(IRIS) Circa 250mila kg di rifiuti speciali, in particolare materiale plastico di scarto, sono stati scoperti e sequestrati nel porto di Taranto da militari del comando provinciale della Guardia di finanza in collaborazione con funzionari della Dogana. Sono due gli imprenditori denunciati nell'ambito dell'operazione, ma sarebbero una decina le persone indagate. Il materiale plastico, proveniente da una società operante nel settore, era nascosto in 10 container che dovevano essere inviati a Hong Kong. Le Fiamme gialle hanno accertato che il carico era accompagnato da false dichiarazioni doganali sulla tipologia del rifiuto esportato ed era privo delle autorizzazioni prescritte dalla normativa ambientale per le esportazioni di rifiuti speciali. Secondo gli investigatori, l'ingente quantitativo di plastica, una volta finito in Cina, sarebbe stato rigenerato e riutilizzato per realizzare piatti e bicchieri. Tale procedimento è considerato pericoloso e non è consentito dall'attuale legislazione. L'operazione rientra nell'ambito di controlli finalizzati al contrasto dell'illecito traffico transfrontaliero di rifiuti.
(Sudnews) E’ il volto dell’ecomafia che in modo incalzante si diffonde. La mafia si inserisce in qualsiasi traffico sia lecito che illecito purché garantisca ingenti profitti ed investimenti di denaro. A dimostralo i dati emersi dall’ultimo Rapporto Ecomafia 2008 di Legambiente. Nel 2007 i clan dell'ecomafia salgono a 239 rispetto ai 203 del 2006 con un giro d'affari stimato che si attesta sui 18 miliardi e 400 milioni di euro. Gli illeciti accertati dalle forze dell'ordine nel corso del 2007 sono del 27,3% in più rispetto al 2006; le persone denunciate aumentano del 9,7% come anche i sequestri con un incremento del 19%. Campania , Calabria e Puglia occupano rispettivamente e stabilmente i primi posti nella classifica dell'illegalità ambientale; con una concentrazione nelle prime due regioni del 30% degli illeciti registrati in tutta Italia.
Seguono poi Lazio , Sicilia e Liguria come prima regione del Nord con numero maggiore di infrazioni. Le destinazioni verso cui partono i rifiuti dall’Italia sono: Hong Kong e la Cina, la Tunisia, il Pakistan, il Senegal. Continua anche il fenomeno “discariche abusive”, infatti secondo rilevazioni del Corpo Forestale, la regione con il più alto numero di discariche abusive scoperte è la Puglia. La legge impone ai comuni di vegliare sullo stato del loro territorio, ma dal Gargano al Salento le discariche a cielo aperto spuntano come funghi.
“Occorre alzare la guardia sulle attività di monitoraggio e di controllo. Le imprese produttrici e le amministrazioni competenti a vigilare devono responsabilizzarsi. Il fine è quello di creare un vero e proprio sistema di gestione dei rifiuti, dalle raccolte differenziate al riciclaggio dei materiali da esse derivanti. Solo così si potrà togliere definitivamente spazio all’ecomafie che piegano il nostro Paese”- conclude il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli.
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