La medaglia d'oro va ovviamente al Gran Clown Clini che vince lo spazio video con la sua proposta di interpellare l'Organizzazione Mondiale della Sanità per Taranto!! Ma il suo Ministero che fa?
Ricordando la celebre gag di Corrado Guzzanti ci viene in mente quello che disse il tecnico dopo aver aperto il computer per riparalo: "qui ci vuole un tecnico"!
A proposito, sulla scia di questa iperbole di battute da circo: c'è nessuno che proponga di mandare i Caschi Blu all'Ilva?
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Un testo da applausi per la prima parte e indubitabilmente ottuso nella seconda. Ecco i due volti confusi della Lega!
PS. Ma la famiglia Riva non è di Brescia?
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Ilva: Lega Nord diserta audizione Clini, ''Governo meridionalista''
(ASCA) - Roma, 14 ago - ''Oggi i componenti della Lega Nord in seno alla commissione X Attivita' Produttive della Camera dei deputati non prenderanno parte alla riunione della stessa che deve avvenire congiuntamente con la commissione ambiente sul caso Ilva di Taranto per una precisa ragione politica''.Lo annuncia, in una nota, Gianni Fava, responsabile del settore attivita' produttive della Lega Nord.
''Non abbiamo in alcun modo condiviso nelle modalita' ne' tantomeno le finalita' dell'odierna convocazione. Troviamo infatti discutibile - spiega Fava - il fatto che si riuniscano organismi parlamentari in un periodo del genere per commentare una sentenza della magistratura ed eventualmente censurarla. La sinistra italiana per anni ci ha ripetuto che le sentenze si rispettano e non si commentano e adesso chiedono a gran voce di convocare il parlamento per fare quello che normalmente imputavano al mondo berlusconiano. Il fatto poi che a fare il pm della politica contro la magistratura sia chiamato il ministro Clini lascia quantomeno perplessi. Se le leggi sono sbagliate il parlamento dispone degli strumenti e delle prerogative per modificarle, ma se sono giuste allora bisogna tollerare che i magistrati le applichino. Siamo certi che tutto questo fervore non si sarebbe verificato se si fosse trattato di qualche azienda del nord, magari medio-piccola, per la quale nel caso di ordinanze restrittive da parte della magistratura avremmo assistito ad un patetico coro di consenso provenire dall'area benpensantedella politica italiana''.
Ma si sa, conclude, ''anche se noi non ci rassegniamo facilmente, questo governo dimostra tutto il proprio strabico razzismo nei confronti del nord e non perde occasione per dimostrare che quando in ballo ci sono gli interessi del sud tutte le armi sono ammissibili, compresa un'incomprensibile levata di scudi nei confronti di quei magistrati che fanno solo il proprio mestiere. Pertanto abbiamo deciso di lasciare che se la cantino e se la suonino da soli, riservandoci di prepararci per una grande battaglia parlamentare alla ripresa di settembre quando si entrera' nel vivo del dibattito sul cosiddetto decreto Ilva, dove guarda caso si cerchera' di far piovere ingenti quantita' di risorse pubbliche a favore del giusto risanamento di un'area fortemente compromessa, ma non si affrontera' in alcun modo e con alcuna risorsa il tema del risanamento delle tante areedel nord che necessitano dei medesimi interventi''.
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Ma perché quando Di Pietro era ministro per le infrastrutture e non si mosse per le bonifiche e le verifiche sui fondali del porto?
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Ilva, Di Pietro: Riva foraggiava politici per avere regalie
"Quel che ha fatto lui peggiorerà con la nuova legge su finanziamento"
Mentre appestava il mare, l'aria e la terra di Taranto - sottolinea l'ex pm - Riva donava 245mila euro a Forza Italia e 98mila non al Pd, che allora ancora non esisteva, né ai Ds, ma al futuro ministro dello Sviluppo Economico e futuro segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Si trattava di finanziamenti leciti e del tutto regolari. Ma, che il signor Riva, un tipo accorto e ben attento al proprio portafogli, abbia cacciato tutti quei soldi gratis et amore Dei non lo crederebbe nemmeno un bambino: lo scopo era riceverne regalie".
Riva - aggiunge ancora Di Pietro - si è fatto bene i conti. Ha capito che avrebbe risparmiato milioni di euro intervenendo sul sistema e rendendoselo amico con il denaro, piuttosto che mettendo in sicurezza i suoi impianti e bonificando l'ambiente che aveva inquinato. Io non voglio neppure pensare che la folle aggressione contro la magistratura di Taranto da parte dei principali partiti c'azzecchi qualcosa con quegli esborsi. Ma, proprio perché non lo penso, dico forte e chiaro che chi ha preso soldi da Riva dovrebbe, oggi, sentire il dovere morale e avere la delicatezza istituzionale di non intervenire a gamba tesa in questa vicenda e lasciare che se ne occupi chi di dovere".
Questa brutta vicenda è un presagio chiaro, purtroppo, di quello che succederà con la nuova legge sul finanziamento dei partiti, varata a luglio e scritta dalla Casta su proposta di ABC. Quella legge - sottolinea ancora il leader Idv - incentiva le donazioni dei privati ai partiti, gli permette di scaricarsele dalla dichiarazione dei redditi, fissa un tetto per i regali dei privati ai politici e, insieme, indica l'inganno con cui lo si può aggirare. E' una legge che legittima e incentiva le tangenti: per gente come Riva sarà una festa. Pagheranno a destra e a sinistra, si metteranno con le spalle al coperto e, oltretutto, potranno anche farsi rimborsare dallo Stato, sotto forma di sgravio fiscale, la tangente legalizzata".
Quella legge - conclude Di Pietro - deve essere abolita prima che finisca di distruggere l'Italia".
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Anche Balduzzi entra nel Gran Circo con un numero di equilibrismo linguistico da vero giocoliere!
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