sabato 6 marzo 2010

In difesa della sanità pubblica, gratuita e universalistica.

Domani, volantinaggio-presidio davanti al SS. Annunziata di Taranto
dalle 11.00 in poi

Con l'operazione San Raffaele del Mediterraneo, la Regione, intende chiudere i due principali ospedali tarantini, ridurre i posti letto, licenziare un numero imprecisato di operatori sanitari.

L'affidamento della nostra sanità a un privato, un prete che nel 64 venne sospeso dal sacerdozio con l'ammonizione di Papa Montini "occupati più dei sacramenti che degli affari", plurindagato per vicende che vanno dai rimborsi gonfiati alla collusione con i servizi segreti deviati, non ci pare assolutamente un vantaggio e una garanzia per il nostro futuro.

I continui scandali in cui sono coinvolti principalmente strutture private di gestione sanitaria (comprese i "San Raffaele" di don Verzè), le cui cronache si possono anche leggere sui giornali, avrebbero dovuto consigliare ai nostri amministratori maggiore cautela nell'operare certe scelte.

Riteniamo scellerata l'idea che la cura delle persone sia fonte di profitto e affidata a strutture private, così come avviene negli U.S.A, in cui se non disponi di una assicurazione sanitaria (che costa svariate migliaia di dollari l'anno) ti lasciano crepare per strada.
Non è certo quello che accadrà nell'immediato futuro a Taranto, ma pare più che evidente che la direzione intrapresa sia esattamente questa; lasceranno gonfiare le spese sanitarie fino al parossismo, per poi urlare all'impossibilità di continuare così: è un copione già visto. É ciò che è accaduto negli U.S.A a cavallo degli anni 70. Oggi, persino la classe media, non riesce quasi più a garantirsi le cure sanitarie.

Inoltre, nelle strutture private, avvengono in egual misura incidenti anche gravi come tumori non riconosciuti come tali (che poi hanno portato alla morte dei pazienti); operazioni inutili al solo fine di intascare i rimborsi; persone entrate per fare semplici operazioni e finite in coma o su una sedia a rotelle; ci chiediamo anche se nella nuova struttura verrà garantito il diritto di autodeterminazione delle donne sancito con la legge 194: sanità privata non è sinonimo di qualità e rispetto per i diritti del malato.

Anche dal punto di vista economico non esiste un solo caso, in Italia, in cui l'affidamento ai privati abbia rappresentato un risparmio per le casse regionali, anzi, la sanità privata è simbolo di sprechi, ruberie, corruzioni, spartizioni partitocratiche e collusioni con il malaffare e con le organizzazioni criminali.

Per questi motivi lanciamo l'allarme a tutti i cittadini, non permettiamo che questa scellerata operazione vada in porto. Mobilitiamoci con ogni mezzo necessario.


Il Comitato per la difesa della sanità pubblica si riunisce ogni giovedì alle ore 18 nelle sedi che verranno di volta in volta decise. Per info: 099 4721307

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