L'ex-paladino dell'ambiente oggi esulta per un vecchio inceneritore da rimettere in moto.
Sorvola su diossina cancerogena e mortale ed evita di parlare di nanoparticelle e ceneri tossiche... però non dimentica di dire: sai quanto si guadagna a bruciare i rifiuti!
E' una vergogna che interessa non solo l'AMIU ma anche tutti gli amministratori di Comune, Provincia e Regione che appoggiano questo ennesimo disastro ambientale sulla pelle dei cittadini!
Quei soldi sanno forse di code ai centri oncologici e aziende di agricoltori, di allevatori e di operatori turistici che chiudono?
Prima di leggere l'articolo-vergogna, consigliamo di leggere questi dati:
"Con inceneritori aumenta rischio tumori"
Diossina e Tumori
«Di rifiuti bruciati si può anche morire»
“INCENERIRE I RIFIUTI RESTA UNA FOLLIA”
Report: L’ORO DI ROMA
Taranto, al via l'inceneritore. (FABIO VENERE La Gazzetta del Mezzogiorno)
TARANTO - Ultimi ritocchi prima del varo dell’inceneritore. Nel’impianto sulla via per Massafra si stanno sistemando gli ultimi tasselli prima di far ripartire dopo venti mesi di forzato stop le due linee che smaltiranno una parte importante dei rifiuti solidi urbani di Taranto. Prima, la data. Se non ci saranno ulteriori ostacoli, la struttura di proprietà dell’Amiu potrebbe essere messa nuovamente in esercizio entro metà dicembre. Poi, le cifre. Le due linee dell’inceneritore potranno smaltire complessivamente circa 160 tonnellate al giorno di rifiuti anche se per arrivare a questa soglia ci vorranno almeno sette-dieci giorni dopo aver riacceso l’impianto stesso. E così, considerata la quota di rifiuti... differenziata che viene raggiunta ogni giorno il Comune di Taranto, attraverso l’Amiu spa, ridurrà fortemente il quantitativo di rifiuti da conferire alla discarica Cisa di Massafra. Si passerà, infatti, dalle attuali 320 tonnellate al giorno alle future 150.
Un bel risparmio per Palazzo di città se si considera che, in virtù della recente sentenza del Consiglio di Stato, il Comune paga alla Cisa 85 euro (più Iva) per ogni tonnellata di rifiuti trasportata dai mezzi dell’Amiu alla discarica massafrese. E, quindi, questa volta, il traguardo sembra davvero vicino.
Il vicepresidente dell’Amiu, Nello De Gregorio, lo dice apertamente. I tecnici, che mostrano in anteprima alla «Gazzetta» l’impianto, lo confermano. Parlare della prossima riapertura dell’inceneritore genera, o meglio può generare, spauracchi e timori legati a possibili rischi per l’ambiente. Ma l’equazione inceneritore di Taranto=aumento emissioni di diossina, non solo non risponde tecnicamente alla realtà ma rischia di rallentare, interrompere il percorso del ciclo integrale dei rifiuti che l’azienda sta cercando di disegnare.
E’ lo stesso De Gregorio, supportato dai tecnici, ad usare parole chiare: «Prima di tutto non possiamo avere dei dati precisi sino a quando l’impianto rimane fermo. Facciamolo, quindi, ripartire e poi vediamo. Detto questo, ci sono tre livelli diversi, tre sistemi che intervengono per segnalare il superamento dei parametri previsti dalla legge».
... E quel rifiuto porterà soldi in cassa. Necessari.
Nessun commento:
Posta un commento