L’Ilva lavori per mettersi a norma e non per produrre. Date un Alka Seltzer a Clini
Il suo provvedimento sottolinea che l’Ilva deve lavorare per mettersi a norma e non per produrre. Sembra che Pd, Pdl e ministro dell’Ambiente Clini non riescano a digerirlo neanche con un’overdose di Alka Seltzer.
E invece (oltre che logico) è chiaro come il sole. Il provvedimento discende da due fatti. Primo, il sequestro, con il conseguente blocco delle attività, delle sei principali aree dell’Ilva disposto dalla Procura di Taranto: impianto troppo inquinante. Secondo, la decisione del Tribunale del Riesame al quale l’Ilva si era rivolta impugnando il sequestro.
Il Tribunale del Riesame non ha affatto stabilito che l’Ilva può riprendere a produrre, nè ha scritto qualcosa che lo lasciasse capire. Ha solo detto – in buona sostanza – che gli impianti, seppur sequestrati, rimangono aperti per essere messi a norma.
Però i politici (ministri Clini e Fornero in testa) hanno fatto finta che fosse un seppur parziale semaforo verde alla ripresa della produzione. Hanno plaudito al provvedimento e l’hanno definito equilibrato. Adesso i politici si stracciano le vesti: vuol dire che non hanno letto il testo uscito dal Tribunale del Riesame o non l’hanno capito. Prego, signori: vi offro l’occasione di rimediare.
Il Tribunale del Riesame si è occupato dell’Ilva il 7 agosto scorso. A parte le revoche di alcuni arresti domiciliari, a parte alcuni cambiamenti nei nomi dei custodi degli impianti sequestrati, il Tribunale
Clic sull’immagine e, in un’altra finestra, si apre il testo competo di tutto quanto ha stabilito il Tribunale.
Utilizzare gli impianti per realizzare “tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo”, che sarebbero poi le emissioni inquinanti, è molto diverso da riprendere la produzione, non vi pare?
I politici, dicevo, o non hanno capito o hanno fatto finta di non capire. Finchè non è arrivato il provvedimento notificato ieri dal giudice per le indagini preliminari Todisco. Io ho sottolineato in giallo quello che Clini & C. non digeriscono neanche con l’Alka Seltzer. E’ un passo in puro burocratese.
Di nuovo, clic e si apre il testo completo. Traduzione sostanziale: come ha detto il Tribunale del Riesame (e come evidenziano le mie sottolineature in giallo), bisogna effettuare dei lavori sugli impianti dell’Ilva affinchè l’Ilva possa tornare a lavorare; visto e considerato tutto ciò, il Gip sollecita i custodi degli impianti sequestrati a mettere l’Ilva in condizione di non inquinare e li incarica di produrre periodici e frequenti rapporti sul procedere delle operazioni. L’Ilva ha impugnato anche questo provvedimento.
Il punto è che l’Ilva deve effettuare quei lavori a sue spese. Secondo Angelo Bonelli, consigliere comunale dei Verdi a Taranto, il gruppo Riva al quale fa capo l’Ilva ha avuto negli ultimi tre anni utili per 2,5 miliardi di euro.
Ad occhio e croce, dovrebbe essere tranquillamente in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti affinchè lavorino per mettere a norma gli impianti anzichè per produrre acciaio: basterebbe una semplice cura dimagrante agli utili.
Ecco, i politici di destra e della sedicente sinistra non riescono a digerire una cura dimagrante agli utili di un’impresa – che appartengono a pochi – per salvaguardare l’ambiente che invece è di tutti. Se volete un riassunto dei mali dell’Italia, è in queste quattro righe.
Su Repubblica Ilva, arriva lo stop alla produzione (ma chi ha fatto questo titolo? Lo stop c’era già)
Su Repubblica Ilva, Pd e Pdl: “Preoccupa la decisione del Gip”
Su Affari sul Web Clini, preoccupa la fermata della produzione al’Ilva
Un vecchio articolo di Adn Kronos ministro Fornero, equilibrata la decisione del Tribunale del Riesame sull’Ilva
Un vecchio articolo di Agenzia Asca Clini, dal Tribunale del Riesame indicazione positiva sull’Ilva
(Il Journal Blog)
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