mercoledì 26 marzo 2014
Troppa ilva provoca autismo? Il segreto di pulcinella
“Esiste una correlazione tra l’autismo e l’inquinamento ambientale. Il
vaccino puo’ diventare pericoloso in alcuni casi specifici, ma non c’e’
nesso causa effetto, sui bimbi predisposti e intossicati fin dalla
gestazione dai metalli pesanti. Il siero quindi potrebbe fungere solo da
scintilla per l’autismo. Non si spiegherebbe altrimenti l’aumento delle
patologie del neurosviluppo (autismo, deficit attentivi, dislessia,
discalculia) nella popolazione che risiede nelle zone piu’ inquinate”. A
dirlo all’Adnkronos Salute e’ Maurizio Proietti, specialista in
malattie del neurosviluppo e componente dell’Isde Italia, Associazione
medici per l’ambiente. Proietti prende le distanze dal caso esploso in
questi giorni sul presunto legame tra vaccini e autismo. Una vicenda
nata dopo la decisione dalla Procura di Trani di aprire un’indagine
contro ignoti per lesioni colpose gravissime, al fine di accertare un
nesso di causalita’ tra la somministrazione del vaccino pediatrico
trivalente contro il morbillo, la parotite e la rosolia e l’insorgenza
di autismo e diabete mellito. “Su questo tema non deve esserci una
divisione Guelfi-Ghibellini – dice l’esperto – il vaccino non causa
l’autismo, anzi e’ stato fondamentale e lo e’ tuttora per prevenire
numerose malattie. Ma oggi occorre porsi delle domande sul carico
vaccinale a cui sono sottoposti i bimbi”. ”Da anni seguo tantissimi casi
di bambini autistici e nel prossimo Congresso nazionale sulle patologie
ambientali, in programma a Sulmona dall’11 al 12 aprile – aggiunge – il
mio intervento vertera’ sull’esperienza e i dati osservazionali
raccolti sul legame tra autismo e inquinamento da metalli pesanti
(mercurio, alluminio e piombo). Si e’ visto come una volta messi a dieta
i piccoli, senza glutine e glutammato, i bambini hanno avuto dei
miglioramenti. Questo perche’ – precisa – c’e’ stato un intervento
salutare sulle problematiche intestinali, di cui soffrono, riducendo il
carico di citotossine frutto di un’alimentazione contaminata da metalli
pesanti”. “In Usa sempre piu’ ricerche si stanno occupando dei rischi
genetici legati all’inquinamento ambientale – suggerisce Proietti, anche
componente della commissione delle patologie ambientali dell’Omceo
L’Aquila – ma lo fanno anche scienziati italiani come Rosita Gabbianelli
dell’Universita’ di Camerino che da oltre 15 anni lavora sul legame tra
pesticidi e Parkinson. E’ chiaro – continua – che anche per quanto
riguarda l’autismo servono piu’ ricerche e studi epidemiologici. Ma dai
dati che cominciano ad emergere, ad esempio dalla Terra dei fuochi o
dalla zona dell’Ilva di Taranto, emerge chiaramente che sono in aumento
le patologie del neurosviluppo”. Il Congresso nazionale sulle patologie
ambientali e’ organizzato da Omceo L’Aquila con il supporto della
Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e
degli odontoiatri e progettato in collaborazione con Alba Auxilia.
L’obiettivo e’ di creare interdisciplinarita’ tra i tanti interlocutori
interessati: specialisti con competenze ecologiche, biologiche e
cliniche. Cosi’ da comprendere il ruolo dei diversi contaminanti negli
alimenti e le patologie correlate alle sostanze xenobiotiche, ovvero di
origine naturale o sintetica, ma comunque estranee all’organismo. (Meteoweb)
Argomenti
autismo,
epidemiologia,
ILVA,
ISDE,
Maurizio Proietti,
metalli pesanti
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