lunedì 8 marzo 2010

La città tuona contro l'inquinamento



Da PugliaPress

Ilva contesta i dati di Altamarea sulla diossina ed è “guerra” dei numeri
E mentre le eco-sentinelle monitorano a distanza gli impianti, la classe politica tarantina è assente

Altamarea informa i cittadini. Ilva bacchetta Altamarea e si chiude dietro ad un “non comment” . Succede questo nella città di Taranto. Nella terra di nessuno e nella terra da colonizzare. Nella terra senza regole e dove prevale la legge del più forte e del dio denaro. Succede questo quando chi dovrebbe fare la voce grossa, latita e non si preoccupa di chiedere o di farsi vedere interessato( almeno fare finta dico). Le istituzioni preposte per far questo sono lontane anni luce dai bisogni dei cittadini e non ascoltano il loro grido d’allarme e di terrore. Possibile? Esageriamo? Fate voi. I cittadini hanno dovuto costituire una associazione apolitica ed apartitica per poter difendere con i denti un diritto alla salute, sacro santo diritto voluto e gridato a gran voce dai nostri padri costituenti e contenuto nell’articolo 32 della carta costituzionale, ma mai rispettato a Taranto. I cittadini sono stanchi, stufi, esausti, preoccupati. Vogliono sapere cosa succede in Ilva o all’Eni. Ma chi istituzionalmente ha il dovere di fare ciò gioca a nascondino. Cosa sono quelle nuvole di fumo e polveri che da giorni investono la città? Che cosa sono quegli odori nauseabondi? Perché succede questo ormai ogni giorno? I cittadini chiedono. La città tutta chiede ma nessuno risponde. Ed allora che cosa ce ne facciamo di una classe politica che è assente? Cosa ce ne facciamo di chi invece di tutelarci, fa accordi sottobanco con il “nemico”? Noi con il nostro voto abbiamo dato mandato a questi signori di interessarsi di quello che succede e che ci riguarda, ma loro nulla. E così, via con le associazione ed i comitati fatti da cittadini e che hanno quale interesse comune il bene di ognuno. Sono loro, le eco-sentinelle a tutelarci, a fare i reportage, a chiedere spiegazioni ai dirigenti di questi impianti. Ci viene da ridere, ma è così. I politici? Beh ora siamo in campagna elettorale e, appena giunti a Taranto, han tirato fuori l’asso nella manica: Ambientalizzazione degli impianti . Ah bene. Sapete cari politici che ormai questo non è tanto un asso nella manica? Cosa significa per voi ambientalizzazione? Come farete ad ottenere questo? In concreto che linea seguirete? Nessuno dice una parola al riguardo. Nessuno dei 3 candidati ha tirato fuori un programma vero, reale per fare questo. Il vuoto, il nulla. Direbbe Hans Magnus Enzensberger “Dire la stessa cosa con altre parole, ma sempre la stessa. Con sempre le stesse parole dire una cosa tutta diversa o in modo diverso la stessa. Molte cose non dirle, o dire molto con parole che non dicono nulla. Oppure tacere in modo eloquente”. Se proprio volete il nostro voto, questa volta le parole vuote e prive di senso risparmiatevele è passato il tempo in cui con quattro chiacchiere si otteneva tutto . Così Altamarea fa tutto da sola ottenendo dei dati ambientali dall’Arpa con formale richiesta ai sensi delle leggi vigenti, dati relativi ai femtogrammi pari a 206,8 per metro cubo d’aria. Dato questo fuori norma secondo le norme della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità e così diffuso con un comunicato stampa e fatto girare a tutte le testate giornalistiche. Cosa fa l’Ilva? L’azienda continua a prendersi gioco dei tarantini scrivendo una nota: “Ilva prende atto solo dai giornali delle presunte considerazioni…… non intende commentare non essendo forniti da fonte diretta dell’Arpa”. E poi: “Una tale prassi avrebbe evitato che i media, inconsapevolmente, citassero il dato di 206,8 femtogrammi per metro cubo d’aria come valore fuori norma quando la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità individua il valore indicativo di una sorgente locale di emissioni che necessita di essere identificata e controllata”. Altamarea risponde: “Invece di preoccuparsi della quantità di diossina riscontrata nelle analisi ventoselettive, Ilva va a ripescare un vecchio documento dell’Oms ( superato scientificamente da altri dati più restrittivi) che fissa a 300 femtogrammi il valore indicativo di una sorgente locale di emissione che necessita di essere identificata e controllata”. Sarà questo un modo per non far controllare questo tipo di emissione? Così la dirigenza vuole fare un passo avanti per venire incontro ai cittadini? Incontro poi… Perché deve venirci incontro? La salute è un nostro diritto. Non ci sta facendo mica un favore. Ma dobbiamo dire anche grazie alla fine? Tutto ci sembra assurdo. Inconcepibile. La classe dirigente è assente anzi secondo questa i cittadini sono orgogliosi di una industria nella quale convivono lavoro ed ambiente. E mentre si dà il via alla piantumazione di 70 alberelli nuovi di zecca che serviranno anche per combattere l’inquinamento ( dall’altra parte della città verranno abbattuti 35 alberi per allargare o fare una nuova strada) c’è chi si domanda quelle nuvolacce nere di che natura siano. Evidentemente abbiamo ragione nel dire che la politica vive in un mondo tutto suo lontano da quello che accade in città. Cambierà mai qualcosa? (Antonello Corigliano)

Nessun commento: