sabato 8 novembre 2008

Bufera sul "ministro" Prestigiacomo. Lunedì sarà interrogata per capire come ha "scelto" i tecnici IPPC

Quando l'amore per il proprio territorio, la dignità e la salute spingono i cittadini a fare inchiesta!
Il 29 ottobre il Comitato per Taranto ha indagato e segnalato l'inadeguatezza per esperienza e titoli del neo presidente della Commissione IPPC Dario Ticali.
Il giorno dopo, l'intervista ad Antonietta Podda di Radio Popolare Salento ha fornito riscontro ai nostri dubbi nelle parole dello stesso Ticali.
A quel punto è partita l'inchiesta su L'Espresso cui sono seguite la sospensione di Lamacchia e l'interrogazione parlamentare al Ministro sui titoli della nuova commissione.
Ma la politica dov'era prima? Chi controlla i controllori? E a livello locale chi si muove tra giornalisti e politici?
Ecco di seguito l'articolo pubblicato su L'Espresso e un paio di commenti che sono seguiti.



Bufera sul Ministro Prestigiacomo a causa delle nuove nomine alla Commissione IPPC, Integrated Pollution Prevention and Control, che decide sulla concessione o meno dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) alle aziende italiane che operano sul terriorio, e si occupa anche dei limiti di emissione di gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto e dal Pacchetto Clima - Energia della UE che poco piace al nostro governo.
La Prestigiacomo nei mesi scorsi ha aveva ridisegnato la commissione a suo piacimento, cambiandola completamente: 'Si vuole solo far funzionare, rinnovandola, la Commissione Ippc, che è in pratica bloccata ed ha un arretrato di 150 progetti da esaminare. Il rinnovo è quindi funzionale all'esigenza di render operativo l'organismo', aveva dichiarato per l'occasione. Tuttavia le polemiche sui neo-designati membri della commissione non si sono fatti attendere, è bastata un'indagine dell'Espresso a scatenarle. Membri sicuramente autorevoli ed esperti dell'argomento, decisi da precedente Ministro Pecoraro Scanio sono stati sostituiti con personaggi sicuramente con conoscenze scientifiche sull'argomento molto più limitate. a partire da il neoprsidente Dario Ticali, 33 anni, ingegnere e ricercatore all'università privata Kore di Enna. Ticali ha tanta esperienza nel settore di inquinamento, emissioni, direttive Europee che vanta pubblicazioni riguardanti il comportamento delle pavimentazioni stradali. Ma la polemica cresce di più quando si viene a sapere che il referente delle Autorizzazioni Ambientali AIA è l'ingegnere Bonaventura Lamacchia. Secondo l'inchiesta de L'Espresso l'ingengere ha un curriculum giudiziario di tutto rispetto. Alla luce di queste conoscenze probabilmente la cacciata dalla commissione di figure dall'alto profilo scientifico (tutte ricorrenti al TAR contro il Ministro per l'esclusione) appare come un' inevitabile impoverimento e come un'abbassamento della guardia nella lotta contro l'inquinamento ambientale, a discapito della salute dei cittadini. Di fronte alla protesta, e non in seguito a considerazione sull'opportunità o meno di posizionare determiante personaggi in determinate posizioni istituzionali, il Ministero dell'Ambiente ha avviato ier una procedura di sospensione dalla Commissione IPPC dell'ingegnere. Bonaventura Lamacchia, nominato dalla titolare dello stesso dicastero, come componente della Commissione Via-Vas. 'La procedura di sospensione è stata avviata nelle more della definizione di accertamenti amministrativi sulla posizione dell'ing. Lamacchia in relazione al suo ruolo di componente della Commissione' dice la nota. Tuttavi al di là della sconcertante vicenda 'Lamacchia', numerose sono le domande che sorgono, tra le tante: è questa la commissione che deve concedere o meno l'AIA all'impianto ILVA di Taranto? Sono questi i personaggi che devono tutelare l'ambiente e la salubrità del nostro paese? Il Ministro Prestigiacomo conosce la funzione del Ministero a cui è a capo? (articolo integrale di F.Baglivi su ambientenergia)


PrestigiacomoSotto tiro di ambientalisti, giornali e parlamentari Ippc Italia, proteste, inchieste e interrogazioni

Dopo le proteste della Verde Francescato, piove sulla commissione IPPC, made in Prestigiacomo, e sull’azzeramento della precedente, oggi con un’inchiesta su L’Espresso e lunedì prossimo con un’interrogazione parlamentare alla camera
Inchiesta de “L’Espresso” (numero oggi in edicola) sul cambiamento della sezione italiana dell’IPPC “Integrated Pollution Prevention and Control” ( da non confondere con l’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu ), istituita nel 1996 dalla UE e che stabilisce una serie di regole comuni per il rilascio delle autorizzazioni alle installazioni industriali in Europa (AIA) e riguarda la prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. La direttiva IPPC è stata recepita dall’Italia.
L’obiettivo è minimizzare l’inquinamento causato dalle varie sorgenti situate in tutta la UE, richiedendo per tutti i tipi di impianti (quelli elencati nell’Allegato 1 della Direttiva) la necessità di ottenere autorizzazioni integrate dalle autorità dei vari paesi, in assenza delle quali non potranno operare. Il concetto di autorizzazione integrata implica che le autorizzazioni devono tenere in conto dell’insieme delle prestazioni ambientali degli impianti, ovvero delle emissioni nell’aria, degli impatti sulle acque, sul suolo, della produzione dei rifiuti, dell’impiego di materie prime, dell’efficienza energetica, del rumore, della prevenzione degli incidenti, della gestione dei rischi.
La nomina dei membri delle commissioni nazionali IPPC dipende dai rispettivi governi, in Italia ad esempio la composizione viene decisa dal ministero dell’ambiente. E in questo caso quando la “forzista” Prestigiacomo successe al “verde” Pecoraro Scanio, la nuova ministra decise di sostituire “in toto” la commissione della IPPC Italia.
Ma oggi l’inchiesta de “L’Espresso” ci spiega come tra i nuovi nomi non solo ci siano personaggi di caratura scientifica ben più bassa di quelli mandati a riposo, iniziando dal presidente, ma anche personaggi, come Lamacchia, il referente delle autorizzazioni AIA (ad esempio per la questione dell’Ilva di Taranto), che ha avuto a che fare ripetutamente con la giustizia fino all’altro ieri. E poi altri esponenti pescati da aziende che dovrebbero essere “le controllate” da questa “commissione di controllo”, e qui saltano fuori membri provenienti da società che producono energia elettrica, oppure membri soci di imprese di costruzioni. Inoltre una buona parte dei membri della commissione, fa notare l’articolo, sono conterranei della stessa Prestigiacomo.
E non basta. Anche il deputato Giuseppe Giuletti (IdV) scrive oggi sul sito Articolo 21, che lunedì prossimo verrà presentata un’interrogazione parlamentare su quali siano stati i criteri secondo i quali sono stati rimossi i precedenti membri della IPPC, con quali criteri siano stati scelti i nuovi, quali titoli abbiano, per rivestire questo fondamentale ruolo, come sia stato scelto e chi abbia nominato il responsabile delle istruttorie per la concessione delle autorizzazioni AIA.
Per maggiori informazioni ecco il sito ufficiale dell’ Ippc
Articolo integrale su Rinnovabili.it

Ecco l'interrogazione parlamentare integrale di Giulietti da Articolo 21

Da mesi sottolineiamo come la questione delle morti bianche e della centralità della sicurezza sul lavoro, nonché l’attenzione sul pericolo di emissioni pericolose e l’insorgenza di maggiori malattie professionali sia una vera e propria emergenza nazionale.
Con l’ex ministro Cesare Damiano, insieme a tante associazioni e alle organizzazioni sindacali, abbiamo per questo dato vita alla “Carovana per un lavoro sicuro”.
Una delle prime tappe è stata Taranto per le note vicende che riguardano la sicurezza all’Ilva, la fabbrica siderurgica più grande d’Europa e con il più alto tasso di inquinamento da diossina dovuto alle emissioni della stessa azienda. Da tempo è aperto in Città e nella Regione un confronto ed una discussione su come arginare i fenomeni di insicurezza, con particolare attenzione per i pesanti risvolti che ha sulla popolazione il forte inquinamento e il moltiplicarsi dell’insorgenza di casi di malattie gravissime; per questo il precedente Governo aveva posto all’attenzione tramite esperti e personalità la situazione di Taranto.
Il Governatore della Puglia Nicki Vendola, proprio qualche giorno fa, riprendendo le denunce dei cittadini, supportate dall’Arpa regionale e da altri Enti preposti al controllo delle emissioni, si era dichiarato pronto a chiedere la chiusura dell’Ilva in assenza dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale).
Contemporaneamente, la ministra Stefania Prestigiacomo, come si apprende da un articolo sull’Espresso oggi in edicola a firma di Sandra Amurri, e dal sito di Articolo21, ha azzerato la vecchia commissione IPPC, composta da autorevoli scienziati ed esperti del settore, sostituendoli con altri membri. La commissione come è noto decide attraverso la concessione Aia, il destino delle 200 più grandi aziende italiane e, inoltre, si occupa dei limiti delle emissioni di gas serra in base al protocollo di Kyoto e di quelle di biossido di carbonio del pacchetto “clima-energia” del Consiglio d’Europa.
Leggendo la lista di nuovi “esperti” nominati dalla Prestigiacomo si scopre che il nuovo presidente dell’IPPC è Dario Ticali. Laureato in ingegneria e ricercatore all’università privata Kore di Enna, vanta pubblicazioni riguardanti il comportamento delle “pavimentazioni stradali.”
Ma ancora più grave e incomprensibile è la nomina dell’ing. Bonaventura Lamacchia quale referente per la questione della concessione dell’Aia all’Ilva di Taranto, come denunciato da Sandra Amurri, nel pezzo sull’Espresso. Lamacchia vanta un buon curriculum giudiziario, quindi sicuramente affidabile ed esperto. Tra le varie condanne con patteggiamento: 2 anni e 5 mesi in qualità di Presidente del Cosenza Calcio, per false fatturazioni, ricettazione, falso in bilancio, falso ideologico, evasione fiscale quantificata dalla GdF in 30 miliardi di lire. Come sindaco del suo paese, Lamacchia, aveva dato già segnali di grande affidabilità beccandosi 1 anno di reclusione per turbativa d’asta. Dopo un anno di latitanza nel 2002, venne arrestato e condannato a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta e tentata estorsione. Ciliegina finale, rinviato a giudizio dal tribunale di Cosenza la scorsa settimana per calunnia, dopo aver denunciato il furto di assegni, risultati scoperti per 12 mila €.
Ci piacerebbe conoscere quali siano i criteri per i quali sono stati rimossi i precedenti membri della IPPC, con quali criteri siano stati scelti i nuovi, quali titoli abbiano, a partire dal Presidente, per rivestire questo fondamentale ruolo, come sia stato scelto il Sign. Lamacchia e chi lo abbia nominato a responsabile delle istruttorie per la concessione delle autorizzazioni AIA. Per questo, lunedì, presenteremo un' apposita interrogazione parlamentare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Los Angeles novembre.2008.
Bufera sul Ministro Ambiente,Alla mia eta' ricordo che un ministro deve avere esperienza specifica
in merito al suo mandato.Oggi si sceglie solo per l'aspetto fisico. Come puo'un ministro senza conoscenza specifica del settore,poi decidere in merito a quanto a sua volta sara' deciso
da altri e per giunta senza precedente esperienza in un settore tanto delicato e pericoloso per la vita e il territorio.Affidare poi a Dario Ticali che come espeienza porta solo le sue mumerose condanne,allora si anticipa senza timore di sbagliare il risultato.
La parola fine per quanto da riferire poi al Ministro sara'
l'ILVA non inquina.L'ILVA inquina anche lontano da Taranto,e' in ballo la vita umana,basterebbe darsi una"REGOLATO"onesta.un altro perosonaggio in odore di carcere
con una carica tanto delicata e di responsabilita' che anche professionisti seri avrebbero potuto rifiutare per il pericolo
che questa bomba ecologica apporta.
Aldo Caretti
investiments@cfgi.biz

www.spalic.com ha detto...

Per quanto concerne i brevetti autentici, e non le copie, confesso che ne ho solo uno, ma vero, riguardante le emissioni zero in atmosfera.
Ossia la possibilità di catturare, in una massa d'aria, anche una quantità piccolissima di polveri sottili, anche dette nanopoveri, che sono responsabili di provocare le nano-patologie.
Potete vedere la mia invenzione sul sito
www.spalic.com
La mia invenzione è applicabile a qualunque tipo di emissione gassosa, e cattura anche i gas ad effetto serra.
Poiché tutti la vogliono imitare, senza pagarne i diritti, sono alla ricerca di costoro, abusivi sfruttatori del mio lavoro di molti anni.
A chi mi segnala un impianto che cattura le diossine, o i gas, regalo un premio, se corrisponde a verità.
Sarebbe bene e corretto che quando si parla di brevetti, si specifichi il numero di ciascuno di essi e la data, ad evitare equivoci ed imitazioni o contraffazioni, sempre possibili.
Il mio brevetto Italiano è il n.01275058,
del 26 Ottobre 1994.
Lo scrivo senza paura, ben sapendo che se fosse una imitazione o contraffazione potrebbero farlo annullare facilmente, per mancanza di novità.
Questo controllo va fatto, perché un impianto industriale, che non paga i diriti di brevetto è COME L'UOVO DI PASQUA :
C'è la Sorpresa Dentro !
Saluti
Dr. Ing. Romano De Simone
339-6109258
romanodesimone@gmail.com