domenica 16 novembre 2008

Un salto nel futuro. Così lontani così vicini...

Un pensiero domenicale.
Calma, non siamo i "forcaioli" che vogliono chiudere l'ILVA domani stesso! Ma siamo sicuri che lo scenario di Cornigliano prima o poi (si parla probabilmente di decenni) lo vivremo anche qui a Taranto.
Per una volta possiamo immaginare, in queste poche righe, di vivere l'esperienza della dismissione di una grande industria siderurgica con tutti i problemi di inquinamento e di fondi che comporta (gli industriali sporcano ma quasi mai puliscono...), ma soprattutto con tutte le speranze di una rinascita che viene da una città che si riappropria della propria terra in nome della salute e del futuro!
Sogniamo:


Bonifica dell’area Ilva: a febbraio la verifica dei veleni nel sottosuolo

Un rumore infernale. È quello che fa l'ultimo acciaio che muore. Schiacciato dal braccio di una potente escavatrice.
Ridotto a materiale di scarto che sarà venduto, non si butta via niente, a qualche fonderia del bresciano.
Accatastato su un Tir al quale vengono pure lavate le ruote prima di lasciare l'area di Cornigliano. Lì dove c'era Italsider e Ilva.
La paura è l'inquinamento ambientale. Quella fuliggine nera che per anni ha affumicato le lenzuola stese sui balconi dalle donne del ponente genovese non c'è più.
E quegli ultimi rumori dell'acciaio lasceranno il posto, al massimo, alla polvere rossa dei mattoni, a spazi verdi, alla ricostruzione e riqualificazione dell'area.
«L'ultimo pezzo del secondo gasometro è caduto - dice il governatore Claudio Burlando - la bonifica è quasi terminata. Dobbiamo stare attenti all'ambiente adesso. Realizzare una verifica del sottosuolo. Se si tratta soltanto di polveri superficiali oppure se c'è altro in profondità. Bisogna farlo anche perché i 270mila metri quadrati entro breve saranno restituiti alla città».
Ieri mattina il punto sui lavori è stato fatto dal presidente della Regione insieme al sindaco Marta Vincenzi, all'assessore provinciale Paolo Perfigli, al presidente dell'autorità portuale Luigi Merlo, e all'amministratore delegato di Sviluppo Genova Piergiulio Porazza.
L'opera di bonifica ha richiesto tempi rapidi e costi inferiori al previsto. Tanto che rimane un tesoretto di circa 40 milioni di euro da utilizzare per realizzare altre opere.
A febbraio la bonifica si potrà considerare conclusa e partiranno i lavori per la strada a mare di Cornigliano. Per la palazzina ex Ilva si pensa a una foresteria e alla sede del teatro di prosa insieme a quella per la film commission.
L'unico neo è rappresentato dalle opere infrastrutturali per il porto, in particolare la strada sopraelevata da risistemare e completare, per i quali non sono stati sbloccati i finanziamenti governativi, 70 milioni di euro circa, previsti dall'accordo di programma. (il Giornale)

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