mercoledì 24 marzo 2010

SALVIAMO LA MASSERIA SOLITO

UN EDIFICIO DEL 1600 E' A RISCHIO ABBATTIMENTO!

Sito nel quartiere Tre Carrare-Battisti (per vederla su Google Map clicca qui), a poche decine di metri dalla "Cripta del Redentore" il complesso edilizio oggi noto come le cui tracce risalgono agli inizi del '600, nel 1717 fu concesso in enfiteusi al reverendo Domenico Antonio Solito - illustre esponente del "Clero Tarantino" - alla cui famiglia rimase a lungo, fornendo il nome a tutta la contrada - prima di passare a Luigi Viola.
La Masseria Solito è fuor di dubbio un bene "storico - culturale" per la Città di Taranto, e come tale riteniamo che vada salvaguardata. Ma nel silenzio assordante di una Città distratta, nella quale vige la disinformazione, ieri è stata autorizzata proprio la demolizione di questo stabile.

Ci chiediamo perché si vuole demolire un "pezzo di storia" cittadino così, a cuor leggero, senza essersi posti il minimo dubbio di liceità. Come mai il suddetto complesso edilizio non è stato mai sottoposto alla CAT e dunque al Consiglio Comunale? Perchè questa masseria non ha avuto lo stesso trattamento riservato al palazzo di via Acclavio?
A nulla sono valsi gli appelli di consiglieri comunali, comitati, semplici cittadini che sono intervenuti, in più occasioni , per chiedere alle istituzioni preposte un intervento autoritario per fermare la scriteriata richiesta di demolizione della “Masseria SOLITO”, avanzata dagli attuali proprietari per procedere alla realizzazione di un fabbricato per civile abitazione. Anche se abbandonata ed ignorata da 30 anni, rimane pur sempre un importante "Sito Storico" di non trascurabile interesse. Occorre ricordare e ribadire che già nel 1996 era stato chiesto - senza risposta alcuna - l’intervento del Sindaco e della Sovrintendenza a protezione-tutela dello "storico reperto", atteso che come ribadito all’art.10 del recente Codice dei beni culturali, lo stesso è piuttosto un bene da tutelare, anche nel caso in cui non sia stato fatto oggetto di "procedimento di dichiarazione di interesse culturale" da parte della Sovrintendenza.
Ci auspichiamo che la locale Sovrintendenza vorrà quanto prima assumere le iniziative di propria specifica competenza, atteso che: "sono beni culturali oggetto di tutela" : <>.
Appare dunque e tra l'altro assolutamente inspiegabile che, si continui ad ignorare quanto disposto dal successivo art.. 21 "sono subordinati ad autorizzazione del Ministero":
a) la demolizione delle cose costituenti beni culturali, anche con successiva ricostituzione...
Nel ritenere che sia quanto mai opportuno garantire l'incolumità dell'intera struttura - rigettando ed non autorizzando progetti atti alla sua demolizione - invitiamo il Sovrintendente ad intervenire per "imporre d'ufficio" gli interventi conservativi previsti dall’art.33 del Codice dei beni culturali - interventi conservativi che si possono agevolmente realizzare atteso tra l'altro la possibilità del concorso pubblico alle relative spese.
Nell’auspicare che si proceda piuttosto ad un suo recupero funzionale destinandola pittosto ad un utilizzo sociale - culturale,

C H I E D I A M O

- al sig. Sindaco di sospendere ogni atto inerente l'inopinata - insana richiesta di demolizione;
- alla Sovrintendenza di voler considerare la possibilità di inserire il manufatto nell’elenco dei beni da sottoporre a TUTELA;
- al Difensore Civico di "DIFENDERE "... un bene di pubblico interesse e dunque COMUNE ... "anche se privato".
La Masseria potrebbe essere salvata atteso la rilevanza Storica e con l'ausilio di Enti e/o istituti privati ristrutturata e destinarla ad un uso d'interesse pubblico – sociale.
In una città che lotta per il diritto di vivere in un ambiente sano e in salute è quanto mai vitale preservare le alternative di sviluppo che offre il territorio e una fra queste è di certo lo sviluppo del turismo storico-culturale. La demolizione di questo edificio, anziché la sua restaurazione, è l’ennesima violenza su un territorio ricco di storia che ha già perso molto e non merita di essere colpito ancora.
Per ora questa richiesta è sostenuta da comuni cittadini non organizzati, dall'Osservatorio per la Legalità, dagli Amici di Beppe Grillo di Taranto, dal Comitato Cittadino Taranto Futura, dal comitato contro l'inquinamento Taranto libera, dal Comitato per Taranto. Chiunque voglia aggiungere il proprio sostegno può scrivere una mail a lastoriaditarantononsitocca@gmail.com. Se sarà necessario far partire una sottoscrizione ve ne daremo comunicazione.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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