COMUNICATO
STAMPA
Omicidio
Palagiano, nota congiunta Libera Puglia e Libera Taranto:
“Efferatezza che richiama le stragi degli anni Novanta”
Quindici
colpi, forse venti. Un regolamento dei conti, una vendetta, un
assalto progettato per seminare morte. Il tutto accaduto a cielo
aperto, ancora una volta, come negli anni Novanta, su una statale, la
statale 100.
Credevamo di aver chiuso la porta su una parte della nostra storia recente. credevamo di esserci messi alle spalle le immagini degli assalti, delle stragi. Credevamo di esserne vaccinati. Ed invece, i tre omicidi di questa notte, a Palagiano, seppur maturati in ambienti interni alla malavita, raccontano una storia diversa. Quella di una violenza criminale estrema e inumana che, nei suoi regolamenti di conti, rischia di colpire mortalmente altrove, lasciando, come già in passato, sangue innocente a macchiare le strade.
Credevamo di aver chiuso la porta su una parte della nostra storia recente. credevamo di esserci messi alle spalle le immagini degli assalti, delle stragi. Credevamo di esserne vaccinati. Ed invece, i tre omicidi di questa notte, a Palagiano, seppur maturati in ambienti interni alla malavita, raccontano una storia diversa. Quella di una violenza criminale estrema e inumana che, nei suoi regolamenti di conti, rischia di colpire mortalmente altrove, lasciando, come già in passato, sangue innocente a macchiare le strade.
Le
vicende umane dei coniugi di Palagiano sono la riprova che le
illegalità non pagano e che il desiderio di onnipotenza figlio della
mentalità criminale chiama null'altro che violenza e morte. Di
fronte a casi come questi, serve reagire con un'accelerazione di
democrazia e partecipazione. Non è il primo fatto di cronaca di
questo tipo che accade negli ultimi tempi, in particolare legato alle
attività delle mafie. Nelle nostre case, al sicuro, accendiamo la tv
a schermo piatto ed un telegiornale qualunque ci racconta di cose
accadute altrove, ad altri. Se poi la notizia riguarda pregiudicati,
boss della mala, archiviamo quei fatti ancora più in fretta. Può
accadere che insieme al pregiudicato perdano la vita i suoi
congiunti. In tal caso, per qualche minuto ci fermiamo a riflettere,
soprattutto se si tratta di bambini. Poi la vita continua, ci
risucchia nella corsa del quotidiano.
È il
caso di prenderci tutto il tempo che occorre per riflettere
attentamente su quanto sta accadendo nei nostri territori. Chiederci
se siano in atto guerre fra bande, preoccuparci dei cambiamenti che
un eventuale cambio della guardia ai vertici del potere mafioso può
determinare per noi tutti. Soprattutto, prendere coscienza che questi
fatti efferati ci riguardano, che quel sangue versato di innocenti
vuol dire che questa criminalità non ha pietà, è ritornata ad
essere aggressiva ai massimi livelli, oppure non ha mai smesso di
esserlo.
Occorre
tornare a popolare in massa i territori, spegnere le polveriere
accese in realtà già di per sé complessi, dai sistemi criminali
con un'invasione di cittadinanza attiva. Occorre uno scatto
d'orgoglio della popolazione tarantina e pugliese.
La
Giornata della Memoria e dell’Impegno del prossimo 21 marzo sarà,
in questo senso, una prima forma di reazione, una maniera per
mostrare la nostra presenza. A Taranto, come in tutta la Puglia.
Alessandro
Cobianchi – referente regionale Libera Puglia
Anna
Maria Bonifazi – referente provinciale Libera Taranto
Daniela
Marcone – referente Memoria Libera Puglia
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