sabato 1 marzo 2014

Punti di svista

Relazione uguale, tre paia di "occhi" completamente diversi.
Alla faccia dell'informazione oggettiva!!
Noi concordiamo coi primi e non ci caschiamo nelle percentuali limitate ai trimestri e soprattutto nei bruscolini (300 milioni a fronte degli oltre 5 miliardi necessari) che Bondi racconta di investire per l'ambientalizzazione (o per rattoppare gli impianti vecchi e continuare a produrre?).
Per non parlare della videosorveglianza sulle emissioni fatta dall'Ilva stessa...
Sottolineiamo il grande ritorno del Nuovo Quotidiano di Puglia tra i "sostenitori" dei Riva, come ai vecchi tempi (prima che qualche giornalista finisse sotto inchiesta per aver "sostenuto" troppo)
Ovviamente, per dare a tutti la possibilità di leggere la relazione originale, la alleghiamo a questo post.


Acciaio Ilva di Taranto: in un anno un calo di 2 mln di tonnellate

L’Ilva conferma le difficoltà: finanziarie, produttive, di celere adeguamento degli impianti alle prescrizioni dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale malgrado l’avvio di una serie di attività come la riduzione della giacenza media dei parchi minerali del 30 per cento (meno polveri stoccate, minori conseguenze, secondo la strategia aziendale, sul quartiere più vicino alla fabbrica, i Tamburi).A mettere nero su bianco lo stato dell’arte al 31 dicembre dello scorso anno è il commissario straordinario Enrico Bondi, nella relazione finale del 2013.
La produzione di acciaio è scesa a 5 milioni e 700mila tonnellate, con una perdita secca di circa due milioni di tonnellate rispetto ai dati del 2012 e si confermano le difficoltà di mercato al punto che, nella già problematica situazione occupazionale di tutti gli stabilimenti Ilva in Italia, a Taranto si proseguirà ad applicare il contratto di solidarietà a oltre 3mila 600 lavoratori.
Bondi ha sottolineato «l’impatto di eventi straordinari esterni e di problemi tecnici» che hanno reso travagliata la gestione dello stabilimento. A picco anche i ricavi lordi pari a 3 milioni e 800mila euro, con una perdita del 30 per cento rispetto al 2012. (GdM)


Ilva: Bondi, vendite +1, 6% nell'ultimo trimestre 2013

Nel periodo primo ottobre-31 dicembre le vendite si sono attestate su 1,705 milioni di tonnellate, "in aumento dell'1,6% sul trimestre precedente". In particolare, "nell'ultimo trimestre 2013 e' continuato il graduale riposizionamento del gruppo sul mercato, seppure ostacolato da una congiuntura di settore ancora fortemente sfavorevole che incide negativamente sui volumi-prezzi di vendita e sulla marginalita'".
A riportarlo Enrico Bondi, commissario straordinario dell'Ilva, nella relazione sull'andamento dell'azienda siderurgica nel quarto trimestre dell'anno scorso. Relazione da oggi sul sito internet dell'Ilva. (Giornale di Puglia)

Ilva, più di 300 milioni in investimenti per risanare gli impianti
Trecento milioni di euro saranno investiti per il risanamento degli impianti e dei reparti dell’Ilva in avvio del 2014.
Il dato emerge dalla relazione trimestrale del commissario Enrico Bondi, pubblicata sul sito della società. Nel suo rapporto, il manager fotografa l’andamento del colosso alla cui guida è stato spedito dal Governo. La sua missione è quella di salvare le grandi acciaierie, portando avanti la ristrutturazione dei reparti indicati come la fonte dell’inquinamento killer, al centro dell’inchiesta per disastro ambientale che ha messo sulla graticola la grande fabbrica jonica. Inchiesta che a strettissimo giro di posta vivrà la decisiva tappa della richiesta di rinvio a giudizio, dopo gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari spiccati a fine ottobre per cinquanta indagati e tre società dal pool inquirente guidato dal procuratore capo Franco Sebastio.
Per cokerie e altoforni, scrive il manager nella sua relazione, “è stato varato un articolato programma di manutenzione straordinaria. L’ammontare di investimenti per l’anno 2013 è stato di circa 166 milioni di euro di cui 106 per gli interventi Aia”. Per ammodernare gli impianti della fabbrica “nel primo trimestre 2014 sono previsti investimenti per oltre 300 milioni di euro, di cui circa 170 relativi alle prescrizioni Aia. Il totale degli ordini per gli interventi Aia emessi al 31 gennaio – spiega ancora il manager - è di circa 506 milioni di euro, di cui 350 dal primo giugno 2013. Rispetto alla precedente relazione, “gli interventi realizzati e gli ordini di acquisto varati sono aumentati di 49 milioni di euro, alla data del 31 gennaio”.
Numeri che stanno a inaugurare un anno in cui la tabella di marcia stabilita con l’autorizzazione integrata ambientale dovrebbe far registrare una sensibile accelerazione. Anche perché la strada segnata con il risanamento affidato all’Aia resta quella da seguire come ha ribadito nei giorni scorsi il neo ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nell’incontro con lo stesso commissario Enrico Bondi e con il subcommissario Edo Ronchi. Un cammino varato per migliorare le prestazioni ambientali della grande fabbrica, alle quali lo stesso manager ha dedicato una parte importante della sua radiografia.
Nel dettaglio il commissario dell’Ilva ha richiamato i dati riportati dalle rilevazioni dell’Arpa e ha sottolineato che attualmente il monitoraggio indica “una presenza di sostanze inquinanti significativamente inferiori ai limiti fissati dall'Unione Europea. Ulteriori miglioramenti – ha sottolineato Bondi - sono da attendersi”.
E proprio per sorvegliare le zone più a rischio della fabbrica sono stati investiti due milioni di euro nell’impianto di videosorveglianza, in gran parte già operativo. “Con l’obiettivo di monitorare le aree potenzialmente interessate da fenomeni emissivi, sono state acquistate 60 telecamere, di cui 48 sono state installate e messe in funzione” – si legge nella relazione. E si aggiunge che “sono in corso attività di sperimentazione di nuovi sistemi e nuove procedure volte all'ulteriore contenimento delle emissioni visibili. Tali sperimentazioni, se dovessero giungere a buon fine, potrebbero anche comportare l’ottenimento di un brevetto per una nuova tecnologia di contenimento delle emissioni cokerie”.
E nel cammino di risanamento per abbattere l’impatto ambientale dell’Ilva si inquadra il piano di coperture dei parchi primari e secondari. Proprio a giorni dovrebbe partire il cantiere per la copertura del parco calcare, il primo degli otto siti che rientrano nel perimetro della fabbrica per il quale saranno avviati i lavori previsti dal cronoprogramma Aia. Per concludere l’intervento dovrebbero essere necessari almeno sei mesi.
Intanto nei giorni scorsi è stato depositato all’attenzione dei tecnici del ministero dell’ambiente lo studio di impatto ambientale su due parchi più grandi. (Quotidiano)


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