lunedì 2 febbraio 2009
Il Porto dei tarantini?
Taranto cambia volto a partire dal suo porto. Almeno sulla carta (in verità l'ennesima...).
Il progetto punta alla connessione del bacino portuale storico e allo sviluppo del rapporto con il mare (waterfront) in funzione della ricettività e dell'attrattività.
Ci auguriamo che la fase definitiva della progettazione coinvolga attivamente la cittadinanza in modo da evitare la solita cattedrale nel deserto o peggio ancora, un ulteriore sepoltura alle buone intenzioni.
(Edilportale) É ufficiale, sarà il team guidato da Rosario Pavia e composto da Matteo di Venosa, Guendalina Salimei e Francesca Contuzzi (T-Studio) assieme a Cooprogetti Scrl,a progettare il Centro Servizi Polivalente per usi portuali del Molo San Cataldo nel Porto di Taranto. Il gruppo ha infatti vinto il primo premio dell’apposito concorso lanciato nel maggio 2008 dall’Autorità Portuale di Taranto, mentre secondo e terzo posto della competizione sono rispettivamente spettati alla cordata Abdr Architetti Associati - Studio Bios - BSA Bottega Studio Architetti - Ugo Bari e al team di Zuanier Associati.
La struttura polifunzionale proposta dal progetto vincitore è stata pensata per integrarsi il più possibile al nuovo assetto del fronte mare della città pugliese, anch’esso oggetto di progettazione da parte del team. “Il recupero del molo S. Cataldo come waterfront si pone l'obiettivo di reintegrare la città di Taranto al suo porto, attraverso un sistema di interconnessione pedonale che dal molo S. Eligio e Piazza Fontana si sviluppa fino all'estremità del molo S. Cataldo dove è collocata la statua del santo. L'operazione, resa possibile dallo spostamento del varco portuale est, si fonda sulla realizzazione di una lunga passeggiata paesaggistica che dalla città vecchia, mediante un ponte pedonale adiacente al Ponte di Porta Napoli, si sviluppa su un largo basamento che a quota + 3 m avvolge il lido, la calata 1 e il lato orientale del molo S. Cataldo”, spiegano i progettisti del team vincitore. Il basamento fungerebbe insomma da nodo centrale del nuovo waterfront, costituendo una nuova cerniera tra la città antica e la testata del porto, dotata di servizi per lo sport, la sosta, il tempo libero.
Concorso Molo San Cataldo_Taranto_Dossier Porto
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1 commento:
Credo che qualsiasi scelta anche tecnica e specialistica non può più prescidendere dal confronto con chi abita il territorio (e finanzia pubblicamente le opere). Ormai esistono competenze e intelligenze diffuse, che possono avere la giusta neutralità e oggettività di giudizio e di critica per esprimere pareri sulle stesse. Se nei Paesi anglosassoni si chiama una giuria popolare per decidere le sorti di una persona (cosa che può essere non accettata, ma avviene), non vedo perchè non debba esistere una giuria popolare per le grandi opere che ricadono nel territorio.
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