lunedì 2 febbraio 2009

Radioattività, Ilva sotto esame

FULVIO COLUCCI (La Gazzetta del Mezzogiorno)

TARANTO - L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sta monitorando la radioattività del camino E 312 dell’Ilva. Gli esami sono in corso: i tecnici dell’organismo nazionale insieme ai colleghi dell’Arpa regionale raccolgono, attraverso una sonda posta in prossimità della ciminiera, i livelli di emissioni di sostanze radioattive.
La ricerca dovrebbe essere estesa anche alla città, ovviamente con diversa metodologia. Lo conferma il direttore di Arpa Puglia, il professor Giorgio Assennato: «Sì, ci sarà anche un’esame della situazione a Taranto, ma credo - rassicura Assennato gettando acqua sul fuoco - di poter confermare quanto già detto recentemente: sia per il monitoraggio all’Ilva sia per la situazione in città non ci sono motivi di allarme.
La radiottavità in esame è naturale perché le materie prime delle acciaierie a ciclo integrale contengono sostanze con bassi livelli di radioattività di origine naturale. Ora si verifica la loro potenziale presenza. Non si tratta di problemi tali da destare preoccupazione». Gli ultimi controlli, ricorda ancora Giorgio Assennato, risalgono al 2004. In quella circostanza furono Apat e Arpa Veneto a controllare la presenza di materiale radioattivo (Polonio 210 e Piombo 210) nelle ceneri del camino Ilva. A sollevare per la prima volta la questione relativa alla presenza di materiale radioattivo all’Ilva sono stati, lo scorso primo novembre, Paola D’Andria dell’Ail (Associazione italiana leucemie), Lea Cifarelli del Comitato per Taranto e Alessandro Marescotti di Peacelink. I tre scrissero al ministro dell’Ambiente, Prestigiacomo, e al presidente della Regione Puglia, Vendola.
In una nota, Peacelink si dice però perplessa della reale efficacia di questi controlli «vista la riduzione dell’attività di altoforni e aggolmerati potenziali fonti di polveri inquinanti ». A proposito di Peacelink, ieri, in una nota, il presidente Alessandro Marescotti, citando la Commissione europea ambiente, ha confermato «che è aperta la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per i ritardi nell’au - torizzazione integrata ambientale da rilasciare all’Ilva. Non si può parlare di “presunta” procedura come fa l’Ilva» . Marescotti conclude citando l’ideatore dell’iniziativa. Si tratta del 23enne Andrea D’Ambra già famoso perché ha promosso la petizione per l’abolizione dei costi di ricarica telefonica.

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