Perchè non lanciare una campagna di adesione pubblica?
Ilva, una «class action» e azione penale
«Casi di omicidio come Thyssenkrupp»
È la richiesta di una decina di cittadini contro Riva
L'avvocato Lecce: «Qui casi di decessi consapevoli»
«Così come accaduto per il processo Thyssenkrupp,
culminato con le sentenze di condanna per i vertici aziendali,
chiederemo alla Procura di Taranto di valutare l'opportunità di
contestare, oltre alle lesioni colpose, al danneggiamento e al getto
pericoloso di cose, anche il reato di omicidio volontario con dolo
eventuale a carico dei rappresentanti legali dell'Ilva finiti sotto
inchiesta». Lo ha detto l'avvocato Giuseppe Lecce presentando la «class
action» nei confronti della proprietà del siderurgico per il
risarcimento di «danni materiali, fisiologici, biologici ed
esistenziali» chiedendo il sequestro conservativo di beni immobili e
mobili facenti capo ai legali rappresentanti dell'azienda».
L'AFFONDO - Ma non è tutto. Il legale, che rappresenta una decina
di cittadini di Taranto, presenterà nei prossimi giorni denunce in sede
penale. «Nelle motivazioni del tribunale del riesame - rileva - vi è un
passaggio molto interessante dal quale emerge in modo inequivocabile
come i legali rappresentanti dell'Ilva fossero pienamente consapevoli
che l'attività produttiva nel suo complesso e la sua organizzazione di
mezzi e tecniche fosse esercitata in piena violazione delle leggi in
materia di sicurezza ed inquinamento». «Secondo noi - aggiunge il legale
- l'Ilva avrebbe coscientemente risparmiato sulla sicurezza degli
impianti omettendo di apprestare o predisporre dispositivi tali da
contenere entro i limiti previsti l'emissione di gas, fumi, polveri ed
esalazioni e quindi ha inquinato con la consapevolezza che tale attività
industriale avrebbe potuto cagionare la morte sia dei lavoratori che
dell'intera collettività».
L'INIZITIVA - I cittadini
interessati hanno contratto malattie o sono familiari di persone
decedute per patologie legate all'inquinamento. Ma anche diportisti e
commercianti, come il titolare di un vivaio, che si trova nell'area di
passaggio del nastro trasportatori dell'Ilva, che ritengono di aver
subito danni materiali. Il legale ha reso noto che già oggi invierà
tramite fax al tribunale di Taranto l'esposto per l'azione collettiva,
«strumento - ha sottolineato - che consente pretese risarcitorie nei
confronti di aziende e multinazionali, in questo caso l'Ilva, atteso che
si tratta di illeciti plurioffensivi che sono stati compiuti nei
confronti di più soggetti». (CdM)
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