giovedì 6 settembre 2012

Tempo di confronti

PERCHÉ TARANTO NON È IL SULCIS

di Marzio Galeotti
Che cosa differenzia le due vicende dell'Ilva e della Carbosulcis? Intanto sono diversi i numeri, anche se il dramma dei lavoratori è lo stesso. Ma mentre per Taranto si possono ipotizzare interventi che consentano di continuare la produzione, la miniera sarda non sembra avere un futuro, neanche come polo di ricerca e sperimentazione sul "carbone pulito". Altri luoghi in Italia necessitano di una riconversione industriale e territoriale. Speriamo che le due emergenze attuali servano da lezione e il paese riesca a darsi una politica industriale capace di assicurare una crescita sostenibile.
“La vertenza del Sulcis abbia la stessa dignità di quella dell’Ilva di Taranto”, chiedono i minatori tramite i loro rappresentanti sindacali e politici. “Si va avanti a oltranza, ormai il Sulcis è in guerra. Il carbone è strategico, l’alluminio pure. Non si può pensare di chiudere le fabbriche senza colpo ferire”.
Parafrasando i minatori, si potrebbe affermare che anche l’acciaio è strategico.
...
Continua a leggere

-------------------------------------------------------


Taranto, Piombino, Italia: la siderurgia senza una politica industriale

di Adriano Bruschi, Legambiente Piombino

Su Taranto grava il problema delle emissioni fuori dalla norma, malattie accertate e morti dovute all'enorme inquinamento con il conseguente pericolo della chiusura degli impianti. A Piombino, il fallimento dell'azienda e la chiusura degli impianti è quasi certa.
A Taranto gli impianti si possono ambientalizzare o almeno far rientrare le emissioni nelle norme di accettabilità. Gli strumenti e le tecnologie non mancano, è solo un problema di costi. Si possono schermare e anche coprire i carbonili e i parchi minerali, adottare cappe di aspirazione sullo sfornamento della cokeria, interventi per prevenire e controllare le perdite da questo impianto, nuove cappe di aspirazioni all'acciaieria per captare i fumi del cosiddetto fenomeno "slopping", ridurre drasticamente le emissioni dell'agglomerato ecc.
A Piombino, cittadini, comitati e associazioni ambientaliste sono riuscite negli anni passati a smuovere le istituzioni e ottenere notevoli miglioramenti della qualità dell'aria, ottenendo modifiche impiantiste significative. Inoltre, la parte più vecchia e inquinante della cokeria è stata fatta chiudere con un atto d'imperio da parte del sindaco a cui va riconosciuto un pò di coraggio rispetto ad altri amministratori.
La concentrazione di Benzo(a)Pirene è diminuita di 40 volte dal 1999 ad oggi (da oltre 20 nanogrammi per metro cubo a 0,7). Rimangono ancora irrisolti numerosi problemi non tutto è pienamente soddisfacente e funzionante ma quest'esperienza dimostra che è possibile raggiungere dei grossi risultati, con investimenti economicamente compatibili.
...

Nessun commento: