martedì 18 marzo 2014

Libera Puglia e Libera Taranto su omicidio mafioso a Palagiano: “Efferatezza che richiama le stragi degli anni Novanta”


COMUNICATO STAMPA
Omicidio Palagiano, nota congiunta Libera Puglia e Libera Taranto: “Efferatezza che richiama le stragi degli anni Novanta”

Quindici colpi,  forse venti. Un regolamento dei conti, una vendetta, un assalto progettato per seminare morte. Il tutto accaduto a cielo aperto, ancora una volta, come negli anni Novanta, su una statale, la statale 100. 
Credevamo di aver chiuso la porta su una parte della nostra storia recente. credevamo di esserci messi alle spalle le immagini degli assalti, delle stragi. Credevamo di esserne vaccinati. Ed invece, i tre omicidi di questa notte,  a Palagiano, seppur maturati in ambienti interni alla malavita, raccontano una storia diversa. Quella di una violenza criminale estrema e inumana che, nei suoi regolamenti di conti, rischia di colpire mortalmente altrove, lasciando, come già in passato, sangue innocente a macchiare le strade.

Le vicende umane dei coniugi di Palagiano sono la riprova che le illegalità non pagano e che il desiderio di onnipotenza figlio della mentalità criminale chiama null'altro che violenza e morte. Di fronte a casi come questi, serve reagire con un'accelerazione di democrazia e partecipazione. Non è il primo fatto di cronaca di questo tipo che accade negli ultimi tempi, in particolare legato alle attività delle mafie. Nelle nostre case, al sicuro, accendiamo la tv a schermo piatto ed un telegiornale qualunque ci racconta di cose accadute altrove, ad altri. Se poi la notizia riguarda pregiudicati, boss della mala, archiviamo quei fatti ancora più in fretta. Può accadere che insieme al pregiudicato perdano la vita i suoi congiunti. In tal caso, per qualche minuto ci fermiamo a riflettere, soprattutto se si tratta di bambini. Poi la vita continua, ci risucchia nella corsa del quotidiano.

È il caso di prenderci tutto il tempo che occorre per riflettere attentamente su quanto sta accadendo nei nostri territori. Chiederci se siano in atto guerre fra bande, preoccuparci dei cambiamenti che un eventuale cambio della guardia ai vertici del potere mafioso può determinare per noi tutti. Soprattutto, prendere coscienza che questi fatti efferati ci riguardano, che quel sangue versato di innocenti vuol dire che questa criminalità non ha pietà, è ritornata ad essere aggressiva ai massimi livelli, oppure non ha mai smesso di esserlo.

Occorre tornare a popolare in massa i territori, spegnere le polveriere accese in realtà già di per sé complessi, dai sistemi criminali con un'invasione di cittadinanza attiva. Occorre uno scatto d'orgoglio della popolazione tarantina e pugliese.

La Giornata della Memoria e dell’Impegno del prossimo 21 marzo sarà, in questo senso, una prima forma di reazione, una maniera per mostrare la nostra presenza. A Taranto, come in tutta la Puglia.

Alessandro Cobianchi – referente regionale Libera Puglia
Anna Maria Bonifazi – referente provinciale Libera Taranto
Daniela Marcone – referente Memoria Libera Puglia

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