato
rischio di crisi ambientale.
Sulla scorta di questi pareri tecnici negativi Florido
ne aggiungo uno politico: la Provincia di Taranto non può sopportare
ulteriori carichi impattanti con la salute dei cittadini e dia un chiaro
e fermo segnale negativo a chi vorrebbe fare solo profitti sulla nostra
pelle rigettando la richiesta.
Conoscendo la sensibilità sull’argomento del Presidente
della Provincia di Taranto sono certo del suo intervento, perché
diversamente lascerebbe una macchia indelebile sulla storia gloriosa
della nostra Provincia.
Ma neanche la Regione se ne può uscire a buon mercato
solo con i pareri tecnici: il ciclo dei rifiuti con gli inceneritori non
si può chiudere esclusivamente a Taranto per tutta la Puglia.
Va bene “salvare” Modugno, ma l’Assessore Nicastro non
può fare il pesce in barile: deve indicare politicamente la necessità di
individuare altre Province per la costruzione di nuovi inceneritori e
la conseguente chiusura del ciclo dei rifiuti pugliesi.
Spero che un segnale chiaro da parte della Giunta e del
Consiglio Regionale arrivi con la discussione dell’Ordine del Giorno
firmato con i colleghi Mazzarano, De Caro, Laddomada , Mazza ed altri.
La Regione faccia sentire con forza la sua voce ed
indichi la sua volontà politica convocando la Provincia di Taranto e il
Comune di Massafra sull’argomento.
Siamo contrari al NIMBY, cioè niente nel mio giardino,
ma non possiamo essere proni a chi vorrebbe che tutta la monnezza e la
schifezza del mondo siano conferite, solo e soltanto, nel cortile di
casa nostra. A buon intenditore poche parole…. “
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mercoledì 1 agosto 2012
Siamo già sotto elezioni?
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