Ieri si è svolta la conferenza stampa presso la sede dell’Acquedotto pugliese organizzata dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua per fare il punto sul percorso verso ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese e per presentare alla stampa il testo di legge definitivo elaborato dal tavolo tecnico congiunto (formato da esponenti del Governo regionale, Comitato pugliese e Forum nazionale) e approvato dalla giunta regionale.
La conferenza stampa, alla quale ha preso parte il Presidente della Regione Nichi Vendola (l’Assessore Amati ci ha detto di non poter essere presente per impegni precedentemente assunti), è stata molto partecipata (la sala che ha una capienza di circa 80 posti era gremita di giornalisti ma anche cittadini). A margine di questo messaggio alcuni articoli della stampa e video TV.
La conferenza stampa è stata svolta presso la sede dell’Acquedotto pugliese perché luogo simbolico. Infatti, se il disegno di legge sarà approvato dal futuro Consiglio, il palazzo dell'Acquedotto pugliese si trasformerà da sede una Società per Azioni in sede di una Azienda pubblica regionale, soggetto di diritto pubblico con partecipazione sociale.
Il disegno di legge riveste una grande importanza in questo momento storico non solo perché contrasta il processo di privatizzazione del Governo nazionale ma anche l’ideologia neoliberista che sta alla base e rilancia il dibattito sulla gestione pubblica dell’acqua e sulla partecipazione sociale
Tuttavia, da un punto di vista giuridico il testo disegno di legge depositato non produce alcun tipo di effetto. Infatti, essendo stato presentato in Consiglio troppo tardi, praticamente l’ultimo giorno utile, non è stato possibile che terminasse la procedura necessaria per porlo ai voti. Così, di fatto, il Consiglio regionale, a causa del suo scioglimento, non ha potuto pronunciarsi sul ddl e questo testo di legge resta “semplicemente” agli atti.
Per questo è stato chiesto al Presidente Vendola l’impegno della sua coalizione di portare a termine l’iter legislativo e presentare la legge in Consiglio entro i primi 100 giorni del nuovo governo. Il presidente Vendola ha accolto ufficialmente l’impegno.
Inoltre, il Comitato ha annunciato che dal prossimo lunedì partirà la richiesta a tutte le forze politiche che si presenteranno alle prossime elezioni regionali di esprimere la propria posizione in merito alla questione, esplicitando se il proprio partito è a favore di una gestione del servizio idrico affidata esclusivamente a enti di diritto pubblico con meccanismi di partecipazione cittadina, in quanto servizio pubblico locale privo di rilevanza economica; e, se eletti, intendono sostenere e votare a favore della legge per la ripubbliciazzazione dell’Aqp s.p.a. Le lettere partiranno lunedì.
Durante la conferenza stampa è stata presentata anche la manifestazione nazionale del prossimo 20 marzo a Roma e il referendum.
Ai giornalisti è stato consegnato un documento (in allegato) a firma del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e del Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, così articolato:
- percorso di questi anni verso la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese;
- valutazione del percorso di ripubblicizzazione avviato;
- richieste per proseguire il percorso di ripubblicizzazione
Forum italiano dei Movimenti per l’acqua
Una breve nota sui media.
Più o meno tutte le Tv e le testate giornalistiche, pur intitolando quasi tutte su Vendola, nei rispettivi articoli danno conto di quanto emerso dalla conferenza stampa. Fanno eccezione Repubblica che, pur essendo presente, ha ignorato completamente l’evento (mentre riporta le dichiarazioni dei candidati sull’acqua) e La Gazzetta del Mezzogiorno (in allegato) che bolla il Comitato pugliese e il Forum come “no global” e che apre proprio con un’intervista “inquietante” all’Assessore Amati (assente alla conferenza stampa) di cui riportiamo uno stralcio:
<<”L’impugnazione è proprio quello che vogliamo” , conferma l’assessore regionale Fabiano Amati , che nel disegno di legge ha infilato quello che lui stesso chiama un “espediente”. E che suona pressappoco così: visto che il decreto Ronchi prevede, in un determinato caso, la possibilità di affidare il servizio senza passare per la gara d’appalto, “noi dichiariamo strategiche le infrastrutture di acquedotto e poi richiamiamo esattamente il caso in cui la legge consente l’affidamento in-house, cioè quello delle particolari caratteristiche del territorio in cui ci troviamo” […] “Ma l’idea – spiega Amati – è che ricalcando le disposizione della legge nazionale, ne rispettiamo gli esatti vincoli” […] Il messaggio politico lanciato ieri da Vendola va esattamente in questa direzione “L’AQP – ha detto il governatore uscente – è un’azienda modello che vogliamo sottrarre alle grinfie di Fitto che vuole privatizzarla”.
Guarda il video:TR NEWS. Vendola Acquedotto
Ripubblicizzazione.analisi Valutazione Richieste
Nessun commento:
Posta un commento