Ceneri dell'Ilva, Piani strategici, appetibilità del territorio: cronache da Genova anno zero post-Ilva.
Dai dati riguardanti l'andamento demografico relativo al 2008 la popolazione è aumentata di 250 unità. Insomma Novi dimostra di avere ancora attrattiva. Un tempo, non lontanissimo ma che fonda le sue radici nel 1700, le famiglie nobili genovesi venivano a villeggiare nel basso Piemonte e nel centro storico cittadino sono tante le testimonianze di questo glorioso passato come i palazzi dipinti, le antiche residenze nobiliari. Oggi si è di fronte ad un nuovo interesse, diverso, i tempi, le abitudini e le esigenze cambiano ma rimane, comunque, la voglia, soprattutto per chi risiede nelle grandi città, di trasferirsi in un luogo più a "grandezza d'uomo", vicino alla campagna ma dotato di tutti i servizi.
E Novi cerca di offrire tutto questo. A dimostrazione che la casa in campagna o nella prima periferia con giardino è un prodotto che tira, sono queste le richieste pervenute alle agenzie immobiliari della città.
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Ad attrarre poi soprattutto compratori da fuori provincia sono i prezzi «decisamente concorrenziali – puntualizza Bianchi – perché non sono mai saliti in maniera esponenziale».
E numerosi sono i liguri ed in particolare i genovesi interessati alle nuove costruzioni di Euronovi, il quartiere che sta sorgendo sulle ceneri della vecchia Ilva. «Abbiamo ottenuto già ottimi riscontri – dicono agli uffici di Euronovi – i genovesi sono molto interessati. Noi offriamo tipologie abitative varie: ville singole, a schiera, bifamiliari ed appartamenti». I lavori ad Euronovi sono partiti a giugno 2007, in primavera prenderà il via il cantiere che riguarda il secondo lotto che prevede la costruzione di un complesso residenziale e anche la realizzazione di un parco di 17 mila metri quadrati polifunzionale e custodito.
«Noi offriamo una casa in un quartiere elegante, vicino al centro, immerso nel verde. Il momento economico, però, non è positivo, per questo auspichiamo una collaborazione con il pubblico così da creare un piano strategico di sviluppo complessivo della città che la renda appetibile oltre i confini novesi». E sull'esigenza di un piano strategico è d'accordo anche Gianni Castellani, urbanista:«Occorre dare corpo al piano strategico al fine di rendere stabile l'incremento di popolazione e di posti di lavoro. A mio avviso l'aumento demografico è legato alla crescita dell'industria e all'insediamento di attività commerciale come Outlet e Retail Park». (Il Secolo XIX)
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