Ilva, i dati choc sui tumori "+ 306% di mesoteliomi"
Dati choc, quelli presentati dal presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, e dal presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti in merito a uno studio 2003-2008 del progetto 'Sentieri' sull'incidenza dei tumori nel Tarantino.
Per i tumori del fegato e dei polmoni lo studio ha rilevato un +24 per cento, per i linfomi +38 per cento, per i mesoteliomi +306 per cento. Si tratta di un progetto curato dall’Istituto Superiore di Sanità sui siti inquinati italiani.
Bonelli parte all'attacco del governo: "Noi siamo stati in grado di fornire i dati sulla mortalità a Taranto del progetto Sentieri, relativi al periodo 2003-2008, cosa che non è riuscito a fare il Governo tenendoli nascosti. C’è e viene confermato un aumento della mortalità nell’area di Taranto derivante dal forte inquinamento industriale. Il dato molto grave - ha aggiunto Bonelli - è che si è voluta sottacere una verità ai cittadini di Taranto, probabilmente per condizionare fatti che in realtà non possono essere più condizionati perché l’Autorità giudiziaria è abbastanza determinata ad andare avanti".
"Dai dati relativi al periodo 2003/2008 si rileva un aumento del 10% dei decessi nei Comuni di Taranto e Statte per tutte le cause e del 12% per tutti i tumori", aggiungono Bonelli e Marescotti. (quotidiano.net)
Ilva: a Taranto mortalita' in aumento del 10-15% tra 1995-2002
Nella zona di Taranto, vicino il sito dell'Ilva, si rileva un eccesso tra il 10% e il 15% della mortalita' generale e per tutti i tumori sia nelle donne che negli uomini. E' quanto emerge dal progetto 'Sentieri' lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, presentato oggi alla presenza del ministro della Salute, Renato Balduzzi e il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che ha analizzato con una metodologia omogenea la mortalita' per 63 gruppi di cause nel periodo 1995-2002 nelle popolazioni residenti in 44 Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche (SIN), tra i quali il polo siderurgico di Taranto, per un totale di circa 6.000.000 cittadini in 298 Comuni.
Secondo lo studio pubblicato nel 2011 a Taranto emerge un eccesso dei decessi per tumore della pleura, che permane, sebbene ridotto, dopo correzione per ID e un eccesso compreso tra il 50%(uomini) e il 40%(donne) di decessi per malattie respiratorie acute, anche quando si tiene conto dell'ID, associato a un aumento di circa il 10% nella mortalita' per tutte le malattie dell'apparato respiratorio. Si evidenzia inoltre un eccesso di circa il 15% tra gli uomini e 40% nelle donne della mortalita' per malattie dell'apparato digerente, anche quando si tiene conto dell'ID e un incremento di circa il 5% dei decessi per malattie del sistema circolatorio soprattutto tra gli uomini.
I risultati di 'Sentieri' presentano inoltre un eccesso per la mortalita' per condizioni morbose di origine perinatale (0-1 anno), con evidenza limitata di associazione con la residenza in prossimita' di raffinerie/poli petrolchimici e discariche, e un eccesso di circa il 15% per la mortalita' legata alle malformazioni congenite, che non consente pero' di escludere l'assenza di rischio (IC 90%include il valore 100).
Lo studio mostra, dunque, un quadro della mortalita' per la popolazione residente nel sito di Taranto che testimonia la presenza di ''un ambiente di vita insalubre. Questo quadro e' in linea con quanto emerso nei precedenti studi descrittivi sulla mortalita' condotti nell'area, ma anche con dati di incidenza e morbosita'. Il sostanziale corpo di evidenza relativo alla dimostrazione di un ambiente sfavorevole e' dovuto alla generale convergenza dei dati di monitoraggio ambientale e biologico, dei dati relativi al tipo e all'entita' delle emissioni industriali e, parallelamente, alla disponibilita' di risultati di studi epidemiologici di tipo analitico, descrittivo geografico, e di indagini epidemiologiche multicentriche e di valutazione di impatto sanitario''. (ASCA)
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