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CLINI, NO MISURE FISCALI AD HOC MA INCENTIVI RICERCA -
"Di
misure fiscali ad hoc per Taranto sicuramente non ne abbiamo in mente.
Invece misure di incentivazione e di investimenti in ricerca e
innovazione sì, e queste possono essere riferite anche agli investimenti
che Ilva vorrà ancora fare". Lo ha spiegato il ministro dell'Ambiente,
Corrado Clini, interpellato a Milano, a margine della firma di un
accordo con la maison Gucci, circa il piano presentato dal presidente
dell'Ilva, Bruno Ferrante
Sì dell'Aula della Camera al decreto legge sull'Ilva di Taranto. Il
testo, approvato a Montecitorio con 430 sì, 49 no e sette astenuti,
passa al Senato. Contro il provvedimento hanno votato solo i deputati
della Lega, i radicali si sono astenuti.
Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha depositato alla Procura
della Repubblica di Taranto un piano di interventi immediati di
risanamento degli impianti dell'area a caldo sotto sequestro.
Ferrante ha depositato in Procura anche una istanza nella quale si
chiede se l'azienda può continuare a produrre, sempre rimanendo in linea
con quanto stabilito dal tribunale del riesame che ha confermato il
sequestro senza facoltà d'uso degli impianti.
Nel suo piano l'Ilva prevede di coprire i depositi di minerali,
considerati tra le fonti prime d'inquinamento a Taranto. La società
Paul Wurth è stata incaricata di presentare un sistema per la copertura
dei parchi minerari. Gli interventi previsti nei parchi minerali,
specifica l'azienda, dovrebbero ridurre le polveri del 70-90%. La
società Paul Wurth è leader mondiale nella progettazione di impianti
siderurgici.
Prevede investimenti per 400 milioni di euro circa il piano di
interventi immediati redatto dall'Ilva e consegnato oggi da Ferrante in
procura. La cifra è quella già resa nota ieri dal ministro Corrado
Clini.
"Ci auguriamo che il piano e l'istanza vengano valutati positivamente
dalla procura e dai magistrati", ha detto Ferrante. "Chiediamo di
attuare - ha aggiunto - le decisioni del tribunale del riesame e quindi
di seguire la strada che il tribunale del riesame ci ha indicato".
I provvedimenti annunciati ieri dai custodi giudiziari dell'Ilva non
implicano la chiusura dello stabilimento: lo ha detto il ministro
dell'Ambiente, Corrado Clini. "Non siamo di fronte alla chiusura
ma ad un passaggio del risanamento - ha aggiunto - e mi auguro che con
le iniziative del ministero, dei giudici e dell'azienda, si costruisca
un percorso concreto. Ho parlato a lungo in modo costruttivo stamattina
con il procuratore capo di Taranto".
All'Ilva "è stimabile che servano almeno 3-4 anni pieni per completare tutti gli interventi",
ha sottolineato Clini. "Sono interventi imponenti - ha spiegato il
ministro - che devono cambiare non solo la pelle ma l'attuale cuore
dell'impianto industriale di Taranto".
"Non posso pensare che l'Ilva chiuda. Se ciò accadesse, chiuderebbe
mezzo Paese", ha affermato il ministro dell'Interno, Annamaria
Cancellieri, oggi a Genova. "Il problema va affrontato con impegno - ha
aggiunto - garantendo il lavoro".
"Allo stato attuale c'é un provvedimento che esclude qualsiasi uso
degli impianti ai fini produttivi e dunque noi dobbiamo eseguirlo. Se ci
saranno istanze, richieste" da parte dell'azienda "sarà il giudice
competente a valutare e decidere". Così il procuratore capo di Taranto
Franco Sebastio nel corso di un'audizione in Commissione Ecomafie alla
Camera. Le indagini non sono ancora concluse, ha ribadito
Sebastio ricordando che sono ben 150 le denunce arrivate alla Procura,
tra cui una del sindaco "molto circostanziata", due anni fa. Non
possiamo escludere che a parte questi reati di pericolo, e cioé
l'inquinamento, il prosieguo delle indagini possano evidenziare anche
reati di danno".
"Il presupposto per la bonifica del territorio" di Taranto "é che si
sia posta fine alla fonte dell'inquinamento". Sebastio sottolinea che
"lo stato non può finanziare il rifacimento degli impianti". Se lo
facesse, aggiunge, "non solo andrebbe contro quanto previsto dalla Corte
dei Conti ma commetterebbe anche un'infrazione alla legislazione della
Ue".
I nuovi dati sulla mortalita' nel sito dell'Ilva di Taranto
saranno resi noti il 12 ottobre. Lo ha affermato il ministro della
Salute, Renato Balduzzi, arrivando alla conferenza di presentazione del
progetto Sentieri. ''Stiamo attendendo conferme relative a tre profili -
ha affermato Balduzzi - La prima e' che su un arco di 12 anni c'e' una
variazione dell'esposizione per alcune patologie. Inoltre stiamo
elaborando i risultati di un monitoraggio biologico per valutare una
criticita' relativa ai prodotti caseari. Infine, saranno presentati i
risultati di uno studio nazionale sull'inquinamento dei mitili. Tutti
questi dati - ha concluso il ministro - dovrebbero essere presentati il
12 ottobre''. (ANSA)
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