Ecco la lettera di Lea:
"Cara Serena Dandini, ti scrivo da Taranto per chiederti AIUTO.
Alcuni giorni fa, la trasmissione di rai 3 "primo piano" ha mandato in onda un servizio sulla Puglia e il difficile rapporto tra ambiente e sviluppo.
Con grande piacere, ho ascoltato un tuo intervento con il quale esprimevi solidarietà ad una terra a te molto cara.
C'è una parte di Puglia che vive un'emergenza sanitaria e ambientale senza precedenti e che ha bisogno di aiuto per uscire dal silenzio nel quale i politici vorrebbero continuare a farci vivere.
La presenza dello stabilimento siderurgico più grande d'Europa, l'Ilva, sta avvelenando le nostre vite e la nostra terra.
A Taranto si concentra il 92% di tutta la diossina prodotta in Italia.
A Taranto i bambini a soli 13 anni si ammalano della sindrome del fumatore incallito.
A Taranto si muore di cancro con un'incidenza doppia rispetto alla media nazionale.
A Taranto stanno per essere abbattuti 1300 capi di bestiame contaminati da diossina e pcb (inquinanti che le ciminiere dell'area industriale riversano in quantità smisurate sulla città).
In Puglia c'è un'altra Seveso ed è a Taranto.
Ti prego aiutaci a fermare tutto questo e a far emergere la verità in una terra che chiede giustizia e il rispetto per il sacrosanto diritto alla vita.
Ti ringrazio per quanto potrai fare per noi"
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