martedì 25 settembre 2012

Açailândia e Taranto mai così vicine

Açailândia è "un comune di 90.674 abitanti (2007) dello stato del Maranhão in Brasile." Questo si legge su Wikipedia. Ma grazie alla voce di Padre Dario Bossi, missionario comboniano, che ha scelto proprio là di vivere, scopriamo che questa città è molto simile e per "alcuni aspetti" molto vicina a Taranto.

Ad unire queste due città, il minerale di ferro, ma non solo. Una rilevante parte di minerale che spesso ci ritroviamo sui balconi delle nostre case, come nei nostri polmoni, arriva infatti dalle miniere della Regione del Maranhao per essere "lavorata" all'interno dello stabilimento Ilva di Taranto.

L'estrazione del minerale è gestita dalla multinazionale del ferro, la Companhia Vale do Rio Doce – dal 2007 chiamata Vale: il 16esimo gruppo multinazionale al mondo per profitti e il 205esimo per giro di affari. E’ il maggior produttore ed il maggior esportatore al mondo di minerali di ferro.

La storia della Vale è molto simile a quella dell'Ilva: come l'Ilva, la multinazionale del ferro viene privatizzata a partire dal 1997 – con la motivazione di favorire il decollo industriale del paese.

E come l'Ilva, la Vale ha provato in tanti modi a promuovere la sua immagine di multinazionale "Eco"-"Verde"- "Green"- spacciandosi per una grande impresa che opera secondo una "Corporate Social Responsibility"- ma l'obiettivo del green washing non è riuscito a coprire il disastro ambientale e non solo, perpetrato per tanti anni ai danni delle comunità del Maranhao.

Padre Dario Bossi, ne è testimone. Collabora all'interno della rete Justiça nos Trilhos (www.justicanostrilhos.org), un coordinamento di movimenti e associazioni a livello brasiliano e internazionale per  promuovere la giustizia ambientale nei luoghi dove opera la compagnia Vale.

Questo grande movimento ambientalista ha però impresso un significativo segno alla storia dell'industria mineraria in questo territorio: il giudice federale brasiliano Felipe Rodrigues Maciera ha sentito le ragioni di “Justicia nos Trilhos” (Sui binari della giustizia ) accogliendone il ricorso presentato  contro il raddoppio ferroviario per il trasporto del ferro da Carajas al porto di Sao Luis capitale dello Stato del Maranhao. 

Un significativo segno. Come quello impresso qui a Taranto dalla giudice Patrizia Todisco. 

Due giudici, due comunità sfruttate che vogliono rialzarsi, due città, due storie che parlano di oppressi e oppressori. 

Domani se ne parlerà al quartiere Tamburi di Taranto alle ore 17.00. Precisamente alla scuola De Carolis, relazioneranno  Federico Veronesi e l'avvocato Danilo Chammas della rete Justiça nos Trilhos. All'iniziativa è abbinata una mostra. 





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