Ultimissime dalla riunione di questa mattina da Telenorba
La giunta regionale pugliese ha esercitato nella vicenda ilva ''un intervento costante e coerente con uno scopo: l'ecocompatibilita' dello stabilimento, garantire l'attivita' industriale ma non a danno della salute dei cittadini''.
Sono gli obiettivi della regione, indicati - informa una nota della regione - dall'assessore all'ecologia michele losappio nel corso dell'audizione in commissione ambiente del consiglio regionale.
Sono stati ascoltati - come ha riferito il presidente della commissione consiliare pietro mita - anche il direttore dell'arpa puglia, l'assessore comunale di taranto e l'osservatorio epidemiologico regionale.
Dopo quello con la direzione aziendale, quello di oggi e' stato il secondo incontro sulla situazione ambientale tarantina e in particolare sulle emissioni di diossina.
''Stiamo acquisendo elementi di valutazione in vista dell'esame dell'iniziativa legislativa del governo regionale, che contiamo di definire in tempi brevi'', ha detto mita riferendosi al disegno di legge varato dalla giunta che prevede un abbassamento dei livelli consentiti di emissione di diossina.
Punto nodale dell'attivita' regionale il protocollo d'intesa del 2006, che pone a carico dell'azienda lo sviluppo di opere ambientali.
Si e' rivelato, per losappio, ''uno strumento utile ma non determinante'', perche' ''i risultati non sono sufficienti a risolvere le criticita' per la salute, in un contesto ambientale degradato''.
Dalla prossima settimana i tecnici saranno a taranto per sopralluoghi.
Serviranno a verificare lo stato degli interventi da sottoporre al tavolo di monitoraggio che coinvolge quattordici sigle.
Per le emissioni di diossina dal camino e312, il riferimento e' l'inventario ines, gestito dall'ex agenzia nazionale di protezione ambientale.
''Si tratta di elaborazioni teoriche di esperti sulla base dei dati forniti dai privati, ma sono comunque significative per verificare la validita' del protocollo d'intesa'', secondo l'assessore regionale all'ambiente.
Parlano di un andamento crescente delle emissioni: 71,4 grammi/anno di diossina nel 2002; 74,4 nel 2003; 76,2 nel 2004; 93 nel 2005. Fino al 2006, quando il trend a crescere si inverte: 91,5.
L'ultima campagna di monitoraggio, condotto da laboratori certificati in un raggio di 15 km dallo stabilimento, ha fornito valori ''non conformi per 7 allevamenti ovicaprini i cui capi (1300, in incremento per le nascite) hanno pascolato in maniera incontrollata.
Nella norma gli altri 9 allevamenti, 'in regola' tutte le altre stalle zootecniche e 'nei limiti' il resto della catena alimentare, dai molluschi agli ortaggi''.
Con il metodo urea, la sperimentazione condotta il 23-26 giugno 2008 ha dimostrato che diossine possono essere abbattute del 50%: da 7-8 a 3 nanogrammi.
''Alla riduzione delle emissioni - ha osservato losappio - e' subordinato il parere della regione sull'autorizzazione integrata ambientale (aia), che resta di competenza statale, dal momento che l'area tarantina e' dal 1999 sito inquinato di interesse nazionale''.
Con altre tecnologie dovrebbe essere possibile scendere allo 0,4 entro il 2010, come richiede la regione.
''Seguiamo un doppio binario - ha concluso l'assessore - da un lato il protocollo d'intesa e l'aia che vanno avanti con riunioni settimanali, dall'altro l'ipotesi del ddl, su due step: progetto urea e poi altra metodologia per scendere allo 0,4''.
I tecnici - e' stato detto - li danno come obiettivi raggiungibili.
''Sosteniamo il disegno di legge della giunta regionale e chiediamo all'ilva di impegnarsi di piu' e piu' presto nel garantire il monitoraggio per orientare gli interventi''.
Lo ha detto il direttore dell'agenzia regionale per l'ambiente, giorgio assennato, ascoltato, insieme con l'assessore all'ambiente della regione puglia, michele losappio, dalla commissione consiliare ambiente della regione puglia, in vista dell'approdo, nell'aula consiliare, del recente disegno di legge adottato dalla giunta regionale pugliese che stabilisce livelli inferiori, rispetto a quelli nazionali, di emissione di diossina.
''Il macroimpianto di taranto - ha detto assennato - e' tra i massimi al mondo nel suo genere: dal camino sono emesse ogni anno diossine pari a 10mila inceneritori''.
''Alte rispetto agli standard ambientali a livello europeo, le concentrazioni attuali - ha aggiunto - sono al di sotto dei valori che possono dare effetti sanitari'''.
Quelli - ha sottolineato assennato - ''derivano dai decenni di pressione ambientale insostenibili cui l'area e' stata sottoposta'', con concentrazioni prima degli anni '90 ''dieci volte maggiori'' delle attuali.
Il punto piu' difficile restano gli idrocarburi policiclici aromatici, sostanze ''genotossiche e cancerogenetiche''.
Allo stato dei monitoraggi non si puo' stabilire con esattezza - ha concluso - ''l'attribuzione di emissioni specifiche ad impianti specifici'', quale sia cioe' il contributo dei singoli insediamenti industriali alla diffusione i emissioni e in quali quantita'''.
Servono piu' centraline a taranto per accertare le reali concentrazioni di diossina: ne e' convinto l'assessore all'ambiente del comune di taranto, sebastiano romeo, ascoltato , insieme con l'assessore regionale all'ambiente e al dirigente dell'arpa, dalla commissione all'ambiente della regione puglia, in vista della discussione da parte del consiglio regionale pugliese del disegno di legge recentemente approvato dalla giunta regionale che prevede un abbassamento in puglia dei livelli consentiti di emissione di diossina.
''Quattro i grandi stabilimenti nell'area'', individuati dall'assessore romeo.
Oltre all'ilva, la cementir e le raffinerie enipower e agip, in attesa dell'inceneritore.
Le stime sono state affidate - ha detto - a ''dati empirici, fino al 2006, quando la convenzione con l'arpa ha dato finalmente chiarezza. Servono dati comparati e piu' centraline, per accertare le reali concentrazioni''.
Romeo ha dichiarato di aver ricevuto dall'ilva solo il 30 ottobre il progetto urea, sul quale e' gia' in corso la conferenza di servizi.
Il si' del comune ''e' condizionato - ha sottolineato - da nove prescrizioni tecniche dei ministeri, ai quali tocca comunque la parola definitiva''.
A taranto i dati parlano ''di un aumento di mortalita' e di ricoveri per tumori e patologie broncopolmonari''.
Lo ha detto oggi, in rappresentanza dell'osservatorio epidemiologico, cinzia germinario.
Quest'ultima e' stata ascoltata dalla commissione consiliare all'ambiente della regione puglia, dopo l'approvazione da parte della giunta regionale pugliese del disegno di legge che abbassa nel territorio pugliese i livelli consentiti di emissione di diossina.
Germinario - informa una nota della regione - ha stralciato i contenuti territoriali dell'atlante di mortalita', che si ferma al 2005.
I dati mostrano un aumento dei tassi di mortalita' e dei ricoveri per tumori e patologie broncopolmonari:''dati alla mano - ha detto germinario - il problema esiste''.
''La giunta vendola ha deciso di scatenare una bagarre strumentale contro il governo berlusconi sul tema dell'ambiente e lo fa sulla pelle dei pugliesi''.
Lo ha affermato in una nota il ministro dell'ambiente, stefania prestigiacomo.
''Il livello di bassezza e di violenza delle dichiarazioni che si susseguono da parte di esponenti della giunta nei miei confronti - ha aggiunto il ministro - non puo' che tradursi in una difficolta' a proseguire quel lavoro, dal mio punto di vista positivo, avviato assieme agli enti locali per risolvere annosi problemi legati all'inquinamento di parte del territorio pugliese''.
Il presidente della regione puglia, vendola, ''si sta assumendo una grave responsabilita' che non gli fruttera' in termini di consenso dell'opinione pubblica pugliese che sa perfettamente come il ministero dell'ambiente stia lavorando con serieta' e determinazione per risolvere i problemi senza minacciare i livelli occupazionali''.
In particolare ''sul caso ilva la commissione aia che opera presso il ministero dell' ambiente proseguira' nei suoi accertamenti, e con le sue prescrizioni condurra' l'ilva a ridurre le emissioni entro i limiti fissati dai parametri europei e nei tempi dettati dalle normative ue.
Cio' anche senza la collaborazione della giunta vendola''
Fonte Il Paese Nuovo
Oltre a confermare la validità del disegno di legge recentemente approvato dalla giunta, l'assessore Losappio - ha osservato Cosimo Borraccino - ha assicurato che il ministero dell'Ambiente sta lavorando per concedere l'autorizzazione per la realizzazione dell'impianto Urea che può abbattere notevolmente le emissioni di diossina. E' stato chiarito, dunque, che spetta al Ministero e non al Comune dare la prima autorizzazione su Urea.
Borraccino ricorda, inoltre, che spetta anche al ministero dell'Ambiente esprimersi sulla realizzazione di un muro a protezione dei parchi minerali (contro la diffusione delle polveri). La richiesta dell'Ilva giace al ministero dal luglio 2007.
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