PERCHÉ TARANTO NON È IL SULCIS
di Marzio Galeotti
Che cosa differenzia
le due vicende dell'Ilva e della Carbosulcis? Intanto sono diversi i
numeri, anche se il dramma dei lavoratori è lo stesso. Ma mentre per
Taranto si possono ipotizzare interventi che consentano di continuare la
produzione, la miniera sarda non sembra avere un futuro, neanche come
polo di ricerca e sperimentazione sul "carbone pulito".
Altri luoghi in Italia necessitano di una riconversione industriale e
territoriale. Speriamo che le due emergenze attuali servano da lezione e
il paese riesca a darsi una politica industriale capace di assicurare una crescita sostenibile.
“La vertenza del Sulcis abbia la stessa dignità di quella dell’Ilva
di Taranto”, chiedono i minatori tramite i loro rappresentanti
sindacali e politici. “Si va avanti a oltranza, ormai il Sulcis è in
guerra. Il carbone è strategico, l’alluminio pure. Non si può pensare di
chiudere le fabbriche senza colpo ferire”.Parafrasando i minatori, si potrebbe affermare che anche l’acciaio è strategico.
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Taranto, Piombino, Italia: la siderurgia senza una politica industriale
di Adriano Bruschi, Legambiente Piombino
Su Taranto grava il problema delle emissioni fuori dalla norma, malattie accertate e morti dovute all'enorme inquinamento con il conseguente pericolo della chiusura degli impianti. A Piombino, il fallimento dell'azienda e la chiusura degli impianti è quasi certa.
A Taranto gli impianti si possono ambientalizzare o almeno far rientrare le emissioni nelle norme di accettabilità. Gli strumenti e le tecnologie non mancano, è solo un problema di costi. Si possono schermare e anche coprire i carbonili e i parchi minerali, adottare cappe di aspirazione sullo sfornamento della cokeria, interventi per prevenire e controllare le perdite da questo impianto, nuove cappe di aspirazioni all'acciaieria per captare i fumi del cosiddetto fenomeno "slopping", ridurre drasticamente le emissioni dell'agglomerato ecc.
A Piombino, cittadini, comitati e associazioni ambientaliste sono riuscite negli anni passati a smuovere le istituzioni e ottenere notevoli miglioramenti della qualità dell'aria, ottenendo modifiche impiantiste significative. Inoltre, la parte più vecchia e inquinante della cokeria è stata fatta chiudere con un atto d'imperio da parte del sindaco a cui va riconosciuto un pò di coraggio rispetto ad altri amministratori.
La concentrazione di Benzo(a)Pirene è diminuita di 40 volte dal 1999 ad oggi (da oltre 20 nanogrammi per metro cubo a 0,7). Rimangono ancora irrisolti numerosi problemi non tutto è pienamente soddisfacente e funzionante ma quest'esperienza dimostra che è possibile raggiungere dei grossi risultati, con investimenti economicamente compatibili.
Su Taranto grava il problema delle emissioni fuori dalla norma, malattie accertate e morti dovute all'enorme inquinamento con il conseguente pericolo della chiusura degli impianti. A Piombino, il fallimento dell'azienda e la chiusura degli impianti è quasi certa.
A Taranto gli impianti si possono ambientalizzare o almeno far rientrare le emissioni nelle norme di accettabilità. Gli strumenti e le tecnologie non mancano, è solo un problema di costi. Si possono schermare e anche coprire i carbonili e i parchi minerali, adottare cappe di aspirazione sullo sfornamento della cokeria, interventi per prevenire e controllare le perdite da questo impianto, nuove cappe di aspirazioni all'acciaieria per captare i fumi del cosiddetto fenomeno "slopping", ridurre drasticamente le emissioni dell'agglomerato ecc.
A Piombino, cittadini, comitati e associazioni ambientaliste sono riuscite negli anni passati a smuovere le istituzioni e ottenere notevoli miglioramenti della qualità dell'aria, ottenendo modifiche impiantiste significative. Inoltre, la parte più vecchia e inquinante della cokeria è stata fatta chiudere con un atto d'imperio da parte del sindaco a cui va riconosciuto un pò di coraggio rispetto ad altri amministratori.
La concentrazione di Benzo(a)Pirene è diminuita di 40 volte dal 1999 ad oggi (da oltre 20 nanogrammi per metro cubo a 0,7). Rimangono ancora irrisolti numerosi problemi non tutto è pienamente soddisfacente e funzionante ma quest'esperienza dimostra che è possibile raggiungere dei grossi risultati, con investimenti economicamente compatibili.
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