domenica 23 novembre 2008

Contro il ricatto occupazionale anche la Regione può intervenire!

Ecco quanto proposto da Burlando, presidente della Regione Liguria per gli operai investiti dalla crisi portuale e industriale a Genova.
Si tratta di un sostegno che la Regione Puglia potrebbe adottare a Taranto per proteggere i lavoratori da ritorsioni e rappresaglie sulla lunga e difficile strada della tutela del diritto alla salute e al lavoro...

Fonte: La Repubblica
Culmv, la proposta di Burlando "Paghiamo noi la cassa integrazione"

Via al tavolo di confronto con istituzioni, governo, operatori. Il presidente: lo abbiamo già fatto con la Ferrania. (Massimo Minella)

I SOLDI alla Culmv? Sarà la Regione Liguria a erogarli con la "cassa in deroga". Ad avanzare la clamorosa proposta, che la prossima settimana muoverà ufficialmente i suoi passi attraverso la convocazione di enti, istituzioni, parti sociali e imprese, è il presidente della Regione Claudio Burlando. Un percorso inedito sul fronte portuale, ma già sperimentato con successo per aziende come Ferrania e Ilva, che ha l´obiettivo dichiarato di aiutare i soci a corto di lavoro, in uno dei momenti più drammatici della vita del porto di Genova, schiacciato fra la crisi dei traffici, le inchieste della magistratura e i diktat del governo.
Ma è una strada realmente percorribile, presidente Burlando?
«Lo scenario è sotto gli occhi di tutti: i traffici sono in crisi, gli affari e il lavoro scendono vertiginosamente. Questo per la Culmv, nel solo mese di ottobre, si è tradotto in cinquemila giornate in meno, che vuol dire un taglio in busta paga del venticinque per cento di salario».
...
... persone che fino a tre mesi fa lavoravano regolarmente, ora hanno uno stipendio praticamente dimezzato. C´è gente che non arriva più a mille euro al mese. Mi spiegate che hanno a che fare questi con l´articolo 16, 17 e 21 b? Molti di loro non riescono a dar da mangiare ai loro figli e mi risulta che la Compagnia li stia aiutando con dei prestiti. Noi possiamo intervenire».
Con quale strumento?
«Con la cassa in deroga, strumento che viene dato alle regioni per affrontare i casi più drammatici che non sono contemplati dalla cassa integrazione ordinaria. L´abbiamo già sperimentata con successo con Ferrania, dopo un provvedimento unanime di tutto il consiglio. Ai lavoratori in cassa riusciremo a dare un´integrazione mensile di cinquecento euro. E la stessa cosa stiamo ora esaminando anche per l´Ilva».
Quando ha pensato a questa proposta?
«La proposta non è mia, ma del presidente dell´authority Luigi Merlo. Ci siamo visti nei giorni scorsi con lui e con l´assessore ai Trasporti Enrico Vesco e abbiamo cominciato a ragionare sull´utilizzo della cassa in deroga per i singoli lavoratori della Culmv».
Quando vi muoverete?
«Immediatamente. Lunedì (domani per chi legge n. d. r.) o al massimo martedì Vesco aprirà un tavolo di confronto con tutti i soggetti, enti, istituzioni, governo, shipping».
Ritiene che potranno sorgere dei problemi, degli ostacoli?
«E´ chiaro che una situazione come questa si affronta e si risolve solo se il governo è d´accordo, dal punto di vista politico, ma anche da quello economico. Noi possiamo mettere in campo qualcosa, ma il governo deve darci una mano. Credo che una partita come questa possa valere due-tre milioni. Ma stiamo parlando del primo scalo d´Italia, che si muove in un contesto di pace sociale che dura da quindici anni. Si può fare, insomma, ma a condizione di valutare bene un´altra cosa».
Quale?
«Bisogna costruire un percorso giuridico condiviso. Non è pensabile farlo, uscendo da questa strada. Si tratta di attivare uno strumento, come la cassa in deroga, che consente appunto di dare la cassa a chi non ce l´ha, nel rispetto delle norme di legge».
La legge, appunto. Quella che secondo i magistrati non è stata rispettata e che ha indotto il ministero a mandare a Genova una direttiva in cui chiede l´applicazione dell´articolo 17.
«Non mischiamo le cose. La cassa in deroga interviene per situazioni di crisi e quella che sta vivendo il porto è drammatica e, pare, destinata a durare almeno per tutto il 2009. Io spero che l´attivazione di uno strumento come questo possa essere visto anche come un momento di distensione all´interno di rapporti che si sono via via complicati. Cominciamo ad aprire il tavolo di confronto, per verificare la condivisione al progetto, e a discutere con un governo che ha imposto alla Culmv un certo percorso di adeguamento alla legge, ma che ora in questo momento drammatico è disponibile ad accompagnarla, aiutando la forza lavoro».

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