martedì 11 marzo 2014

Con quelli nuovi si guadagna di più che a rendere funzionali quelli vecchi...


 Sanità, nuovi ospedali in Puglia sette anni per il San Cataldo di Taranto

Il progetto di San CataldoSette anni per la realizzazione dell'ospedale «San Cataldo» di Taranto e sei per la nuova struttura che sorgerà tra Monopoli e Fasano. Questi i tempi stimati dalla struttura tecnica dell'assessorato alle Politiche della salute della Regione Puglia resi noti dall'assessore regionale Elena Gentile che ha relazionato sui progetti ospedalieri e sullo stato dell'arte delle procedure nella seduta congiunta di III e V commissione. Un incontro - si sottolinea in una nota dell'ufficio stampa della Regione - alla vigilia della firma - domani a Roma - dell'Accordo di Programma Quadro «Benessere e Salute» che consentirà alla Puglia si attivare anche le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013 per investimenti sanitari e socio-sanitari. L'accordo dà dunque il via libera al finanziamento dei primi due nuovi ospedali previsti dal Piano di Riordino della rete ospedaliera e dal Documento strategico degli investimenti in sanità, ma anche ad altri interventi riguardanti il Centro Grandi ustionati di Brindisi, gli Ospedali Riuniti di Foggia e il «Giovanni XXIII» di Bari. (CdM)

Per il nuovo ospedale di Taranto vi sono 207,5 milioni di euro messi a disposizione dalla delibera CIPE attingendo dal Fondo sviluppo e coesione. La progettazione preliminare della ASL è in fasi di avanzata elaborazione e sarà ultimata entro ottobre; è stata individuata in collaborazione con il Comune di Taranto l’area interessata sulla direttrice Talsano-Taranto per un totale di 22 ettari, per la quale tutti i sindaci dei comuni della provincia hanno espresso parere favorevole.  Si tratta di un’area priva di qualsiasi tipo di vincolo (idrogeologico, archeologico. etc), in posizione baricentrica e già dotata di una buona viabilità che sarà ulteriormente migliorata. In fase di definizione con gli uffici regionali  la procedura VIA. Il cronoprogramma prevede un timing di 7 anni per l’ultimazione della struttura, tenendo conto che dovranno essere evase le procedure di esproprio del terreno interessato che è ad uso agricolo con 57 proprietari. (martinanews)

Già qualche mese fa si sollevarono pesanti dubbi sull'operazione San Cataldo:

“Siamo da sempre concordi sulla necessità di non spalancare le porte a un’espansione edilizia selvaggia e sregolata, per evitare di deturpare oltremodo e inutilmente il territorio, nonché per eludere ogni tentativo di speculazione edilizia. In tal senso, la normativa messa a punto dall’assessore Barbanente rappresenta un ottimo pilastro sul quale fare leva per programmare con maggiore criterio e buon senso l’espansione edilizia dei centri urbani sul territorio regionale”.
Alla luce di tale premessa, Aldo Pugliese, segretario generale della UIL di Puglia, esprime “soddisfazione” rispetto alle tante voci contrarie allo sviluppo di Taranto nella zona Auchan-statale San Giorgio, tuttavia, allo stesso tempo, si dice “sorpreso che nessuno alzi nemmeno un dito per far notare che un simile fenomeno, se tutto procederà come previsto, si verificherà per la costruzione del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto, la cui motivazione è ancora sconosciuta a chi è dotato di un minimo di razionalità”.
“Il San Cataldo – spiega Pugliese – sarà il più grande dei nuovi quattro ospedali che la Regione intende realizzare in Puglia. La realizzazione dello stesso è prevista in una zona di aperta campagna sulla direttrice Taranto-San Giorgio, che interessa 22 ettari di terreno utilizzati per una pregevole attività agricola e per nulla dotati di una viabilità di supporto degna di tal nome. Anche nel caso in cui tale viabilità venisse creata, i disagi per raggiungere l’ospedale non sparirebbero certo d’incanto, in virtù del fatto che si fa affidamento sulla Talsano-Avetrana, la cui esecuzione è tutt’altro che sicura”.
“Di certo c’è che – continua Pugliese – per quanto è dato sapere, vari soggetti, intanto, si stanno prodigando nell’acquisto dei terreni in questione, che dovrebbero essere oggetto di un imponente giro d’affari edilizi e di altro genere, esattamente sulla scorta di quanto si stava verificando con il fallimentare progetto del San Raffaele del Mediterraneo”.
“Invitiamo la Regione Puglia – conclude il Segretario Generale della UIL regionale – come già fatto in altri frangenti, a sospendere le procedure per la cantierizzazione dell’opera e, magari a prendere in esame, per dotare la città degli indispensabili nuovi posti letto e strutture sanitarie, il Moscati di Taranto, che già gode di un ottimo collegamento stradale in entrata e in uscita verso tutta la provincia ionica. Il Moscati, inoltre, è una struttura moderna, con ampi terreni brulli e disponibili nei dintorni, che consentirebbe così di realizzare economie importanti in fase di realizzazione, di non deturpare l’ambiente, di evitare espansioni esagerate del nucleo urbano e, infine, di abbreviare i tempi della stessa rispetto agli otto anni preventivati per il San Cataldo”. (Inchiostroverde)

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