mercoledì 24 marzo 2010

E la nave...non va!

...nessuno si preoccupa di quanto quest'operazione devasterà il litorale e tutti gli esseri viventi?


Rimorchiatori «sconfitti». La nave resta incagliata
L’«aspiratore» olandese tenterà di scavare un canale intorno alla nave per consentirne il galleggiamento

I rimorchiatori non ce l’hanno fatta, la nave bulgara «Burgas» è ancora piantata a venti metri dalla riva di Castellaneta marina con la chiglia sotto la sabbia per due metri e non si riesce a smuovere. L’ultimo tentativo, prima di passare al potente aspiratore «Salamander», è stato fatto lunedì sera. Per alcune ore i due mezzi della «Rimorchiatori napoletani» hanno provato a guadagnare i 60-70 gradi necessari per indirizzare la prua della nave, agganciata a due cavi, verso il mare aperto, ma gli sforzi hanno prodotto una rotazione di appena 12 gradi rispetto alla posizione iniziale, completamente insufficienti alla manovra di disincaglio. La chiglia affondata in un paio di metri di sabbia è inamovibile. Alle dieci dell’altra sera i rimorchiatori hanno spento i motori e l’operazione è stata rimandata a domani quando scatterà il piano B che prevede l’impiego di una speciale «sorbona», montata su cingoli, che aspirerà sabbia e acqua. E’ un’apparecchiatura adoperata anche per scavare e recuperare reperti archeologici e di altra natura.

L’armatore, sul quale ricadono tutte le spese e che ha ricevuto una diffida da parte della Capitaneria di porto sin dal momento dello spiaggiamento di fronte allo stabilimento balneare «Albatros», si serve di una ditta specializzata olandese. La «Salamander», arrivata dall’Olanda per conto della società di salvamento «Svitzer», al lavoro nelle acque di Castellaneta marina, è già in fase di assemblaggio da domenica scorsa. Diventerà operativa da domani. Scenderà in acqua e comincerà il suo lavoro di «aspirapolvere». Con uno dei due bracci, lungo 24 metri, succhierà dal fondo la sabbia e con l’altro la ributterà più in là. In altri termini la macchina toglierà la sabbia in cui è affondata la chiglia e davanti alla prua, ripristinando il così detto battente d’acqua intorno alla nave per riportarla in condizione di rigalleggiamento. Sarà scavato, in sostanza, una specie di canale su cui i tecnici lavoreranno a vista togliendo sabbia e acqua quel tanto che basta a creare le condizioni per disincagliare la «Burgas».

In questo momento entreranno in azione di nuovo i rimorchiatori che agganceranno la nave, la sposteranno in acque più profonde e al sicuro. Qui avverranno le ispezioni per accertare che l’incagliamento non abbia procurato danni e solo a questo punto il mercantile sarà trainato nel porto di Taranto. Nel frattempo è stata avviata l’indagine per accertare le ragioni che hanno portato una nave di centotrenta metri a sprofondare nella sabbia di Castellaneta marina. L’incidente è avvenuto nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 marzo. C’era molto vento e il mare era mosso. L’ancora della «Burgas», che aveva già sbarcato le bramme per lo stabilimento siderurgico, cominciò ad arare il fondo facendo avvicinare la nave a terra. Furono gli uomini della Capitaneria di porto di Taranto ad accorgersi dello scarrocciamento e a dare l’allarme a bordo. Il mercantile si arenò a sessanta metri dalla riva. (cdm)

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