Da dove viene la diossina? Altamarea invita la magistratura ad acquisire le ultime analisi ventoselettive dell'Arpa nella Masseria Fornaro
Sono estremamente significativi i dati della diossina emersi con le analisi “ventoselettive” dell’Arpa nella Masseria Fornaro, dove sono state abbattute le pecore e le capre contaminate da diossina.
Erano analisi che avevamo richiesto alla vigilia della grande manifestazione del 28 novembre contro l’inquinamento a Taranto, chiedendo che venisse utilizzata un’apparecchiatura molto sofisticata: il WindSelect.
I dati sono i seguenti: quando il vento soffiava dall’area industriale dove sorge l’Ilva verso la masseria sono stati riscontrati 206,8 fentogrammi per metro cubo di aria. Quando invece il vento soffiava in direzione opposta, ossia dalla masseria verso l’Ilva, la diossina è scesa a 69,8 fentogrammi per metro cubo di aria. Quindi i tre quarti della diossina sono stati riscontrati quando il vento proveniva dall’area industriale.
Sono dati molto evidenti e non sembrano lasciare molti dubbi sulla direzione da cui proviene la diossina.
Un fentogrammo è un millesimo di miliardesimo di grammo. E tuttavia il valore complessivo di 206,8 fentogrammi, sulla base della letteratura scientifica, è molto elevato. I valori non dovrebbero superare i 100 fentogrammi (e, sulla base di normative più restrittive, i 40 fentogrammi).
A ciò vanno associati i consistenti valori mensili di diossina rilevati con il deposimetro Arpa posizionato da tempo sulla masseria.
Un altro dato molto interessante rinvenuto nella analisi dell'Arpa è quello dei PCB (policlorobifenili) le cui emissioni persistono nonostante siano stati rimossi i trasformatori con PCB (apirolio).
A questi dati di aggiungono quelli degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) che servono ulteriormente a “tracciare” la direzione da cui proviene l’inquinamento.
La differenza è netta: quando il vento soffiava dall’Ilva alla Masseria Fornaro il WindSelect ha rilevato IPA totali per 1418 nanogrammi a metro cubo. Quando il vento soffiava dalla Masserie Fornaro verso l’lva gli IPA scendevano a 56 nanogrammi a metro cubo.
Stessa cosa è avvenuta per il componente più cancerogeno degli IPA, il benzo(a)pirene, il cui valore è salito da 0,3 a 2,48 nanogrammi a metro cubo quando i venti sono passati dalla direzione masseria-Ilva alla direzione Ilva-Masseria.
Abbiamo quindi tre conferme (diossina, IPA e benzo(a)pirene) che servono a tracciare in modo chiaro ed evidente la direzione di provenienza degli inquinanti. Di fronte all’evidenza di tali numeri riteniamo utile e opportuno che la magistratura acquisisca i rapporti di prova dell’Arpa e li utilizzi per le sue indagini, anche per effettuare altre indagini ventoselettive nel caso vi fossero altri dubbi sulla direzione della provenienza della diossina rinvenuta nell’aria controllata.
Per il pubblico che non conosca nello specifico le sostanze chimiche citate, vogliamo sottolineare che tali sostanze, di cui Altamarea ha chiesto l'analisi, sono tutte cancerogene e possono entrare nella catena alimentare, avvelenandola.
Altamarea ritiene utile la divulgazione di questi dati, attualmente inediti, per il loro altissimo interesse sociale.
Altamarea, Coordinamento cittadini e associazioni di Taranto
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