mercoledì 5 settembre 2012

Se ne va! Finalmente!!!

Veleni sui politici o politici che hanno consentito di gettare veleni sui cittadini?
Florido intanto resta ancora attaccato come una cozza alla sua poltrona... Chissà gli scommettitori inglesi a quanto darebbero la possibilità che il suo nome spunti presto dai fascicoli della magistratura?

Taranto, veleni anche sui politici
si dimette l'assessore all'Ambiente


Si dimette Michele Conserva, assessore all'ambiente della Provincia di Taranto. Non conosce soste e non risparmia alcun fronte la bufera sui temi dell'ambiente e dell'inquinamento, partita con il sequestro dell'area a caldo dello stabilimento Ilva. Conserva, uomo di fiducia del presidente Gianni Florido, ha rimesso il suo mandato questa mattina adducendo motivazioni di natura politica. Nella lettera consegnata a Florido, l'ex assessore ha espresso tutto il suo disagio "nei confronti del suo partito, il Pd" e dell'attuale clima di "tutti contro tutti". Un clima che si è innescato dopo le indiscrezioni sull'inchiesta "environment sold out" "ambiente svenduto", nel quale figurano indagati politici e funzionari pubblici.
Al centro dell'indagine, con punti di contatto con quella sull'Ilva per disastro ambientale, una serie di procedimenti autorizzativi ritenuti sospetti ed uno scottante rapporto della Guardia di Finanza depositato da tempo in procura. La marea di voci in città hanno armato l'assessore regionale Michele Pelillo che ha rispolverato la questione morale all'intermo del Pd, chiedendo a gran voce i nomi degli indagati. Alle sue dichiarazioni ha fatto da sponda il sindaco Ippazio Stefàno che ha messo in stand by le nomine nella sua giunta comunale inattesa di conoscere che è implicato nella vicenda. Fatto sta che queste prese di posizione hanno avvelenato il clima politico e esacerbato rapporti nel partito democratico già tesi. Oggi è giunta la decisione dell'assessore Conserva
di lasciare la poltrona.
"La logica  del "tutti contro tutto e tutti"  -  ha scritto nella sua lettera di dimissioni - non mi appartiene. Gli anni passano e il clima politico ed istituzionale a Taranto non è mutato. Al gioco del quotidiano e periodico massacro non intendo più prestarmi, il mio più elementare desiderio è quello di pensare ed agire con la giusta serenità piuttosto che gestire il potere nell'oblio del quotidiano cinismo. L'impegno degli ultimi sei anni con le deleghe Ecologia e Ambiente, Aree Protette e Protezione Civile  che ho seguito, talvolta anche sentendomi in assoluta solitudine, ha difeso e tradotto in fatti la linea dell'ecocompatibilità. Oggi  -  conclude Michele Conserva - sento la necessità, rinunciando alla poltrona,  di avvicinarmi alla mia comunità alla quale sono profondamente legato, con l'entusiasmo, l'impegno e la dedizione di sempre". (Repubblica)

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