martedì 11 novembre 2008

... e il "ministro" che dice?

Niente! Come al solito si limita al terrorismo psicologico e riscalda la pappa del ricatto occupazionale (qualcuno si aspettava qualcosa di diverso?)


(ASCA) - Roma, 11 nov - ''Il disegno di legge proposto da Vendola sull'Ilva di Taranto, ove fosse approvato dal Consiglio Regionale, implicherebbe la chiusura dello stabilimento entro 4 mesi. E' un dato che il Presidente della Regione ben conosce e che rischia di innescare un problema sociale di enorme portata per Taranto e per la Puglia''. Lo ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
''Sono sinceramente esterrefatta - aggiunge il Ministro - dall'iniziative di Vendola, il quale nelle riunioni al Ministero appare consapevole dei problemi e soddisfatto del livello di collaborazione messo in campo per risolverli, ma poi tornato in Puglia si mette a capo della protesta ambientalista producendo un disegno di legge che avrebbe come unica conseguenza immediata quello della cessazione delle attivita' di uno stabilimento che fra diretti ed indotto da lavoro a mezza Taranto''.
Il Ministero crede invece che su questa materia ''occorra agire con grande determinazione e senso di responsabilita', non inseguendo gli effetti annuncio mediatici. Va recuperato il tempo perduto e va imposta all'Ilva una scaletta di interventi tali da conseguire in tempi brevi l'abbattimento delle emissioni nocive in modo da raggiungere entro il 2012 il livello di 0,4 nanogrammi a metro cubo di policlorodibenzodiossina e policlorodibenzofurani come gia' previsto dalla normativa vigente e dall'Ue''.
''Da parte del Ministero - conclude la Prestigiacomo - esiste e prosegue il massimo impegno per una soluzione positiva della vicenda sotto il profilo ambientale e prosegue la pressante interlocuzione con tutti i soggetti interessati, Ilva compresa''

Le risponde Losappio:
L’assessore all’Ecologia, Michele Losappio, replica al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sulla questione dell’Ilva di Taranto e del DDL approvato oggi in Giunta. “Nella presentazione del DDL sulle emissioni di diossina – spiega Losappio – il presidente Vendola ha lanciato al Ministro dell’Ambiente un appello alla collaborazione per quella che è la priorità riconosciuta dai pugliesi: la tutela della salute. Il Ministro risponde subito, come se fosse il proprietario dell’Ilva, negando la praticabilità dei tempi e delle modalità indicate dalla Regione, senza peraltro fornire le motivazioni”. “Ci aspettavamo – prosegue - una risposta da Emilio Riva, il no categorico al DDL della Regione contro le diossine proviene invece dal governo Berlusconi che evidentemente non intende modificare la più che permissiva normativa vigente ed è contrario a norme europee più attente al futuro dei cittadini, come quelle appunto indicate dal DDL della Giunta Vendola. La procedura di AIA – autorizzazione integrata ambientale – è del resto comunque indipendente dalle opzioni legislative. Ed anche per questo non si capisce lo zelo confindustriale della risposta ministeriale”. “La Regione comunque – conclude l’assessore – continuerà a fornire propose e soluzioni nelle sedi competenti, con l’auspicio della migliore collaborazione possibile con lo Stato”.

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