giovedì 4 dicembre 2008

Appuntamento a Tutti per venerdì!

MO’AVASTE, RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA TERRA E IL NOSTRO FUTURO!

Con una manifestazione che ha visto cittadini di tutte le età e di varia estrazione sociale esprimere in modo creativo, ironico e indignato la propria contrarietà ad un inquinamento incredibile, Taranto si è permessa, dopo molti secoli, di criticare il proprio destino.
Oggi guarda con sempre maggiore chiarezza una realtà di cui sapeva di patire, ma senza conoscerne pienamente le spaventose dimensioni: la città è inquinata quanto più nazioni messe insieme. Questa è la realtà che hanno contribuito a nascondere le istituzioni locali e nazionali, e pure i sindacati: tutti coloro che in passato hanno avuto il compito di difendere e di informare hanno preferito non farlo.
Per questo il corteo ha diffidato dei politici, e anche dei sindacati, che troppo spesso hanno lasciato soli operai e famiglie nelle aule di tribunale, costringendoli tutti a prendere atto in silenzio e senza bandiere dell'indignazione cittadina. Riva, che non è l'unico responsabile dell'inquinamento, è una potenza economica tale da trovare consensi e connivenze in ambedue gli schieramenti politici, dai quali ha ottenuto un limite di emissione decine di volte superiori ai limiti imposti dalla comunità europea. Ciclo integrale, risparmio sulla messa in sicurezza degli impianti, noncuranza per la salute dei cittadini gonfiano sicuramente i suoi utili molto oltre le cifre dei suoi colleghi di altre nazioni, mentre gli operai si sentono soli, ricattati e terrorizzati. Ma mettersi al passo con la realtà delle altre nazioni significherebbe per lui ridimensionare i profitti e creare nuovi posti di lavoro.
Adesso tutti i cittadini, dentro e fuori la fabbrica, hanno bisogno di prendere coraggio.
Una grande manifestaz ione è un fatto simbolico importante, ma che non può bastare.
Ci vorrà molta tenacia per spuntarla contro la cocciutaggine di chi si è sempre sentito impunito.
C'è bisogno di cittadini, quartiere per quartiere, che vogliano impegnarsi in prima persona per salvaguardare il proprio futuro autorganizzando il percorso da intraprendere.

Quindi invitiamo tutti a partecipare all'assemblea cittadina che si terrà Venerdì 05 Dicembre, alle 18 e 30, presso l’associazione "Tamburi 9 Luglio 1960" Anno Zero ( via Buonarroti n° 102 quartiere Tamburi) per decidere come raggiungere gli obiettivi preposti dalla manifestazione del 29 Novembre e come coinvolgere il quartiere stesso per una successiva assemblea cittadina da tenere presso la scuola Giusti, sempre nel quartiere tamburi.

Tenendo presente che i primi responsabili del disastro ambientale sono stati la pazienza e la paura dei tarantini, e che la situazione non cambierà fino a quando la città non avrà saputo ripetere a sufficienza: Mo' avaste!

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