Comunicato stampa
Altamarea nei giorni scorsi ha diffuso e commentato i dati delle misurazioni "ventoselettive" Arpa in cui si certifica che il venti provenienti dall'area industriale trasportano aria con concentrazioni di diossina superiori ai venti che soffiano in direzione opposta. Ora sappiamo da dove vengono le maggiori concentrazioni di diossina nella masseria Fornaro, in cui gregge è stato contaminato.
L'Ilva in un suo comunicato ha dichiarato come "le associazioni ambientaliste in questa circostanza si siano appropriate del ruolo di portavoce dell'Arpa con commenti e giudizi che competerebbero invece all'agenzia stessa".
Rispondiamo all'Ilva dicendo che ci siamo "appropriati" semplicemente di un nostro diritto di espressione garantito dall'articolo 21 della Costituzione che recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
L'Ilva "rimarca inoltre come sia inusuale, che un organo terzo, scambi privatamente email in sostituzione di comunicazioni ufficiali e pubbliche".
Anche qui l'Ilva incorre in un grave errore in quanto i dati ambientali sono stati acquisiti dall'Arpa con formale richiesta ai sensi delle leggi vigenti. Disponiamo di quei dati non per canali confidenziali ma in virtù di una richiesta ufficiale effettuata da un'associazione all'Arpa.
Questi recenti dati "ventoselettivi" sull'inquinamento da diossina sono stati comunicati dall'Arpa alla Procura della Repubblica. Vuol dire che qualcosa non va.
E' sconcertante che l'Ilva, invece di scusarsi per l'inquinamento, attacchi l'Arpa che lo sta misurando e comunicando alla magistratura.
Queste analisi, rapportate con quelle già effettuate ed in programmazione da parte del dipartimento di prevenzione della Asl su animali, sono importanti per definire una mappatura dei livelli di contaminazione del territorio ed le eventuali responsabilità di merito in sede penale e civile.
Altamarea aveva richiesto ad Arpa di analizzare la provenienza della diossina nelle masserie. Altamarea lo aveva invocato in occasione della grande manifestazione dei ventimila cittadini del 28 novembre. Arpa è un organo pagato dai cittadini e al servizio dei cittadini. Sta svolgendo egregiamente tale compito.
Ma invece di preoccuparsi della quantità di diossina riscontrata nelle analisi "ventoselettive", l'Ilva va a ripescare un vecchio documento dell'OMS (superato scientificamente da altri dati ben più restrittivi) che fissa a 300 femtogrammi "il valore indicativo di una sorgente locale di emissione che necessita di essere identificata e controllata".
Ma l'Ilva per caso sta sostenendo che la sorgente di emissione che inquina ancora oggi le masserie non deve essere "identificata e controllata"?
E' davvero sconcertante.
Altamarea, Coordinamento cittadini e associazioni
Nessun commento:
Posta un commento