martedì 10 febbraio 2009

Domani riunione Ilva al Ministero

Si preannunciano tre assenze: la salute dei cittadini, l'ambiente e la normativa europea...

Sindacati su chiusura Ilva

Da lunedì prossimo il treno lamiere dell'Ilva di Taranto si fermerà una settimana su 4, poi sarà la volta del treno nastri 2 e dal 2 marzo potrebbero essere circa 5000 i lavoratori in cassa integrazione.
Il mercato va male e riva ha deciso di rallentare la produzione.
Non essendoci nuove commesse si fermano gli impianti, hanno dichiarato i segretari provinciali di FIM, FIOM e UILM di Taranto , Lazzaro, Fiusco e Palombella, per i quali è fondata la preoccupazione che l'azienda decida di andare a produrre all'estero.
Non si tratta di ricatto occupazionale, sostengono, la crisi di mercato è palpabile.
Intanto per mercoledì il ministro dell'ambiente, Prestigiacomo, ha convocato alle 17.30 organizzazioni sindacali, arpa, regione, provincia , comuni di Taranto e Statte e Riva per superare gli ostacoli della legge regionale antidiossina e dell'aia, autorizzazione integrata ambientale, il cui rilascio per aprile è stato escluso dalla Prestigiacomo visto che l'azienda non potrà rispettare i parametri fissati dalla legislazione pugliese.
Secondo i rappresentanti sindacali di categoria la legge è stata approvata avvalendosi solo dei pareri dei tecnici della regione e dell'arpa, escludendo quelli dello stabilimento siderurgico.
Bisogna capire, hanno detto Lazzaro, Fiusco e Palombella, se riva è disposto ad acquistare gli impianti che consentano di arrivare entro il 2010 ai 0,4 nanogrammi di diossina per metro cubo d'aria altrimenti è inutile parlarne. Il governo da parte sua dovrebbe concedere più fondi alla siderurgia.

(Telenorba)

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