Ilva, Monti: "Deve andare avanti".
Vendola: "Ora azienda giochi partita"
Una soluzione è possibile e lo stabilimento pugliese deve proseguire la
sua attività. Il premier Mario Monti, che in giornata incontra il
presidente dell'azienda, Bruno Ferrante, si dice ottimista sul futuro
dell'Ilva: "Sono convinto che con senso di responsabilità e
collaborazione fattiva tra le istituzioni si possa trovare una soluzione
positiva per l'Ilva", ha detto il presidente del Consiglio,
intervenendo alla Fiera del Levante a Bari.
Lo stabilimento
pugliese, dice, "deve continuare a produrre e farlo in modo sostenibile,
tecnologicamente avanzato e rispettoso dell'ambiente". Il premier
ricorda che sono stati "sbloccati 4 miliardi" per la la bonifica e il
dissesto idrogeologico, tema la cui attualità è apparsa a tutti evidente
con l'Ilva". Il governo, rivendica Monti, "ha avvertito evidentemente
tutta l'urgenza e si è mosso con l'urgenza del caso per rimuovere le
cause che hanno portato al sequestro, con firma del protocollo
d'intesa". Con questo accordo arrivano "366 milioni di euro per
bonificare i territorio e migliorare l'ambiente" ed è "positivo che
l'azienda si sia subito impegnata per rendere più sostenibile la
produzione".
Ferrante: ''Lavoriamo per mantenere tutti i posti di lavoro".
Nessun blocco totale alle attività "perché' altrimenti gli impianti
verrebbero compromessi inevitabilmente. Così non è, si tratta di ridurre
la quantità di minerali nello stabilimento'', ha detto il presidente
Ilva, Bruno Ferrante, sulla disposizione dei custodi giudiziari sulla
sospensione del carico di minerali. "Certamente una partita decisiva e
importante spetta all'azienda. L'azienda ha dato una prima risposta,
adesso aspettiamo di vedere anche le conclusioni cui arriverà la
Commissione (Aia ndr). Noi non dobbiamo aspettare -ha precisato-
dobbiamo andare e guardare avanti e impegnarci in una attività di
risanamento ambientale da subito, iniziando a fare delle cose per dare
una dimostrazione di buona volontà e una dimostrazione che ci crediamo e
che vogliamo crederci". E ha aggiunto: "La preoccupazione dei sindacati
e dei lavoratori la comprendo benissimo però noi stiamo lavorando, e i
fatti lo dimostrano, a conservare tutti i posti di lavoro e a non
avviare nessuna attività di mobilità di personale e di cassa
integrazione riuscendo a mantenere sempre vivi e funzionanti gli
impianti, anche se con l'obiettivo del risanamento". Il presidente si è
detto soddisfatto per le parole del premier: "'Monti ha avuto parole
molto sagge e di grande equilibrio che noi abbiamo apprezzato
tantissimo''.
Ora tocca ad azienda. "Ora tocca
all'Ilva giocare in prima persona la partita decisiva, quella della
vita, la vita di una città che ha diritto di respirare, di lavorare, di
raccontare al mondo non più i propri incubi ma la propria bellezza", ha
detto nel suo intervento il presidente della Regione Puglia, Nichi
Vendola.
Emiliano: "Magistrati applicano Costituzione".
"Il nesso di causalità che lega la morte di un essere umano all'azione
volontaria e cosciente di un altro essere umano non può essere
derubricata ad attività legale solo perchè il ministero dell'Ambiente
rilascia un'autorizzazione ambientale integrata o perchè si ritiene
insostenibile economicamente il costo di adeguamento degli impianti.
Occorre dunque dare atto ai magistrati di Taranto che stanno
coraggiosamente applicando la legge e la Costituzione", ha detto il
sindaco di Bari, Michele Emiliano.
La stima delle scorte.
Intanto i custodi giudiziari degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva
sottoposti a sequestro hanno chiesto al responsabile
dell'ufficiotecnico approvvigionamento materie prime dell'Area Altiforni
di compiere "una stima di dettaglio delle giacenze di materie prime
stoccate nell'Area Parchi e delle relative autonomie connesse
all'esercizio degli impianti con riferimento all'attuale assetto
produttivo". È stata chiesta, inoltre, "una stima di dettaglio dei
flussi di massa in ingresso ed in uscita dell'Area Ghisa".
Sindacati sollecitano incontro con custodi.
Con una breve nota inviata oggi al presidente dell'Ilva, ai custodi
giudiziali Valenzano, Lofrumento e Laterza, e ai responsabili aziendali
delle relazioni sindacali e industriali, i rappresentanti di Fim Cisl,
Fiom Cgil e Uilm Taranto tornano a sollecitare per i prossimi giorni un
incontro per fare il punto della situazione. Oggetto, le ripercussioni
pratiche sull'azienda del sequestro senza facoltà d'uso disposto dalla
Magistratura a seguito del reato di disastro ambientale e Ia situazione
specifica dei parchi minerali. (Repubblica)
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